E’ di almeno due morti il primo drammatico bilancio relativo ad un nuovo naufragio con protagonista un barcone con a bordo migranti, registrato nel mar Egeo. Secondo le prime e frammentarie notizie riportate da il quotidiano Il Messaggero, il natante, lungo 6 metri era diretto all’isola greca di Kos, ma è affondato circa 50 metri al largo della costa turca di Bodrum. Ad intervenire è stata la guardia costiera di Ankara che è riuscita prontamente a soccorrere 17 persone, tra cui molti bambini e donne che erano a bordo del barcone affondato, mentre due di loro purtroppo non ce l’hanno fatta e sono morti dopo essere stati trasportati in ospedale. Tre migranti sarebbero riusciti a raggiungere autonomamente la costa a nuoto. Al momento sono in corso le ricerche poichè si teme possano esserci numerosi altri dispersi e quindi possibili nuove vittime in seguito all’ennesimo naufragio.
NAUFRAGIO NEL MAR EGEO: I PRECEDENTI
Non si fermano i morti in mare e proprio le acque del mar Egeo sono spesso teatro di drammatici naufragi. L’ultimo era avvenuto solo pochi giorni fa, lo scorso 10 ottobre, quando un barcone con a bordo migranti era affondato al largo della costa turca di Karaburun, nella provincia di Smirne, provocando almeno quattro morti e 30 dispersi. In quel caso il natante era quasi certamente diretto all’isola greca di Lesbo e come avvenuto con l’ultimo naufragio, fu sempre la guardia costiera di Ankara, con le sue unità di soccorso ad intervenire riuscendo a salvare però solo poche persone. Lo scorso marzo, in un altro naufragio, furono almeno 16 i migranti – compresi 6 bambini – a morire nelle acque del mar Egeo. Il barcone si rovesciò durante il viaggio dalle coste turche all’isola greca di Agathonisi e solo in tre riuscirono a mettersi in salvo ed a lanciare l’allarme una volta a riva. Nella medesima aerea, nel 2017 furono registrati 54 decessi.