Numero singolare per il concorrente… e Belen. “Proseguirò nel corso delle puntate successive”. Una bella furbata: incuriosisce i giurati, col numero della crema e del sottofondo latino. “Farò fare a Belen quello che è scritto nella busta”. E cosa c’è scritto? Mistero. C’è da dire che col corteggiamento è già a buon punto. Così la Rodriguez: “Dovrei scegliere un quarantenne, perché mi prendo sempre quelli più piccoli e alla fine… niente”. Rudy Zerbi ci prova: “Un quarantenne pelato, magari?”. Risate in studio, ma lui insiste: “Sei mai stata con un pelato?”. Belen dice di no: c’è sempre una prima volta. Tra i giurati, Zerbi è il più severo. Tutti i concorrenti lo temono, e molto spesso ci scappa il litigio. [agg. di Rossella Pastore]
VITA PRIVATA
Rudy Zerbi è pronto ufficialmente per iniziare una nuova annata all’insegna dello spettacolo e dell’assurdo con il programma televisivo targato Mediaset Tu si que Vales. Anche quest’anno Zerbi sarà, come sempre, tra le file dei giudici, pronto ad osservare i numeri incredibili che si susseguiranno all’interno della serata tra lo stupore generale. Nonostante l’aria scanzonata e a tratti irriverente, Rudy Zerbi è una persona che in passato ha dovuto subire alcuni avvenimenti molto seri. La nascita del figlio, ad esempio, è stato per lui qualcosa di davvero traumatico e che lo ha scosso nel profondo. Ha raccontato Rudy Zerbi al sito internet Nursetimes: “Purtroppo la mia compagna ha avuto diverse difficoltà con il parto; già al settimo mese aveva subito il distacco completo della placenta. Mio figlio quindi, doveva per forza di cose nascere come un prematuro.” Continua Rudy Zerbi: “Quando è successo io ero in riunione e non avevo capito la gravità della cosa.Continuavo a dire agli assistenti di aspettare ancora cinque minuti a passarmi quella telefonata che mi avvisava di tutto. Alla fine dovette intervenire il produttore per tirarmi fuori.”
IL RINGRAZIAMENTO AGLI INFERMIERI
Continua il racconto Rudy Zerbi: “Purtroppo a Roma non tutti gli ospedali sono attrezzati per far nascere un bambino in una situazione così grave. Così ci spedirono ad un ospedale periferico, il Casilino, dove degli infermieri bravissimi e con un gran cuore riuscirono a salvargli la vita. Anche la mia compagna stava morendo durante il parto, sarebbe stata una tragedia spaventosa, e invece grazie all’amore e alla passione di queste persone tutto è andato per il verso giusto. Oggi per fortuna sono vivi entrambi.” Il rapporto con gli infermieri, comunque, non si è fermato lì ma è proseguito nel tempo: “Quando qualcuno salva un neonato è come se diventasse anche un po’ suo, nel profondo.” – ha continuato Rudy Zerbi – “spesso gli infermieri mi chiedono di mandargli delle foto del mio piccolo, chiedono come sta, se sta crescendo bene.” Una tragedia sfiorata questa, per Rudy Zerbi, che anche poco tempo fa ha voluto ricordare con un post speciale su Instagram. D’altronde certi momenti, certi avvenimenti, è impossibile cancellarli dalla memoria ma rimangono sempre dentro, come un allarme incapace di spegnersi.
LA RICONCILIAZIONE CON MENGACCI
Oltre alla brutta esperienza vissuta con la nascita del figlio, Rudy Zerbi, come molti sapranno, ne ha dovuta vivere un’altra con il proprio padre. Il produttore discografico e giudice di Tu si que vales ha scoperto dopo i trent’anni di essere il figlio naturale di Davide Mengacci, che però non ne ha mai riconosciuto la paternità. A farlo fu un altro uomo, che di cognome fa Zerbi appunto, che la madre conobbe poco dopo aver scoperto di essere rimasta incinta e che decise di crescerlo come proprio dandogli il suo cognome. Per questo motivo, infatti, Rudy Zerbi ha dichiarato in più occasioni, nello specifico qui al Corriere, di voler bene a un solo padre: “Sono convinto che si possa chiamare padre solo chi ti cresce, chi spende del tempo con te e non solo chi è biologicamente padre. Per me Davide Mengacci non è un estraneo, in questi anni mi ci sono riappacificato, ma non posso assolutamente chiamarlo padre.” Chiaro e schietto come sempre Rudy Zerbi, che anche in questa occasione ha dimostrato di avere buon senso non cedendo a facili sentimentalismi ma vedendo le cose in modo equilibrato.