Rosa di una rosa, rosa torturata, rosa amata” con questi versi si aprirà la puntata di oggi di Amore Criminale. Matilde D’Errico annuncia l’anteprima con l’intervista di Hanina, la giovane ragazza rumena costretta a prostituirsi con “la tratta delle schiave”, molte di loro sono giovanissime (nigeriane e rumere per lo più) costrette a stare per strada anche dodici ore al giorno e altre violenze possono subire se non portano a casa il giusto compenso per la giornata. Hanina aveva solo 15 anni quando è stata costretta a prostituirsi e adesso in studio, ad Amore Criminale, si presenta con il suo avvocato, per raccontare la sua storia iniziata proprio con l’amore. Lei si innamora di un ragazzo che “piano piano si rivela un’altra persona”. In realtà lui procacciava donne per un altro uomo che stava in Italia e lei era all’oscuro di tutto fino a quando non è arrivata a Latina, al cospetto del suo sfruttatore che la porta in una sorta di garage “attrezzato con un letto”.
HANINA, LA VIOLENZA E LA GRAVIDANZA
Hanina viveva in questo posto senza un bagno, senza acqua calda, in condizioni di schiavitù e disumane per anni. La sua è una storia molto simile a quella di tanti migranti che illegalmente arrivano nel nostro Paese con la promessa di una vita migliore ma ritrovandosi in balia di sfruttatori violenti e malati. La stessa D’Errico racconta il suo calvario parlando del fatto che Hanina era incinta e che il suo aguzzino una sera, insieme alla moglie, le hanno portato delle pillole e lei nella notte si è sentita male e sua figlia è nata morta. Non solo quelle pillole le hanno causato un parto prematuro ma lei ha rischiato la vita a causa di una terribile emorragia. Il suo compito era quello di guadagnare almeno 300 euro al giorno con il suo lavoro di prostituta e per farlo lei non poteva allontanarsi quasi mai dalla strada e questo aveva ridotto drasticamente il suo peso.
LA RINASCITA E I NUMERI DELLA TRATTA DELLE SCHIAVE
Il racconto va avanti, senza mai scendere in dettagli macabri, fino a quando un gruppo di volontari, “Gli angeli della strada”, si accorgono di lei, la tengono d’occhio e poi l’hanno messa in auto e l’hanno portata alla Polizia. Dal 209 la sua vita è cambiata. Adesso è contenta del percorso che ha fatto, della sua rinascita e del fatto che sia diventata finalmente una donna libera. All’epoca della sua intervista, a inizio di quest’anno, Hanina era alla ricerca di un lavoro come estetista. Il suo esempio, però, è quello che da una condizione infernale si può uscire: “Basta essere forte e ce la si fa”. In chiusura, l’avvocato presente, la dottoressa Cerrato, spiega che l’aguzzino di Hanina è stato condannato dalla Corte di Assise a 14 anni di reclusione. La D’Errico chiude rivelando i dati dell’associazione Giovanni XXIII secondo i quali la prosituzione in Italia ha un giro d’affari da 90milioni di euro con nove milioni di clienti.