Ha rilasciato le sue prime dichiarazioni pubbliche la moglie di Sean Cox, il tifoso irlandese del Liverpool che dopo un’aggressione subita prima della semifinale di andata della Champions League della scorsa stagione, disputata ad Anfield tra il Liverpool e la Roma, è rimasto in coma per settimane e, una volta risvegliatosi, ha evidenziato gravi deficit che, secondo quanto raccontato dalla donna al quotidiano Indipendent, non potranno più essere superati: “La nostra vita non è più la stessa, Sean vede doppio, a volte triplo, non riesce a parlare ma capisce tutto. Ha la parte destra del corpo paralizzata“. Mercoledì 10 ottobre, presso la Preston Crown Court, avrà inizio il processo nei confronti di uno dei tifosi della Roma incriminati per l’aggressione di Cox, Filippo Lombardi. Un altro tifoso giallorosso coinvolto – Daniele Sciusco, 29 anni – è già stato condannato a due anni e mezzo per aver preso parte agli scontri. Inoltre le autorità inglesi hanno arrestato proprio in queste ultime ore a Roma un terzo tifoso, un trentenne, che a sua volta sarebbe coinvolto nella tragica vicenda.
UNA DOPPIA BATTAGLIA
E la moglie di Sean Cox ha spiegato nell’intervista rilasciata di voler continuare a combattere per il marito brutalmente aggredito lo scorso 24 aprile prima di Liverpool-Roma, sia in sede processuale, sia al suo fianco per quella che sarà ancora una lunghissima battaglia su un letto di ospedale: “Mercoledì andrò al processo, voglio vedere in faccia chi ha aggredito mio marito. Andrò con mio figlio, Sean avrebbe fatto lo stesso per me. Sappiamo che mio marito non sarà mai più la stessa persona, ma continuiamo a lottare. Faremo di tutto. Per noi è stato un evento catastrofico che ci ha cambiato la vita. Sean vede doppio, a volte triplo, non riesce a parlare ma capisce tutto. Ha la parte destra del corpo paralizzata. Le persone gli raccontano cose, lui ride ma non riesce a comunicare con noi e questa è la cosa peggiore. Dicono che non tornerà la stessa persona ma ci proveremo fino alla fine.“