Un durissimo colpo è stato inferto alla cosca Alvaro di Sinopoli dai carabinieri di Reggio Calabria, sempre più impegnati in una lotta senza quartiere nei confronti della ‘ndrangheta. Come riportato da LaCNews24, in una conferenza stampa seguita all’arresto del sindaco di Delianuova, Francesco Rossi, e di altre 17 persone nell’operazione “Iris”, con l’accusa di associazione mafiosa, è emerso il ruolo del sindaco nei confronti della cosca Alvaro. Il procuratore di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, ha parlato di “scenario sconvolgente”, facendo intendere come Rossi fosse l’uomo all’interno delle istituzioni su cui poter contare. Il primo cittadino, infatti, era “totalmente asservito al volere dei clan e dagli affiliati stessi gli è riconosciuto un ruolo all’interno della consorteria”. (agg. di Dario D’Angelo)
AFFARI IN APPALTI PUBBLICI
Il blitz messo a segno questa mattina dai Carabinieri di Reggio Calabria ha significato un vero e proprio colpo alla cosca Alvaro, tra le più pericolose della ‘ndrangheta reggina. Tra i 18 fermati, spicca il nome del sindaco di Delianuova, Francesco Rossi, per gli inquirenti anche lui legato alla cosca mafiosa. L’inchiesta, condotta dal procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri, insieme al procuratore aggiunto Gaetano Paci e al sostituto Giulia Pantano, avrebbe dimostrato come il primo cittadino in stato di fermo sarebbe attivamente coinvolto con le attività criminali condotte da una delle più importanti famiglie mafiose della Piana di Gioia Tauro. Negli anni, la cosca Alvaro si sarebbe arricchita con gli appalti pubblici e neppure gli arresti dei boss avrebbe fermato le loro azioni illegali. Non è un caso se a finire nei guai ci sarebbero anche due imprenditori della zona. A Rossi, come spiega Il Fatto Quotidiano nell’edizione online, vengono contestati fatti in riferimento al periodo in cui ricopriva il ruolo di vicesindaco. Oltre al discorso di appalti, secondo gli inquirenti avrebbe si sarebbe messo a disposizione della ‘ndrangheta all’interno delle istituzioni. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
‘NDRANGHETA, OPERAZIONE DEI CARABINIERI A REGGIO CALABRIA
Dalle prime ore di oggi, lunedì 24 settembre, è scattata una nuova maxi operazione da parte dei Carabinieri di Reggio Calabria al culmine della quale sono stati eseguiti diversi fermi a carico di alcuni appartenenti alla cosca Alvaro di Sinopoli. A darne notizia è l’agenzia di stampa Ansa che rivela anche la accuse a vario titolo a carico delle persone indagate per associazione di tipo mafioso, estorsione, truffa aggravata, trasferimento fraudolento di valori, aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose. Tra le persone raggiunge da un provvedimento di fermo emesso dalla Dda ci sono anche il sindaco di un comune aspromontano e due imprenditori. Le indagini da parte dei Carabinieri sono state imponenti e complesse e sono riuscite ad accendere i riflettori sugli interessi criminali della cosca Alvaro, una delle più attive conche pericolose nell’ambito della ‘ndrangheta a Reggio Calabria.
‘NDRANGHETA: COLPO ALLA COSCA ALVARO, FERMATO UN SINDACO
Non sono ancora stati resi noti tutti i dettagli della grande operazione messa a segno dagli uomini dei Carabinieri di Reggio Calabria in azione dall’alba. Per le ore 10.30 – spiega l’Ansa – è prevista una conferenza stampa presso il Comando dei Carabinieri durante la quale saranno spiegati tutti i retroscena dell’operazione che ha rappresentato un nuovo colpo alla ‘ndrangheta reggina, alla presenza del Procuratore di Reggio Calabria. A far discutere è soprattutto il fermo che ha raggiunto un sindaco della zona. In tutto, secondo quanto riferito da IlLamentino, sarebbero 18 le persone fermate. Il primo cittadino a cui si fa riferimento è Francesco Rossi, eletto tre anni fa a capo di una lista civica a Delianuova ed oggi accusato di associazione mafiosa. Per gli investigatori, avrebbe fatto parte attivamente della cosca le cui principali attività di arricchimento illecito sarebbero legate ad appalti per lavori pubblici.