«Sono solo belve». Così Fabiola Balardi, madre di Manuel Careddu, definisce i cinque ragazzi che sono stati arrestati per l’omicidio del 18enne, avvenuto in circostanze che rimangono misteriose e sulle quali indagano i carabinieri. «Non ci sarà pace in me finché campo. Non potranno rasserenarmi le eventuali condanne che saranno inflitte a questi malvagi. Giustizia non sarà mai fatta», ha aggiunto la mamma ai microfoni dell’Unione Sarda. La donna afferma di non poter giustificare tanta crudeltà. «Che colpa ha avuto mio figlio per meritare questa fine?». Il dolore della mamma di Manuel Careddu non concede attenuanti. «L’unica speranza che mi resta è che il corpo di mio figlio venga ritrovato al più presto, per dargli una degna sepoltura e averlo vicino almeno in questa maniera. Era l’unica cosa cara che mi era rimasta». La famiglia, distrutta, sta vivendo un incubo. Ora non resta che piangere Manuel. «Ma voglio una tomba, voglio il corpo di mio figlio». (agg. di Silvana Palazzo)
UNA RAGAZZA TRA I KILLER
Non è più tempo di coltivare speranze a Macomer: chi credeva che prima o poi il 18enne Manuel Careddu sarebbe rispuntato così com’era improvvisamente scomparso lo scorso 11 settembre è stato smentito. Gli inquirenti, forti di un’intercettazione ambientale che non lascia spazio ad interpretazioni, sono sicuri: il giovane è stato ucciso dal branco. Cinque ragazzi di età compresa tra i 17 e i 20 anni che lo hanno ammazzato per alcuni debiti di droga e ne hanno gettato il cadavere nel Lago Omodeo, dove questa mattina alle ore 8:30 sono riprese le ricerche dei sommozzatori. Del plotone di esecuzione che ha posto fine alla vita di Manuel Careddu farebbe parte anche una donna. Come riportato da La Nuova Sardegna si tratterebbe di G.C., una ragazza di 17 anni originaria di Macomer e residente ad Abbasanta. (agg. di Dario D’Angelo)
FRA I DELITTI PIU’ EFFERATI DELLA ZONA
E’ stato individuato il luogo dove giace il corpo di Manuel Careddu, il diciottenne di Macomer (Sardegna), scomparso lo scorso 11 settembre. Si trova nel lago Omodeo, un grande bacino artificiale, gettato lì dopo che cinque ragazzini di età compresa fra i 17 e 20 anni, lo hanno ucciso. Manuel, piccolo spacciatore, avrebbe dovuto ricevere il pagamento di alcuni dosi di droga dell’ordine di cento/duecento euro, ma invece di intascare i soldi, lo hanno ammazzato. Come riporta l’edizione online de La Stampa, gli investigatori parlano di uno degli omicidi più efferati mai avvenuti in questa zona, reso ancor più grave dal fatto che a compierlo siano stati dei giovani minorenni o poco più che maggiorenni. L’indagine è scattata un mese fa, subito dopo la scomparsa di Manuel, grazie ad una microspia che le forze dell’ordine avevano messo nell’auto di uno degli assassini, per tenere sotto controllo il padre. Quando il quadro era completo, sono scattate le manette, nel contempo, i sommozzatori dei carabinieri sono ancora alla ricerca del corpo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
5 ARRESTI
Macomer, trovato morto 19enne scomparso: arrestati 5 amici del giovane Manuel Careddu. Arrivano tragici aggiornamenti dalla Sardegna: scomparso dallo scorso 11 settembre 2018, il ragazzo è stato trovato morto ieri vicino al lago Omodeo. Come sottolineato da L’Unione Sarda, le forze dell’ordine hanno mantenuto il più stretto riserbo sul ritrovamento, secondo indiscrezioni il corpo è stato rinvenuto sepolto in una località tra Abbasanta e Ghilarza: in corso le indagini dei carabinieri della compagnia di Ghilarza e della Procura di Oristano, che hanno già effettuato cinque arresti nel corso delle ultime ore: parliamo di cinque amici di Manuel, tra cui due minorenni e una ragazza. Il diciannovenne aveva appuntamento con loro quella tragica sera di metà settembre, ma non ha fatto più ritorno a casa…
LA RICOSTRUZIONE
La Nuova Sardegna sottolinea che Manuel Careddu sarebbe stato ucciso da cinque amici, trasformatisi in assassini per un debito da poche centinaia di euro per questioni di piccolo spaccio di droga. Manuel li ha incontrati quella notte e gli amici sono mutati in assassini: ieri, mercoledì 10 ottobre 2018, è scattato il blitz dei carabinieri in contemporanea nelle quattro case tra Ghilarza e Abbasanta. Il portale sardo sottolinea che sono finite in manette cinque persone: tre maggiorenni di 20 e 19 anni e due minorenni, entrambi di 17 anni. I primi sono i ghilarzesi Cristiano Fodde, Matteo Satta e Riccardo Carta, i minorenni sono il ghilarzese C.N. e G.C., originaria di Macomer e residente ad Abbasanta.