Se la duchessa di Sussex ha bisogno di aiuto, a soccorrerla arriva una donna. Meghan Markle si è trovata in difficoltà proprio di recente, tra la folla del mercato delle isole Fiji ma, sono bastati pochi attimi per ristabilire la spinosa situazione. A correre in suo aiuto è arrivata la sua personale bodyguard. L’agente di polizia il cui nome non è stato pubblicamente diffuso per motivi di sicurezza, ha già appassionato tutto il mondo. Capelli biondi e fisico vigoroso. Per quanto riguarda i reali, non è la prima volta che per questi ruoli si sceglie proprio una figura femminile. Ed infatti, anche la duchessa Kate Middleton (moglie del principe William) ne ha avuta una dal 2010, la sergente Emma Probert. Ugualmente Camilla, seconda moglie del principe Carlo, negli anni passati è stata protetta da una donna. La figura della guardia del corpo accende da sempre l’enorme interesse degli estimatori della corona. Ed infatti, tra gli intrecci amorosi del passato, ricordiamo proprio quello tra Lady Diana e Barry Manakee.
Meghan Markle, chi è la sua bodyguard?
Proprio per i passati motivi di storie d’amore inattese, si pensa che per raggirare gli scandali, sia meglio fare interagre una figura femminile al fianco delle donne che volteggiano attorno alla corona, da Camilla a Kate e per finire Meghan Markle. Negli ultimi anni infatti, questo ruolo viene spessissimo assegnato alle giovani agenti donne, cosa che sembra avere molteplici utilità. Come spiega Lisa Baldwin, una ex nuotatrice diventata bodyguard per principesse orientali: “Innanzitutto una donna si fa notare meno. Può sembrare un’assistente, una tata, dà meno risalto e attira meno attenzione verso il personaggio da proteggere. Inoltre, se mi occupo della sicurezza di una donna, posso seguirla in bagno, negli spogliatoi di una piscina, nelle cabine di prova di un negozio, senza problemi. Per un agente maschio questo è più difficile. Nei film si vedono uomini forzuti che proteggono le star, ma in realtà gli agenti che si occupano di sicurezza non sono quasi mai cosi. Devono poter correre veloci e devono avere occhio e cervello per leggere certe situazioni. Non siamo mica buttafuori in una discoteca”.