Dopo due giorni di fortissime polemiche a Riace, giunge la nota del Viminale che prova a “spegnere” qualche critica di troppo arrivata contro Salvini e il Governo gialloverde dopo l’arresto di Mimmo Lucano: «A Riace non ci sarà alcun trasferimento obbligatorio: i migranti si muoveranno solo su base volontaria. E’ questo il meccanismo che scatta quando un progetto Sprar deve chiudere, perché finisce oppure perché viene revocato dal Viminale», spiegano le fonti del Viminale all’Ansa, in qualche modo “limitando” la direttiva uscita ieri a firma dello stesso Ministro Salvini. Al momento dunque vi sono due principali opzioni che i migranti possono prendere nei prossimi giorni nel piccolo comune calabrese: possono rimanere a Riace, e non beneficiando più di quel modello di assistenza, oppure andare in altri Sprar delle vicinanze (a seconda delle disponibilità). Di fatto, come spiega la Stampa, la proposta di nuova destinazione verrà formalizzata dagli operatori del progetto di arrivo: «Ciò non toglie che gli enti territoriali come Comune o Regione possono avviare altri interventi di assistenza». Da oggi, il Comune ha 60 giorni per legge per poter fornire la documentazione finanziaria dei migranti che beneficiando del particolare modello “Lucano”, sia che poi vengano trasferiti sia che restino a Riace. (agg. di Niccolò Magnani)
MIGRANTI TRASFERITI: “QUI C’È LA NOSTRA VITA”
Anche Leoluca Orlando si scaglia contro la decisione di Matteo Salvini di ‘cancellare’ il modello Riace, con i migranti del paese calabrese che verranno trasferiti altrove. Il Sindaco di Palermo ha commentato in una nota: “La nota con cui il Ministero dell’Interno dispone il trasferimento di tutti i cittadini migranti attualmente ospitati a vario titolo a Riace, suona decisamente sproporzionata sotto diversi profili, politici e formali. Al di là dei rilievi formali mossi all’amministrazione comunale, sui quali saranno organi competenti a potersi esprimere, la portata del provvedimento sembra quasi denotare la volontà di fare tabula rasa di un’esperienza amministrativa, umana e culturale che sotto tanti aspetti è un modello”. Continua Orlando: “Non vorremmo che l’obiettivo del Ministero fosse proprio quello di combattere quel modello, nascondendo dietro argomentazioni tecnico formali quello che appare come un provvedimento politico. Sarebbe un grave precedente di politicizzazione dell’azione di controllo di un Ministero che, per sua natura e funzioni dovrebbe essere del tutto scevro dal fare scelte di parte”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“QUI C’E’ LA NOSTRA VITA”
Ed ora i migranti di Riace dovranno abbandonare quelle case che per diverso tempo li hanno accolti e ospitati. Lo ha deciso nelle scorse ore il Viminale, provvedimento che sussegue l’arresto ai domiciliari del sindaco Domenico Lucano, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Preoccupazione e rabbia fra i migranti che si trovano nel centro di accoglienza calabrese, come riferisce l’agenzia Ansa poco fa. «Non vogliamo andare via da Riace. Qui c’é la nostra nuova vita», dicono i migranti parlando con il primo cittadino Mimmo Lucano. Gli immigrati si trovano bene dove stanno e sono preoccupati per l’incertezza riguardante il loro futuro, dopo essere riusciti a raggiungere una stabilità proprio nel piccolo comune in provincia di Reggio Calabria. Nessuno ha voglia di sorridere e sono tutti in attesa delle prossime mosse degli avvocati di Lucano, che hanno preannunciato un ricorso al Tar per chiedere l’annullamento della decisione del Viminale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LA REAZIONE DI SALVINI
