Dalla morte di Fabio Giorgi sono trascorsi sette anni: si tratta dello spacciatore di Cecchina, in provincia di Roma, che è stato ucciso in un agguato e di cui si parlerà a Un giorno in pretura oggi sabato 27 ottobre. Un nome già noto alle forze dell’ordine, che in quel momento si trovava in compagnia di Rabii Baridi, un marocchino di 34 anni, ed altre due vittime rimaste ferite. Alcuni mesi più tardi i Carabinieri risaliranno a Pietro Cutuli, un siciliano che viveva da tempo ad Ardea e con un chiaro collegamento al clan dei Santapaola. Il fermo verrà ordinato anche per Santa Fragalà, un trentasettenne pregiudicato e compagno di Sonia Pisani, una vigilessa di Albano che era già stata trasportata in carcere. La trasmissione Rai ripercorrerà quanto accaduto prima dell’omicidio di Cecchina, concentrandosi sul collegamento fra Fabio Giorgi ed i due imputati. Verranno ripercorsi gli ultimi istanti di vita dello spacciatore, alla ricerca delle dinamiche che avrebbero spinto i due a mettere in atto l’agguato ed infine il delitto. Secondo le ricostruzioni dell’epoca, ricorda Il Corriere della Città, i tre arrestati avrebbero fatto irruzione nell’abitazione di una delle vittime ed avrebbero sparato, per poi fugire a bordo di un’auto. Il caso verrà individuato subito come un regolamento di conti, ma in seguito le indagini faranno luce su un quadro molto più complesso che conduce fino a Angelo Vassalo, l’ex sindaco di Pollica ucciso tempo prima.
Il caso Fabio Giorgi: l’arresto di Sonia Pisani
L’arresto di Sonia Pisani, vigilessa di Albano conosciuta per la sua severità, desterà grande scalpore nella popolazione. E persino nelle autorità che in quel maggio del 2011 indagheranno sulla morte di Fabio Giorgi, un noto pregiudicato. Figlia di Domenico Pisani, un carabiniere in congedo, era conosciuta da tutti come “la sceriffa”. Una famiglia devota alla giustizia, come dimostrerebbe la presenza del fratello nella Guardia di Finanza e di una sorella in Questura. Il ruolo della Pisani nel delitto di Cecchina e nella morte di Giorgi sarebbe collegato all’uccisione di un’altra personalità nota nel territorio, il sindaco Angelo Vassallo. Quest’ultimo avrebbe negato il permesso perché la Pisani e due imprenditori costruissero uno stabilimento balneare in zona. Poco prima di morire, Vassallo avrebbe riferito al fratello alcuni dettagli su esponenti delle forze dell’ordine al fianco di malviventi. Fra questi anche Sante Fragalà, originario di Torvajanica e compagno della vigilessa, uno dei sicari che tempo dopo sparerà contro Giorgi per recuperare dei soldi collegati ad alcuni affari di droga.
La figura di Sante Fragalà
La figura di Sante Fragalà non sarà solo collegata all’omicidio del Sindaco Angelo Vassallo ed al delitto di Fabio Giorgi. Noto per la sua conoscenza con i clan mafiosi del Catanese, diventerà negli anni successivi un boss pentito in grado di fare luce su alcuni affari sotterranei nella Capitale. Otto anni dopo la morte del Primo Cittadino di Pollica, sottolinea Salerno Today, gli inquirenti inizieranno ad indagare su Fragalà per un altro duplice omicidio, quello di Giorgi e di un’altra vittima originaria del marocco che in quel momento si trovava in casa con lui. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, Fragalà avrebbe fatto da ponte fra il clan della camorra con contatti con i Naros della Colombia e diverse amicizie nelle forze dell’ordine di Acciaroli, grazie alla compagna Ausonia Pisano, all’epoca vigilessa. Il 29 maggio di sette anni fa, un uomo ed una donna, ovvero Sante Fragalà e la Pisano, si fingeranno carabinieri per convincere Giorgi e Marco Paglia ad aprire la porta della villetta di Cecchina. In quel momento lo spacciatore sta discutendo di alcuni affari con Rabii Baridi ed altri due uomini che verranno feriti nell’agguato e riusciranno a salvarsi solo perché si fingeranno morti. La condanna in via definitiva arriverà solo lo scorso aprile: 26 anni per Fragalà e 16 per la Pisani. Sarà la pistola in possesso all’ex ufficiale che permetterà ai RIS di trovare delle tracce che portano fino al Cilento, nei giorni in cui il Sindaco Vassallo è stato ucciso.