È destinato a far discutere il titolo della nuova campagna di prevenzione antisismica che verrà presentata domani in presenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli. Il “merito” va dato all’Ordine degli ingegneri, ma nella bufera rischia di finire il dirigente grillino che, com’è noto, ha diversi problemi nella gestione del suo ministero, tutt’altro che secondario. Dai decreti approvati che spariscono per giorni alle nomine che gli si ritorcono contro, passando per le gaffe e gli scivoloni sui giochi di parole. Molti ricorderanno il post, poi cancellato, su Instagram che annunciava al popolo l’avvenuto taglio dei capelli: «Ho revocato la revoca della concessione al mio barbiere». Nei giorni scorsi, parlando del ponte Morandi di Genova, aveva dichiarato: «L’obiettivo non è solo quello di rifare bene e velocemente il ponte Morandi, ma di renderlo un luogo vivibile, un luogo di incontro in cui le persone si ritrovano, in cui le persone possono vivere, possono giocare, possono mangiare…».
“DIAMOCI UNA SCOSSA”, TONINELLI LANCIA PREVENZIONE SISMICA
Tralasciando la discutibile scelta del titolo per la prima edizione Giornata Nazionale della Prevenzione Sismica, è bene sottolineare l’importanza di questa iniziativa che punta a favorire una cultura della prevenzione sismica e un concreto miglioramento delle condizioni di sicurezza del patrimonio immobiliare del nostro Paese. La Giornata è strutturata in due iniziative distinte ma strettamente collegate, le Piazze della Prevenzione Sismica (30 settembre) e Diamoci una Scossa! (in programma a novembre), e vede coinvolti volontariamente migliaia di architetti ed ingegneri esperti in materia, coordinati dai rispettivi Ordini territoriali, in una giornata di sensibilizzazione e in un programma di prevenzione attiva per tutto il mese di novembre. Possono richiedere una visita tecnica informativa il proprietario dell’immobile, l’affittuario, un amministratore di condominio, un mandatario di condomini o un titolare di diritto (usufrutto, uso, etc.). Se nell’edificio sono presenti più unità abitative, la richiesta può pervenire da uno solo degli aventi diritto. Se il numero di unità abitative dell’edificio sia superiore a nove la richiesta può essere fatta solo dall’amministratore di condominio.