Bisogna aggiungere un sesto arresto ai 5 già effettuati per la rapina in villa a Lanciano ai danni dei coniugi Martelli: come riportato da TgCom24, infatti, i carabinieri hanno fermato un uomo di 48 anni di nazionalità romena con l’accusa di favoreggiamento per avere aiutato ad allontanarsi e a nascondersi uno degli elementi della banda responsabile dell’irruzione nella villa. Sarebbe stato proprio lui, in questi giorni, a coprire il quinto componente del gruppo di malviventi, ovvero quello arrestato ieri dopo un lungo inseguimento nei campi di Lanciano con tanto di elicottero. Il sesto uomo arrestato per favoreggiamento, da quel che si apprende, non sarebbe coinvolto in alcun modo nella cruenta rapina che ha portato i criminali a tagliare il lobo dell’orecchio di Niva Bazzani, ma si sarebbe limitato a favorirne la latitanza. (agg. di Dario D’Angelo)
MELONI, “TOLLERANZA ZERO PER QUESTE BESTIE”
I carabinieri hanno bloccato ieri il quinto membro della banda di malviventi che una settimana assalì e aggredì con violenza i coniugi Martelli nella loro villa di Lanciano: le forze dell’ordine lo hanno individuato mentre era in fuga per le colline di Chieti. Il ventiseienne è un connazionale degli altri quarto fermati ed è il figlio della compagna di un altro uomo fermato dai militari, un quarantottenne accusato di aver tenuto nascosto il bottino della banda. Intervenuta su Facebook, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha commentato: “Erano cinque i delinquenti entrati di notte in casa dei signori Martelli di Lanciano. Cinque uomini che hanno massacrato e mutilato una donna e un uomo anziani e inermi nel loro letto. Un branco di vigliacchi che l’Italia vuole vedere marcire in galera. Ma non qui: a casa loro! Certezza della pena e #TolleranzaZero per queste bestie”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
FERMATO DAI CARABINIERI A CHIETI
E’ stato fermato nelle campagne di Chieti il quinto e ultimo membro della banda di rapinatori che hanno aggredito brutalmente i coniugi Martelli a Lanciano appena una settimana fa. Il romeno di 26 anni è stato portato in caserma dai carabinieri e sottoposto a fermo di polizia giudiziaria. Non sono state ancora rese note le generalità dell’uomo. Sull’arresto del presunto capo della banda è giunto il commento di Luca Zaia, governatore del Veneto ed esponente di spicco della Lega: “È stato arrestato anche il capo della banda, e forse la “mente”, del feroce colpo ai coniugi di Lanciano. Il ventiseienne romeno, già ricercato per un precedente reato commesso sempre con metodi violenti, è stato rintracciato dalle forze dell’ordine mentre era in fuga. Adesso, come per gli altri tre complici fermati nei giorni scorsi, serve una pena certa, senza nessun tipo di attenuante! Criminali che commettono reati di tale portata meritano il carcere fino all’ultimo giorno previsto dalla condanna”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
RAPINA LANCIANO, FERMATO QUINTO MEMBRO DELLA BANDA
E’ terminata la fuga della banda che il weekend scorso ha terrorizzato i coniugi Martelli nella loro villa di Lanciano, in provincia di Chieti. Nella giornata di ieri è finto agli arresti anche il quinto membro del gruppo, un rumeno di 26 anni che si nascondeva nelle campagne della periferia della cittadina abruzzese. Il ragazzo è stato portato in caserma e sottoposto ad interrogatorio, e dovrà ora rispondere di accuse gravissime insieme agli altri quattro compari. I primi tre erano stati arrestati due giorni dopo la rapina, pronti a fuggire in Romania ma traditi da un incidente automobilistico. Quindi è stata la volta del quarto, quello che viene considerato il capo della banda di malviventi, fermato nella giornata di giovedì a Casal di Principe, in provincia di Caserta, mentre cercava di vendere degli orologi rubati di modo da ottenere i soldi per la fuga.
LA VICENDA SI CHIUDE
Si conclude così una triste pagina di cronaca italiana, una rapina sfociata nel sangue che ha terrorizzato per ore Carlo Martelli e Niva Bazzani. Nella notte fra sabato 22 e domenica 23 settembre, il gruppo è entrato nella loro villa, immobilizzandoli, picchiandoli e torturandoli. Il medico è stato riempito di botte, mentre alla moglie è stato tagliato il lobo dell’orecchio. Fortunatamente risparmiato il figlio disabile della coppia, forse ritenuto innocuo dagli stessi malviventi. Alla fine la fuga dei rumeni è durata poco meno di una settimana. Cinque ragazzi all’apparenza normali, che di giorno lavoravano, ma che di notte si trasformavano in delle bestie senza scrupoli.