Non esiste al mondo persona che non sia stata attratta, emozionata, stupita, incantata dalla voce di Andrea Bocelli. Il tenore italiano ha deciso di tornare alla ribalta con un nuovo album di inediti, dopo 14 anni dalla pubblicazione del suo ultimo. “Non sapevo come intitolarlo – ha rivelato a Spy – poi mio figlio Matteo mi ha detto che avrei dovuto chiamarlo “Sì”, io ci ho pensato un attimo e ho setto “sì”. Perché sì è la parola di cui c’è più bisogno oggi. In un periodo storico in cui troppo spesso diciamo “no”, tutti noi speriamo in un “sì”. Mi è sembrata una parola giusta, poetica, umana, che al tempo stesso allarga il cuore a tutti”. E proprio Matteo che ha ispirato il papà per il titolo del nuovo album è colui che porta in sé tutta la sua ereditarietà. “Matteo si vergognava di cantare davanti a me, pensai che fosse davvero il colmo, da lì l’ho ascoltato e capii che aveva quello che non si insegna. Gli mancava tutto quello che si insegna, ma il canto è fatto di due cose: una si impara, quella più importante te la da Dio quando nasci”. Oggi anche Matteo sta vivendo il sogno della musica e il suo brano Fall on me è la colonna sonora del film Disney “Lo schiaccianoci e i quattro regni”.
L’ALBUM E L’INCONTRO CON ED SHEERAN
Quattordici anni sono serviti ad Andrea Bocelli per poter realizzare il nuovo album perché, come lui ha dichiarato “le note sono solo sette. Le canzoni che già esistono sono milioni e milioni e non è mica facile trovare delle canzoni belle. Tutti scrivono canzoni belle, ma trovare una canzone bella, degna di occupare il tempo di ciascuno di noi e che possa diventare la colonna sonora delle nostre giornate è difficile”. All’interno dell’album, in uscita il prossimo 26 ottobre, ci sono numerose collaborazioni come quella con Dua Lipa ed Ed Sheeran e firme famose come Tiziano Ferro. Il singolo registrato con Ed Sheeran, Perfect Symphony, è stato rilasciato lo scorso anno e ha segnato un successo incredibile oltre ad aver fatto emozionare molti. “L’incontro con Ed Sheeran è stato esilarante. È un soggetto sui generis. È un ragazzo di cui ho tantissima stima, sia artistica che umana. Aveva pensato di cantare Perfect con me e io avevo accettato, mi ha mandato la canzone a casa con il fratello, che è musicista classico, e lui dopo qualche giorno ha preso un aereo di linea e è arrivato a casa mia per dirmi che non gli era piaciuto cosa avevo fatto”.
“FUI UNO DEI PRIMI AD ASCOLTARE MICHAEL BUBBLE”
Quello che racconta Andrea Bocelli è che se oggi possiamo sentire quel brano così profondo, romantico e struggente è merito dell’inglese dai capelli rossi che si impose di volere che lo stesso Bocelli cantasse da tenore. “Ha pranzato a casa mia e ho dovuto trovare un compromesso, perché lui voleva che cantassi in quel modo. La sua determinazione e la voglia di prendere il suo aereo da Londra per venire a casa mia mi ha colpito”. Un altro artista che Bocelli ricorda con grande stima è Michael Bubble che da poco ha rilasciato una smentita riguardo dichiarazioni che lo vedevano abbandonare la sfera musicale. Andrea Bocelli fu uno dei primi a sentire la sua voce, agli esordi della carriera, e subito capì la grande dote del cantante: “È un cantante che stimo molto e un mio amico. Una volta mi trovavo in uno studio d’incisione con David Foster e prima di iniziare a registrare un provino mi chiese di ascoltare la voce di un giovane che voleva produrre. Mi mise la cuffia e dopo un minuto me la sono tolta e gli ho detto che con quella voce non poteva sbagliare era un cantante vero, era proprio Michael Bubble”.