Il marito di Maria Zarba, 66 anni, uccisa nella sua abitazione, è stato fermato dalla squadra mobile di Ragusa con l’accusa di omicidio. Come riportato da TgCom24, l’uomo, il 74enne Giuseppe Panascia, avrebbe ucciso la moglie, dalla quale era separato da circa un anno, per contrasti sulla loro separazione. Come riferisce Il Messaggero, Panascia è stato interrogato dalla polizia e dal Pm Giulia Bisello alla presenza di un avvocato d’ufficio, ed ha continuato a proclamarsi innocente. Il vice questore aggiunto e dirigente della Mobile di Ragusa, Antonino Ciavola, come riporta Il Mattino ha dichiarato:”La Polizia di Stato di Ragusa ha raccolto in tempi brevissimi gravi indizi di colpevolezza che hanno permesso al pubblico ministero di disporre il fermo dell’indagato. Il risultato investigativo è frutto anche dell’aiuto fornito dai familiari della vittima che hanno offerto una totale collaborazione per l’accertamento dei fatti nonostante l’immenso dolore”. (agg. di Dario D’Angelo)
SI CERCA L’ARMA DEL DELITTO
Al netto di quanto dichiarato dalla squadra mobile di Ragusa, dunque, Giuseppe Panascia continua a negare di essere coinvolto nella morte della moglie Maria Zarba, uccisa nella sua abitazione nel centro ibleo. Certo è che il quadro investigativo manca per il momento di un tassello decisivo: l’arma del delitto. Come riportato da Il Mattino, gli inquirenti stanno continuando a cercare l’oggetto contundente con il quale la donna è stata colpita a morte, due giorni fa, prima di essere trovata riversa per terra in una pozza di sangue dal nipote, che era entrato in casa preoccupato dal fatto di non avere sue notizie. Gli inquirenti stanno intanto continuando ad analizzare le tracce trovate sul luogo del delitto, ma per avere i risultati degli accertamenti tecnici effettuati dai biologi del gabinetto di polizia scientifica, giunti da Palermo, bisognerà attendere ancora qualche giorno.