Ancora 24-36 ore: questo il lasso di tempo entro cui il governo dovrà dire sì o no al gasdotto Tap, con la prima potesi sempre più probabile al netto dell’imbarazzo M5s. Proprio i pentastellati stanno subendo i duri attacchi dei movimenti No Tap, schieratisi in campagna elettorale accanto ai grillini proprio per la promessa di fermare il progetto. Barbara Lezzi ha dichiarato apertamente che il M5s ha “le mani legate” dal “costo troppo alto che dovremmo far pagare al Paese” per fermare l’opera. Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha puntualizzato:”Ci saranno verifiche sulle cartografie. Parlo in particolare di eccesso di potere”. Come riportato da La Repubblica, molto marcata è invece la posizione del sindaco di Melendugno Marco Potì:”È un’opera inutile, dannosa e molto pericolosa per le popolazioni e il territorio. Questo progetto si ferma perché Tap ha commesso delle illegalità e illegittimità: ci sono errori progettuali e falsificazione dei documenti, quindi si ferma non per responsabilità politica ma per responsabilità di Tap stessa”. (agg. di Dario D’Angelo)
LEZZI, “ABBIAMO LE MANI LEGATE”
All’incontro di ieri con gli esponenti locali del Movimento 5 Stelle, oltre al premier Giuseppe Conte, ha partecipato il ministro per il Sud Barbara Lezzi e il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Repubblica riporta che servono 24-36 ore per decidere sulla sorte del gasdotto Tap, ma sembra scontato il via libera ai lavori per i costi troppo alti in caso di retromarcia. Chiaro il messo della Lezzi: “Verifiche verranno ancora fatte dal ministro Costa nelle prossime 24-36 ore e prenderemo una decisione. Ma abbiamo le mani legate dal “costo troppo alto che dovremmo far pagare al Paese per fermare l’opera, un costo che per senso di responsabilità non possiamo permetterci”. E i movimenti No Tap partono all’attacco, ecco il commento del portavoce: Gianluca Maggiore: “La battaglia continua e pure la richiesta di dimissioni in blocco degli eletti del Movimento 5 Stelle in caso ricomincino i lavori di Tap. Quello che è chiaro è che si sta giocando. I ministeri non hanno i documenti, non sanno nulla”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CONTE CONVOCA M5S
Tap, Conte incontra parlamentari e consiglieri del Movimento 5 Stelle: imbarazzo in casa M5s per la ripresa dei lavori in Salento, il presidente del Consiglio ha indetto un vertice a Palazzo Chigi per oggi, ore 19.00. Come riportato dai colleghi di Adnkronos, al centro della riunione la questione del gasdotto Tap: in programma la ripresa dei lavoro per la realizzazione dell’infrastruttura energetica che porterà in Europa il gas dell’Azerbaigjian con approdo a Melendugno, in provincia di Lecce. E c’è alta tensione tra i pentastellati: la Tap è sempre stata osteggiata dal movimento fondato da Beppe Grillo e in particolare dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio: al summit parteciperà una delegazione di rappresentanti pugliesi, tra cui la capogruppo dei grillini in consiglio regionale, Antonella Laricchia, i colleghi Cristian Casili e Antonio Trevisi e il sindaco di Melendugno, Marco Potì.
TAP, CALENDA: “OTTIMA NOTIZIA”
E nelle ultime settimane si è aperto il confronto anche tra Lega e Movimento 5 Stelle, con le due forze di governo in disaccordo sulla Tap: per il Carroccio è un’opera strategica, per il M5s no. Il ministro pe ril sud Barbara Lezzi ha confermato la dicotomia, “se la Lega non fosse stata per il sì avremmo già agito”, con il presidente del Consiglio che è al lavoro per risolvere la questione. Ad agosto è andato in scena un incontro con il sindaco Potì per capire le ragioni dell’opposizione al progetto. I lavori, come dicevamo, stanno per ripartire: Repubblica evidenzia che la nave Adhemar de Saint Venant che si prepara a partire dal porto di Brindisi. Pochi minuti fa l’ex ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda ha twittato: “Metodo #ilva per #tap Da “lo chiudiamo in 15gg” a andiamo avanti buoni buoni, zitti zitti, sulla strada tracciata. Ottima notizia. Fare lo stesso su #Alitalia sarebbe sperare troppo. Ma mai dire mai”.