Il cambiamento climatico è al centro della politica del presidente americano Donald Trump, ma riguarda la popolazione globale. Le conseguenze infatti della trasformazione meteorologica si abbatteranno presto sull’intero pianeta e non solo dal punto di vista delle stagioni. Verranno influenzati i raccolti e le produzioni, persino la birra in base ad un recente studio. Nadia Toffa approfondirà la questione per Le Iene nella puntata in onda oggi, mercoledì 17 ottobre 2018, grazie all’incontro con il ricercatore esperto Simone Molteini, direttore di LifeGate. Secondo Nature Plants infatti l’aumento delle temperature e la desertificazione renderanno la coltivazione dell’orzo estremamente difficile, provocando così un aumento dei costi di produzione e rendendo rari prodotti derivati, come la birra. Secondo le previsioni illustrate dalle Nazioni Unite durante l’ultimo panel, il riscaldamento globale provocherà un forte cambiamento nel 2040, quando la temperatura sarà più alta di oltre un grando a mezzo, sottolinea La Repubblica. Secondo lo studio condotto sull’orzo in particolare, sarà l’Irlanda il Paese più colpito nel 2099. La previsione è drammatica, dato che si parla di un aumento fino al 338% del costo di una pinta.
Il problema del cambiamento climatico
L’allarme è già stato lanciato dall’Onu: il cambiamento climatico e le guerre ancora in corso rappresentano micce perfette per una tempesta devastante. Lo sottolinea David Beasley, il responsabile del WFP, il Programma Alimentare Mondiale, che prevede ostacoli importanti prima della sconfitta definitiva della fame, prevista per il 2030. La mancanza di cibo è una delle cause maggiori di morte infantile, senza considerare la diretta conseguenza sul fenomeno dei migranti. Secondo il responsabile infatti, riferisce La Repubblica, ogni volta che la fame nel mondo aumenta dell’1%, il problema migrazione subisce un rialzo del 2%. Dati importanti se si parla di malnutrizione, a cui va unita anche la sottonutrizione che porta alla fame nascosta, di cui soffrono più di 2 miliardi di persone in tutto il mondo. Secondo Jose Graziano da Silva, capo della FAO, il problema è presente anche sul versante opposto: sono 600 milioni le persone obese e questo comporta per la società un costo maggiore che può essere paragonato a quelli sostenuti per la lotta contro il fumo e dei conflitti armati.