Resta lucido Davide Mazzanti, forse il principale artefice (insieme alle giocatrici) dell’impresa del movimento pallavolistico italiano: perché una sconfitta al tie-break nella finale contro la Serbia non può cancellare quanto di straordinario fatto fino ad oggi. Il commissario tecnico, come riportato da La Repubblica, ha analizzato così la sconfitta:”Siamo mancate nei dettagli, nelle cose che di solito ci riescono bene, siamo stati più irregolari, fallose, e comunque siamo arrivate a giocarcela al tie break. Non abbiamo rimpianti, è la partita che sognavamo di giocare e l’abbiamo giocata fino in fondo. Stanchezza? No, non credo, è vero, abbiamo giocato 10 set in ventiquattr’ore ma questo non ha inciso sul risultato finale. Brave tutte. L’abbiamo sognato, se siamo arrivati fin qui è perché l’abbiamo sognato”. Ma Mazzanti guarda già al futuro:”La delusione non deve farci dimenticare come l’abbiamo ottenuto. Sarà importante anche come gestiremo questo momento, il futuro e il movimento. La cosa che non avrei immaginato è che saremmo arrivati così in alto così presto. L’argento è la chiusura di due anni bellissimi, mi sono anche preso tanti rischi. Hanno avuto il merito di non abbattersi quando hanno vacillato in questi mesi. Il salto di qualità è arrivato nel momento più difficile”. (agg. di Dario D’Angelo)
L’ITALIA CEDE ALLA SERBIA AL TIE-BREAK
Niente da fare, alla fine la nazionale italiana femminile di volley non è riuscita a laurearsi campione del mondo. Nella finalissima contro la Serbia di Yokohama (Giappone), le azzurre di volley cadono sotto i colpi delle temute avversarie, ma solo al tie break. Un vero e proprio peccato visto che il match si era subito incanalato sui giusti binari per le nostre pallavoliste, con la vittoria del primo set, quindi il pareggio serbo nel secondo set, e di nuovo le azzurre avanti sul due a uno. La Serbia però non muore mai, e trova un grande quarto tempo in cui riequilibra l’incontro, portandolo in perfetta parità, due a due. Si va quindi all’ultimo e decisivo set, il tie break, con le azzurre che alla fine sono costrette a cedere sotto i colpi delle serbe, forse galvanizzate anche grazie alla vittoria nel set precedente.
I PRIMI TRE SET
Dicevamo, grande inizio di gara per le azzurre, che scendono in campo con lo solita formazione e che nel primo quarto di gara annichiliscono senza troppi problemi le avversarie. La squadra di Mazzanti, a sorpresa visto quanto mostrato poco prima, soccombe nella seconda frazione di gioco, grazie anche a molteplici errori in ricezione, e con Malinov mai incisiva. Il commissario tecnico cerca la scossa con qualche cambio, ma il set va alle serbe, che pareggiano così la serie 1 a 1. La terza frazione di gara vede invece nuovamente le italiane grintose come a inizio gara, e nonostante un parziale nel finale di 1 a 6 in favore delle serbe, alla fine la compagine tricolore si aggiudica il set grazie al punto finale di Paola Egonu, che fissa il risultato sul 25 a 23.
IL QUARTO SET E IL TIE BREAK
Inizia così la quarta ripresa, fotocopia della seconda: la Serbia scende in campo arrabbiata dopo aver perso il set numero tre, e con grinta, determinazione e potenza, porta a casa un set importantissimo, che prolunga la finalissima mondiale di volley femminile fino al tie break. Si arriva così all’ultimo decisivo “faccia a faccia”. Le azzurre iniziano bene, con un parziale di tre a uno, ma le serbe replicano subito dopo, riportando il match in parità, sul 4 a 4. Grazie a Sylla la squadra di Mazzanti si porta avanti 7 a 6, ma il tie break prosegue sempre punto a punto, una sfida ormai solo di nervi più che di qualità. Si va avanti così fino all’11 a 10 per le serbe, che poi allungano 13 a 11 grazie ad un diagonale incredibile della Boskovic, quindi il 14-12 e il definitivo 15-12 a seguito di un fallo della Sylla che fa invasione di campo. Si infrange sul più bello il sogno azzurro, ma le nostre ragazze escono non a testa alta, di più. Di seguito il video con gli highlights dell’incontro