Matteo Salvini torna all’attacco e puntualizza. Il ministro dell’Interno pochi minuti fa ha pubblicato sui social network uno stralcio di un articolo di Repubblica in cui si evidenzia che “l’indagine amministrativa sulle spese per il circuito di seconda accoglienza, in cui Lucano ha ospitato diverse centinaia di migranti, era stata avviata nell’estate 2017, quando il ministro dell’Interno era Marco Minniti”. L’attuale capo del Viminale ha commentato: “Ma quelli del Pd che parlano di “deportazioni” sanno che l’indagine sulle gravi irregolarità di #Riace, e del suo arrestato sindaco, erano state avviate da #Minniti, mio predecessore al Viminale e oggi possibile segretario del loro partito?”. Ricordiamo che Salvini ha deciso di voler smantellare il ‘modello Riace’, una scelta che non trova concorde il governatore calabrese Oliviero: “È una decisione assurda ed ingiustificata. Mi auguro che dietro tale decisione non si celi l’obiettivo di cancellare una esperienza di accoglienza, estremamente positiva, il cui riconoscimento ed apprezzamento è largamente riconosciuto anche a livello internazionale. Chiedo al Ministro dell’Interno di rivedere questa decisione”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
DE MAGISTRIS: “VERGOGNA”
Matteo Salvini al centro della bufera, lo smantellamento del modello Riace sta scatenando dure reazioni. Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha commentato: “La deportazione dei migranti da Riace è atto violento e disumano. Chi è stato a Riace sa che il Sindaco ha reso vivo e gioioso un luogo desertificato da migrazioni di calabresi. Riace non si tocca!Invece di cacciare i mafiosi deportate le vittime dei trafficanti di morte. Vergogna!”. All’attacco anche Giusi Nicolini, ex sindaco di Lampedusa: “A #Riace ci sono persone che erano perdute e hanno trovato un posto sulla terra, vivendo insieme agli abitanti che stavano perdendo il loro posto sulla terra. A Roma invece c’è un governo che condona evasori, perseguita i migranti e lascia in pace mafiosi e il bottino della Lega”. Infine, segnaliamo il tweet di Nicola Fratoianni: “Dietro alla decisione del Ministero dell’Interno di tentare di cancellare l’esperienza di #Riace c’è solo vigliaccheria, voglia di rivalsa, meschinità. #Salvini #Riaceonsiarresta”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LUCANO: “CREDO NELLA GIUSTIZIA”
Sembra ormai vicino alla chiusura definitiva il cosiddetto “modello Riace”, il sistema di accoglienza dei migranti messo in atto dal sindaco Mimmo Lucano, e preso come d’esempio in molteplici occasioni. Ieri il Viminale ha deciso di trasferire gli immigrati presenti nella cittadina calabrese, a seguito di gravi irregolarità riscontrate nella gestione degli stessi a Riace, ben 34 punti di penalità. Entro 60 giorni, come chiede il ministero dell’interno, Riace dovrà rendicontare le spese sostenute, e nel contempo i migranti presenti verranno trasferiti in altri centri di accoglienza. Non è una decisione politica, sostengono al Viminale, anche se è chiaro che la coincidenza fra la chiusura del modello Riace e l’arresto di Lucano, fanno per lo meno riflettere. Resta il fatto che già nel 2018 il comune calabrese non aveva ricevuto i fondi per l’immigrazione mentre nel 2016 era stata effettuata un’ispezione ministeriale per fare luce su alcune spese poco chiare. Soddisfatto Salvini, che fra i denti sibila «E che servirà per esperienza per il futuro ad altri». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“CHI SBAGLIA PAGA”
Sempre caldo il tema dell’immigrazione, soprattutto dopo la decisione da parte del Viminale di disporre il trasferimento dei migranti gestiti dal comune di Riace. Una scelta che è arrivata alla vigilia dell’udienza del tribunale sul caso Mimmo Lucano, il sindaco sospeso per presunto favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e abuso d’ufficio. Se dipendesse dal leader della Lega Nord, Matteo Salvini, la tolleranza sarebbe pari a zero nei confronti di chi commette irregolarità di questo tipo: “Chi sbaglia, paga – ha detto durante un tour in Trentino – Non si possono tollerare irregolarità nell’uso di fondi pubblici, nemmeno se c’è la scusa di spenderli per gli immigrati”. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)
QUATTRO VIOLAZIONI CONTESTATE
