Salgono a quota 5 i militari indagati per il contrabbando di 700 kg di sigarette ritrovati a bordo della Caprera, la nave militare rientrata negli scorsi mesi da una missione in Libia. Il pm Giuseppe De Nozza ha avviato l’inchiesta lo scorso luglio, a breve distanza dallo scoppio dello scandalo. Merito della denuncia di Oscar Altiero, il tenente di Vascello che all’epoca dei fatti si trovava al comando della Caprera. Non si tratta dell’unica indagine avviata dalle autorità, dato che sul caso di contrabbando indagano anche la Procura militare di Napoli e la Marina. Si parla inoltre di un valore ipotetico di 70 mila euro, sottolinea Il7 Magazine, grazie a 3600 stecche di sigarette di una marca non presente nel mercato europeo e prodotta nei Balcani. Le Iene approfondiranno il caso grazie all’inviato Luigi Pellazza nella puntata in onda oggi, mercoledì 3 ottobre 2018. Il programma di Italia 1 è stato fra i primi ad occuparsi della vicenda, informando il pubblico grazie al portale. La Caprera è stata infatti fermata da un blitz della Guardia di Finanza in seguito al rientro a Tripoli, avvenuto dopo 108 giorni di missione con il compito di segnalare le imbarcazioni di emigranti dirette in Italia. Secondo il Tenente Altiero le 72 scatole che contenevano i 700 kg di sigarette di contrabbando sono state trasportate da alcuni marinai all’interno della Caprera, dopo aver fatto viaggiare il carico a bordo di alcuni furgoni della Capitaneria di Brindisi. La conferma sarebbe arrivata da uno degli stessi marinai, fermato dalla Guardia di Finanza. Si indaga ancora sul motivo che avrebbe spinto il personale di bordo a commettere il reato di contrabbando. Secondo le ipotesi non è escluso che la merce fosse prevista come una sorta di compenso per aver permesso il passaggio ad alcuni scafisti, ma anche che fossero destinate solamente alla rivendita.
Le indagini della Capitaneria e della Magistratura
Le prime indagini sul contrabbando di 700 kg di sigarette sequestrate a bordo della nave Caprera sarebbero state avviate dalla Capitaneria di Brindisi. Lo sottolineain una nota il procuratore capo Antonio De Nonno preposto alle indagini, per chiarire l’estraneità della stessa in merito all’illecito. La Capitaneria ha quindi collaborato con la Guardia di Finanza, sequestrando il tabacco in oggetto e diramando la notizia alle autorità giudiziarie. Sarebbe stato infatti lo stesso comandante della Caprera a richiedere un controllo del carico all’arrivo della nave a Tripoli, sicuro che ci fosse qualcosa da approfondire. La Magistratura di Napoli non esclude tuttavia che alcuni marinai dell’equipaggio siano i veri responsabili del trasporto di tabacco, dato confermato dall’iscrizione sul registro degli indagati di cinque persone che si trovavano a bordo della Caprera. Secondo Il 7 Magazine, portale brindisino, i cinque marinai indagati sarebbero comunque ancora in servizio. Si parla comunque di provvedimenti imminenti, anche se il pm De Nozza non ha rilasciato ancora alcuna dichiarazione in merito al proseguimento delle indagini. Si attende quindi di comprendere i motivi che stanno dietro il traffico di sigarette, soprattutto per mettere in luce eventuali reati collegati al caso stess