Dopo Matteo Salvini anche l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, non sembra preoccupato dalla decisione di Moody’s, l’agenzia di rating americana che ha deciso di declassare l’Italia da Baa3 a Baa2, ovvero l’ultimo gradino prima del livello da evitare a tutti i costi, quello cioè “spazzatura”. Come riportato da Il Fatto Quotidiano, il capo politico del MoVimento 5 Stelle ha dichiarato:”Il responso di Moody’s lo accolgo con un grande sorriso, ce l’aspettavamo. Ad ogni modo si parla di un Italia con un risparmio solido”. Parole che in ogni caso difficilmente riusciranno a rassicurare i mercati e soprattutto le altre agenzie chiamate ad esprimersi nei prossimi giorni sulla capacità dell’Italia di assolvere ai propri impegni in fatto di debito. (agg. di Dario D’Angelo)
SALVINI, “GOVERNO VA AVANTI”
Nuovo monito nei confronti dell’Italia a livello internazionale. L’agenzia di rating Moody’s, ha declassato il belpaese da Baa3, a Baa2, l’ultimo livello di guardia, ma da più parti il governo si dice tranquillo. Prima ha replicato il ministro agli affari europei, Savona (le sue parole le trovate qui in basso), quindi è stata la volta del ministro dell’interno Matteo Salvini. In occasione del forum della Coldiretti in corso in quel di Cernobbio, il vice-presidente del consiglio ha replicato così ai cronisti che gli hanno chiesto cosa ne pensasse appunto del declassamento di Moody: «Il governo andrà avanti nonostante le agenzie di rating – spiega il leader del carroccio – i commissari europei e qualche incomprensione interna. Faccio esercizio yoga per superarli». Salvini è convinto che l’Italia non rischi assolutamente il default, come invece accaduto negli ultimi anni alla Grecia, con tutto ciò che ne è conseguito: «L’Italia è un Paese solido, l’outlook stabile, mi dicono gli esperti che l’importante è che l’outlook fosse stabile e quindi abbiamo un outlook stabile». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL COMMENTO DEL MINISTRO SAVONA
Sulla questione del declassamento dell’Italia da parte dell’agenzia di rating americana, Moody’s, è intervenuto anche il ministro agli affari europei, Paolo Savona, che parlando in occasione del convegno dei giovani di confindustria ha spiegato: «C’è un punto di partenza nel quale non solo credo io – le parole riportate da Rai News.it – ma credo che ci credano tutti gli italiani: il debito pubblico italiano è assolutamente solvibile, non c’è nessun problema che l’Italia invochi un default». Savona ha poi aggiunto, parlando in gergo tecnico per tutti gli economisti ed esperti di finanza: «E non c’è nessuna possibilità che incorra in un cosiddetto rischio di denominazione, cioé di rifiutare l’euro come denominazione del suo debito. Se accadrà sarà per motivi esterni al Paese». Secondo Savona, smentendo quindi Moodys, l’Italia può crescere, e potrà farlo grazie agli investimenti: «Possiamo crescere benissimo al 2 ed al 3% se riusciremo a riattivare gli investimenti agendo su norme che non sono fatte da questo governo e che vanno modificate». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL COMMENTO DI BOCCIA
E’ arrivato il declassamento di Moody’s a Baa2 per l’Italia, arrivano le prime reazioni dal mondo industriale. Intervenuto al Convegno dei Giovani Imprenditori, il leader di Confindustria Vincenzo Boccia ha commentato: “E’ evidente che sia la lettera della Commissione Ue che il declassamento erano nelle cose: la sfida che il governo deve affrontare è proprio sulla crescita, spiegando l’analisi dell’impatto di questa manovra ed evidentemente correggerla”. Boccia poi aggiunge: “Il governo vuole definire una sfida: con la crescita è possibile sforare e anche di un punto il rapporto deficit-Pil, attraverso la crescita si rende sostenibile la manovra e ci si gioca anche la credibilità dell’esecutivo”. “Questo cambierebbe il paradigma del pensiero” sostiene Boccia, che poi precisa: “Partirebbe dagli effetti sull’economia reale ma per faro occorrerebbe spiegare bene quale è il fattore di crescita di questa manovra, a oggi non è chiaro”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
TAGLIATO RATING DELL’ITALIA
Nuova bocciatura internazionale nei confronti dell’Italia. Dopo la lettera della Commissione dell’Unione Europea, tocca ora a Moody’s. L’agenzia americana, come riportato dai principali media nazionali, ha declassato il rating sul debito sovrano del Bel Paese, passando da Baa3 a Baa2, che significa che attualmente l’Italia si trova solamente un gradino sopra il livello definito “spazzatura”. La nostra nazione paga quindi l’innalzamento del rapporto fra il debito pubblico e il Pil a 2.4% inserito nella manovra, cosa che nessuno fin ad oggi è riuscita a digerire al di fuori degli uomini dell’esecutivo. Si attende a questo punto la replica degli investitori, che arriverà lunedì quando riapriranno le borse.
MOODY’S PREOCCUPATA DALLE RIFORME
Ieri è stata una giornata decisamente agitata per i mercati internazionali, con lo spread che è schizzato fino a quota 340, ai massimi dalla primavera del 2013, per poi chiudere in serata attorno ai 300 punti base, grazie anche all’intervento del ministro dell’interno, Matteo Salvini, che ha escluso una crisi di governo. «Il deterioramento delle finanze pubbliche – spiega Moody’s – a causa dell’aumento del deficit nei prossimi anni, rispetto a quanto atteso, farà probabilmente stabilizzare il rapporto tra debito e Pil vicino all’attuale 130% negli anni a venire, invece di cominciare a ridurlo». L’agenzia americana sembrerebbe essere inoltre preoccupata dalle riforme in progetto, che non permetterebbero all’Italia di crescere, allineandosi con il resto dei paesi.