Sono quatto le principali violazioni contestate dal Viminale al Comune di Riace rispetto al modello di accoglienza che aveva garantito al sindaco Mimmo Lucano riconoscimenti importanti a livello internazionale per il suo operato. Come riportato dall’Huffington Post, nella circolare ministeriale firmata lo scorso 9 ottobre in cui il Viminale ordina il trasferimento di tutti i migranti residenti a Riace, il dicastero presieduto da Matteo Salvini parla di “mancato aggiornamento della banca dati; mancata rispondenza tra i servizi descritti nella domanda di contributo e quelli effettivamente erogati e/o mancata applicazione di quanto previsto dalle linee guida anche in termini di standard quantitativi e qualitativi; erogazione dei servizi finanziati dal Fondo a favore di soggetti diversi da quelli ammessi all’accoglienza; mancata presentazione della rendicontazione”. Accuse che il comune di Riace è pronto a rigettare, come anticipato dal sindaco Lucano, che ha già annunciato il ricorso al Tar. (agg. di Dario D’Angelo)
SALVINI A LUCANO, “CHI SBAGLIA PAGA”
Finisce di esistere il modello Riace creato dal sindaco Mimmo Lucano. Il Ministero degli Interni, avendo accertato «palesi irregolarità» nella gestione del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), ha deciso che tutti i migranti verranno trasferiti entro 60 giorni e chiesto la restituzione dei soldi. Si parla di centinaia di migliaia di euro che sarebbero stati usati per scopi diversi da quelli per cui sarebbero stati finanziati. Duro il commento del sindaco Lucano, arrestato undici giorni fa per favoreggiamento all’immigrazione clandestina, durissima la replica del ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Chi sbaglia, paga. Non si possono tollerare irregolarità nell’uso di fondi pubblici – ha dichiarato il titolare del Viminale -. Nemmeno se c’è la scusa di spenderli per gli immigrati». Una cosa è certa: si scioglie come neve al sole la creature del sindaco Lucano. (agg. di Silvana Palazzo)
RIACE, VIMINALE DISPONE TRASFERIMENTO MIGRANTI
Ore contate per il modello Riace. Con una deliberazione di 21 pagine il Viminale ha infatti comunicato al comune calabrese e al prefetto la volontà di trasferire tutti i migranti residenti nel paesino alle porte di Reggio diventato negli anni il simbolo dell’accoglienza sostenibile. Come riportato da La Repubblica, nel documento messo nero su bianco dal Ministero dell’Interno il 9 ottobre scorso dal dipartimento Immigrazione si ordina la chiusura di tutti i progetti e il trasferimento di tutti i migranti. Il Viminale contesta al Comune di Riace da una parte i bonus e le borse lavoro che hanno reso celebre il paesino in tutto il mondo, dall’altra l’accoglienza dei lungopermanenti, ovvero quei richiedenti asilo in condizioni di vulnerabilità che finiscono per essere ospitati anche oltre il termine previsto dal progetto Sprar. Secondo il Viminale sono troppi, e per questo motivo a Riace sono stati assegnati tanti punti di penalità da portare alla chiusura del progetto. Quelle persone – non importa se donne con figli a carico, anziani o malati – secondo il Viminale avrebbero dovuto essere respinte.
SINDACO MIMMO LUCANO, “VOGLIONO SOLO DISTRUGGERCI”
Non c’è dubbio che il primo destinatario dello stop al modello Riace voluto dal Viminale sia di fatto Mimmo Lucano, il sindaco della cittadina calabrese sospeso da martedì 2 ottobre, dopo essere finito ai domiciliari per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e abuso d’ufficio. In attesa dell’udienza di fronte al tribunale del Riesame che dovrà decidere sulla sua eventuale liberazione, Mimmo Lucano come riportato da La Repubblica ha affermato:”Vogliono soltanto distruggerci. Nei nostri confronti è in atto ormai un vero e proprio tiro incrociato“. Il primo cittadino comunque ha già annunciato di essere pronto a reagire alla circolare ministeriale che mette a repentaglio il suo modello di accoglienza:”I nostri legali, comunque, stanno già predisponendo un ricorso al Tar contro la decisione del Viminale“, ha detto.