Nelle prossime ore potrebbero arrivare nuovi sviluppi sull’omicidio di Manuel Careddu. Per il legale del padre, l’avvocato Gianfranco Piscitelli, è coinvolta una sesta persona: «Io penso che sicuramente c’è una persona che ha dato qualche consiglio sul posto dove occultare il cadavere sperando che non venisse mai trovato», ha dichiarato a La Vita in Diretta. Il legale ha parlato anche dell’incontro con il padre di Manuel: «Il padre è stato chiarissimo sin dal primo giorno che l’ho incontrato: vuole assolutamente giustizia e verità su quello che è successo. Me lo ha descritto come un adolescente giocherellone, ma con momenti di tristezza e ribellione. Comunque era un ragazzo con un forte disagio. Si pente moltissimo e soffre per non essere riuscito a stargli molto più vicino». La mamma di un minorenne arrestato per l’omicidio di Manuel ha mandato alla madre della vittima una lettera di scuse: «Sono ancora incredula e addolorata per l’accaduto. Avrei voluto manifestare il mio dispiacere ai familiari di Manuel ma, comprendendo che qualsiasi iniziativa avrebbe potuto ancor più turbare gli stessi, preferisco vivere in questo momento il mio dramma in silenzio. Sono comunque vicina alla famiglia». Ma Fabiola Careddu non vuol sentire parlare di perdono: «Non lo darò mai né ai genitori né ai figli. I genitori per me non c’entrano niente, ma perdono per quello che hanno fatto a mio figlio non lo darò mai». Dello stesso avviso anche Nicholas Frau, fratellastro di Manuel: «Non è il momento di parlare di perdono, è un momento difficile. Io e Manuel eravamo legatissimi. Siamo cresciuti insieme. Ora sto scrivendo un pezzo per lui, per tenere il suo ricordo vivo». (agg. di Silvana Palazzo)
MANUEL CAREDDU UCCISO CON COLPI DI PICCONE ALLA TESTA
La madre di Manuel Careddu, il 18enne di Macomer ucciso dai suoi cinque amici per un debito di droga, aspetta il test del Dna per dare una tomba a suo figlio e celebrarne il funerale. Intanto il medico legale Roberto Testi, che ha già lavorato su casi importanti come quello di Cogne e Garlasco, ha effettuato l’autopsia sul corpo. A uccidere Manuel uno o più colpi alla testa dai con un piccone, poi il giovane è stato finito a colpi di pala. Come riportato da Repubblica, non è stato trovato alcun taglio sul corpo, peraltro irriconoscibile, trovato in un terreno usato dal padre di uno dei cinque ragazzi arrestati per omicidio premeditato e occultamento di cadavere. La chiave nelle indagini sono le intercettazioni a bordo dell’auto, grazie ad una microspia piazzata per le indagini su un altro omicidio. In quei discorsi nell’abitacolo sono spuntati altri nomi. Sono emerse altre figure che probabilmente sapevano. C’è infatti la traccia di un sesto uomo: per le indagini è un momento delicato.
NON È STATO FATTO A PEZZI
Manuel Careddu è stato colpito alla testa con uno o più oggetti contundenti ed è morto per politrauma cranico. Ma non è stato fatto a pezzi: aveva il cranio fratturato in più punti, però lo scheletro era intatto: il diciottenne non sarebbe stato sezionato o fatto a pezzi, ma di sicuro è stato fatto scempio del corpo. Per l’identificazione del cadavere bisognerà attendere il risultato del Dna. Il perito ha prelevato dei campioni biologici che saranno consegnati ai Ris dei Carabinieri di Cagliari per la comparazione della traccia genetica e la conseguente identificazione del corpo. Poi la salma di Manuel potrà essere restituita ai familiari per il funerale.
LA MADRE VUOLE INCONTRARE I GENITORI DI CARTA
Fabiola Careddu ha deciso di dare una speranza alla madre di Riccardo Carta, uno dei cinque ragazzi che hanno assassinato il figlio 18enne. Le due donne potrebbero incontrarsi, ma passerà del tempo prima che possano parlarsi faccia a faccia. Lo ha fatto sapere l’avvocato Luciano Rubattu, a cui la madre di Manuel Careddu ha affidato il compito di far sapere di aver cominciato a pensare all’eventualità di un incontro. «Forse deciderà qualcosa nei prossimi giorni ma per il momento ci sta solo pensando», ha dichiarato a La Nuova Sardegna. Di recente la madre di Manuel ha incontrato per caso al Tribunale di Orisano, dove si era recata per capire quali potessero essere i tempi per l’autopsia, l’avvocato Francesco Campanelli, il difensore della famiglia Carta, che già aveva cercato un contatto con la madre del 18enne. Domenica scorsa, ad esempio, la famiglia Carta si è recata a Macomer proprio per parlare con la madre di Manuel ma l’incontro non era stato concordato quindi il tentativo era andato a vuoto.