Pesci nel Mar Morto, come nella profezia di Ezechiele. Nonostante il mare sia salatissimo, e quindi per questo definito “morto”, sono apparsi diversi pesci negli ultimi tempi. A documentare la straordinaria scoperta, Noam Bedein, fotoreporter del Dead Sea Revival Project: «È tutt’altro che morto – dice il fotografo – è l’ottava meraviglia del mondo». Secondo Bedein, si tratterebbe della profezia avveratasi, quella di Sodoma e Gomorra che parla di terre distrutte poi divenute particolarmente fertili e ricche: «In un luogo che era stato maledetto ai tempi della Bibbia – ha proseguito il fotoreporter – ora si possono esplorare le doline e, dove l’acqua si è ritirata, vedere i pesci così come detto nella profezia di Ezechiele». Difficile per ora dare una risposta scientifica a questo straordinario fenomeno accaduto, la cosa certa è che l’evento verificatosi se non è un miracolo, poco ci manca… (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LA PROFEZIA DI EZECHIELE
La profezia di Ezechiele nella Bibbia parla di un momento cruciale in cui le acque del Mar Morto sarebbero diventate abbondantissime, riportando la vita nel bacino come ai tempi in cui era uno più fertili della regione, finché la distruzione di Sodoma e Gomorra ne cambiò per sempre i connotati rendendolo privo di vita. La profezia parla di un ritorno di un’immensa distesa acqua da est che avrebbe riportato la vita nella zona. Si legge in Ezechiele 47:8-9 e in Ezechiele 47:12: “Mi disse: «Queste acque escono di nuovo nella regione orientale, scendono nell’Araba ed entrano nel mare: sboccate in mare, ne risanano le acque. Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque dove giungono, risanano e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà.” “Lungo il fiume, su una riva e sull’altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto, le cui fronde non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario. I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina” (agg. di Fabio Belli)
INTANTO IL LAGO SCOMPARE
La scoperta del fotoreporter israeliano Noam Bedein e il modo in cui è stata divulgata nelle ultime ore, rievocando toni apocalittici e rispolverando profezie dimenticate, ha certamente un che di mistico che affascina per via di alcune coincidenze: tuttavia la scoperta di forme di vita nel Mar Morto, ovvero alcuni pesci che non potrebbero vivere in delle acque di quell’elevato livello di salinità, è avvenuta nell’ambito di una ricerca che sta indagando sull’abbassamento proprio dello stesso Mar Morto, “una catastrofe ambientale” ha avuto modo di dire l’autore delle clamorose foto, spiegando che ogni giorno va irrimediabilmente perso l’equivalente di 600 piscine. Insomma, al di là dei richiami biblici alla profezia di Ezechiele sull’imminente fine del mondo, vaticinata proprio nel Vecchio Testamento nel giorno in cui i pesci torneranno a popolare quel luogo maledetto in tempi ancestrali, resta il problema di un lago che sta diventando eccessivamente salato e sta calando paurosamente di livello. (agg. R. G. Flore)
QUEL PRECEDENTE DEL “VITELLO ROSSO”
Non è la prima profezia che si avvera in Israele, infatti Tpi.it ricorda come non molto tempo fa si era palesato un altro particolare che faceva temere la fine del mondo. Si tratta del caso del vitello rosso, un vero e proprio simbolo di purezza che secondo le sacre scritture era legato proprio alla fine del mondo. Il 4 settembre scorso infatti era nato un vitello dal pelo di colore rosso che avrebbe segnato l’avvento del Messia e anche l’apocalisse. Questo rappresenterebbe la promessa di riportare al purezza nel nostro mondo. Di certo un doppio messaggio da far venire i brividi che gli scienziati non si spiegano e che potrebbe essere ascritta alla casualità. Nonostante questo c’è grande preoccupazione soprattutto per quanto riguarda le comunità religiose che si trovano a vivere situazioni che hanno letto più volte sulle scritture sacre e che vedono come un presagio terribile in grado di preannunciare quella che potrebbe essere la fine del mondo come lo conosciamo oggi. (agg. di Matteo Fantozzi)
PRESAGIO DELL’APOCALISSE
Un presagio dell’Apocalisse? I tabloid inglesi, e in particolare il Daily Star che ha rilanciato la notizia del servizio realizzato dal fotoreporter israeliano al confine tra il suo Paese e la Cisgiordania ovviamente hanno esagerato nei termini ma quello che è certo è che la scoperta di Noam Bedein è davvero curiosa non solo dal punto di vista ambientalistico e zoologico ma anche perché, di fatto, sembra in un certo senso realizzare la profezia di Ezechiele sulla fine del mondo. Nel Vecchio Testamento, infatti, si parla di una valle che corrisponde alla zona in cui oggi c’è il Mar Morto ma che, dopo essere stata rigogliosa e fertile, è stata maledetta dopo la distruzione di Sodoma e Gomorra. Ebbene, il ritrovamento di alcuni pesci in un’acqua che ha una salinità del 37% e dunque sarebbe inadatta ad ospitare forme di vita ha stupito molto e ha fatto immediatamente ripensare a quanto dice il suddetto profeta nella Bibbia, ovvero che il ritorno di forme di vita in quel luogo sarebbe stato uno dei primi segnali dell’incipiente fine del mondo. Questa volta sarà davvero così? (agg. R. G. Flore)
SI AVVERA LA PROFEZIA DI EZECHIELE?
Il Mar Morto sta cominciando ad ospitare forme di vita? Qualcuno a tal proposito sta già tirando in ballo la profezia di Ezechiele sull’avvicinarsi della fine del mondo, ma è bene andare con ordine. Un fotoreporter israeliano, Noam Bedein, sostiene che il Mar Morto sia «tutt’altro che morto». Ricordiamo infatti che il mare che bagna Israele e la Cisgiordania ha una salinità del 37%, quindi è quasi dieci volte più salato dell’oceano, e per questo inospitale. Ma Bedein ha fotografato pesci, microrganismi e vegetazione in crescita nelle doline del Mart Morto. L’esistenza di queste forme di vita in questa zona del pianeta sembra contraddire dunque le leggi della natura, per questo Bedein ha dato una spiegazione mistica a questa vicenda, e in particolare vi ha riconosciuto l’avverarsi di una profezia di Ezechiele. «In un luogo che era stato maledetto ai tempi della Bibbia – ha detto al Daily Star -, ora si possono esplorare le doline e, dove l’acqua si è ritirata, vedere i pesci così come detto nella profezia di Ezechiele».
PESCI NEL MAR MORTO, “COME NELLA PROFEZIA DI EZECHIELE”
Se il Mar Morto ha assunto questa denominazione è proprio a causa del suo ambiente arido e dalla scarsità di vita acquatica. La scoperta del fotoreporter Bedein, che con il suo team ha documentato i cambiamenti nel Mar Morto negli ultimi due anni, descrive però una situazione diversa. E la spiega tirando in ballo la profezia di Ezechiele. In Genesi 13:10 la Bibbia narra di una valle dove si trova ora il Mar Morto e di come fosse una regione incredibilmente fertile. Ma nei libri successivi la Bibbia prosegue raccontando che il paesaggio cambiò in seguito alla distruzione di Sodoma e Gomorra, che trasformò questa valle in una landa desolata. La profezia, dunque, vuole che l’acqua dolce proveniente da Gerusalemme avrebbe riportato la vita nel Mar Morto. Tempo fa in Israele un’altra profezia sembrava essersi avverata, e anche in quel caso si preannunciava la fine del mondo. Si trattava del vitello rosso, simbolo di purezza.