Il cadavere di Mario Biondo verrà riesumato per la seconda volta. Lo ha deciso la procura di Palermo, che indaga sulla morte del cameraman italiano trovato senza vita nel 2013 nell’appartamento di Madrid. Lì viveva con la moglie, la giornalista e conduttrice tv Raquel Sanchez Silva. Il caso, riaperto nel maggio scorso da un magistrato spagnolo, è in Italia nelle mani dei sostituti procuratori Domenico Gozzo e Rita Fulantelli. Lo scopo di questa riesumazione è sottoporre il cadavere a esami medici per determinare se sia stato ucciso, come sostengono da anni i familiari del cameraman. Di avviso diverso è l’ex moglie, madre di due bambini avuti dal nuovo compagno: ha sempre sostenuto la tesi del suicidio. «Siamo sicuri che si sia trattato di un omicidio e non di suicidio. Non è che non vogliamo accettare il suicidio, ma conosciamo bene nostro figlio. La Spagna non ci ha mai dimostrato che si sia suicidato, anzi più andavamo avanti e più trovavamo incongruenze e depistaggi», hanno dichiarato Giuseppe e Santina, i genitori di Mario, a La Vita in Diretta.
“È STATO AMMAZZATO E IN SPAGNA HANNO COPERTO L’OMICIDIO”
Mario Biondo è stato trovato morto dalla collaboratrice domestica il 30 maggio di cinque anni fa. Il corpo era in piedi, appoggiato alla libreria del salotto, con la gola avvolta in una pashmina legata ad una mensola e i talloni appoggiati a terra. Nonostante la posizione del cadavere sollevasse molti dubbi, il caso venne archiviato come suicidio. L’anomala postura, le tracce di strangolamento presenti sul collo e riconducibili alla stretta di un cavo, hanno spinto Giuseppe e Santina Biondo a chiedere ulteriori indagini. «Mio figlio è stato ammazzato. In Spagna hanno coperto l’omicidio», ha dichiarato Santina, la madre di Mario Biondo, a La Vita in Diretta. «Abbiamo denunciato il medico legale spagnolo perché ha dichiarato il falso. Hanno fatto un’esame di urine in cui risulta che mio figlio avrebbe fatto uso di una piccola quantità di cocaina, ma la vescica è stata trovata intatta, quindi quale urina hanno usato?», ha proseguito la donna. «Dopo il funerale è sparita. Quando abbiamo cominciato a sospettare dell’omicidio si è arrabbiata. Se avesse avuto la coscienza a posto, sarebbe stata qui a chiedere di sapere la verità. Non si sarebbe opposta alla nostra richiesta di riapertura del caso. Non posso dire che sia stata lei, non ho le prove, ma perché ha buttato fango su mio figlio? Mi ha denunciato, ma io voglio solo sapere la verità», ha concluso Santina.