Si può dire che i parrocchiani di Sant’Antonio a Caniparola e della provincia di Massa, coloro che con don Luca Morini avevano a che fare tutti i giorni, avessero ben compreso la natura di quello che a ben vedere avevano ribattezzato “don Euro”. Basta prendere atto della decisione dei giudici della sezione per le Misure di prevenzione del capoluogo ligure che, come riportato da La Repubblica, hanno accolto le richieste della Direzione distrettuale antimafia confiscando un “tesoro” da 700mila euro, così come aveva proposto la pm della procura di Massa Alessandra Conforti. Un bottino frutto di tanti anni di generose donazioni che i parrocchiani credevano destinate ad aiutare i più poveri e che invece non facevano altro che finanziare la dolce e spericolata vita di don Euro, tra viaggi in posti esclusivi, escort, festini a base di droga, hotel lussuosi e cene da gourmet.
DON EURO, IL TESORO CONFISCATO: TRA SOLDI E DIAMANTI
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Luca Morini detto “don Euro” non si faceva mancare nulla. Adesso la decisione di provvedere al sequestro di un tesoro da 700mila euro suddiviso tra soldi e diamanti, conti correnti, polizze sulla vita e preziosi. Per quanto riguarda il “comparto” più curioso, ovvero quello dei diamanti, gli inquirenti li hanno rinvenuti a Milano, custoditi nel caveau di una società di investimento. Praticamente impossibile per don Euro spiegare la provenienza di quel denaro: l’ex sacerdote, interrogato, non è stato in grado di confutare i sospetti nutriti su di lui. Come riportato da La Repubblica, nelle motivazioni della confisca si scrive che don Euro – accusato di truffa aggravata, riciclaggio, estorsione e spaccio di droga – si sarebbe reso protagonista anche delle minacce al vescovo, monsignor Giovanni Santucci, a proprosito di un dossier scottante su altri sacerdoti della medesima diocesi.