La notizia, ve lo diciamo subito (il motivo, però, lo riveleremo solo alla fine), ha lasciato del tutto indifferente il presidente della Commissione Ue, il lussemburghese Jean Claude Juncker. Dall’opinione pubblica, invece, è stata accolta come una bel colpo d’aria. Di cosa stiamo parlando? Dell’incredibile scoperta che su Marte c’è ossigeno, a sufficienza per sostenere forme di vita. Certo, al momento basta per far sopravvivere solo microbi aerobici, e per ora accontentiamoci, in futuro non si sa mai. Magari su Marte, che in latino e in inglese si scrive Mars, forse arriveremo a vedere anche gli orsi marsicani…
A rivelare la presenza di ossigeno è uno studio recentissimo del California Institute of Technology (Caltech), pubblicato su “Nature Geoscience”. “Il moderno Marte – scrivono gli scienziati del Caltech – può supportare ambienti liquidi con valori di O2 disciolti. Valori che vanno da ~ 2,5 × 10-6 moli da m 3 a 2 moli m 3 in tutto il pianeta, con concentrazioni particolarmente elevate nelle regioni polari”. Chiaro, no? Mica pizza e fichi, qui si tratta di moli, perbacco!
A proposito di Bacco… No, non è ancora arrivato il momento di rivelare l’arcano che riguarda Juncker. Un po’ di pazienza, cari lettori di queste piccole “cronache marziane”, e torniamo all’ossigeno, che si trova nell’acqua salata sotto la superficie di Marte, come il lago salmastro che è stato scoperto dalla sonda europea Mars Express grazie al radar italiano Marsis.
Proprio su questo lago – ci confermano le nostre fonti (in fondo di acqua si tratta…) – si è concentrata l’attenzione di un imprenditore milanese, il primo a fiutare l’affare. Tanto che all’Ufficio brevetti ha già depositato la sua idea, pronto a trasformarla in un fiorente business: prelevare l’acqua dal lago salmastro marziano, depurarla, microfiltrarla, ossigenarla a dovere, e poi venderla sul mercato internazionale con il nome (assai evocativo per i milanesi) di ACQUA DI MARTE SANA. Già bell’e pronta anche la réclame pubblicitaria: “Bere ACQUA DI MARTE SANA fa bene ed è bello: una boccata d’ossigeno per il vostro cervello!”.
Ma questo non è certo l’unico progetto imprenditoriale pronto a partire per valorizzare e commercializzare la scoperta dell’ossigeno su Marte. Pare che si siano già mosse anche le grandi multinazionali.
“Piatto ricco mi ci ficco” devono aver pensato quelli del Bolton Group, gigante dei prodotti di largo consumo. Così largo da inventarsi il marchio Tonno Rio Mars, direttamente sulle nostre tavole dai laghi sotterranei del Pianeta Rosso. Un tonno davvero… spaziale!
Chissà, poi, quali salti di gioia devono aver fatto quelli della Mars Inc. quando si sono visti recapitare una notizia così succulenta. Tra non molto l’omonima barretta di cioccolato verrà prodotta nello stabilimento di Alba Patera, che non è un piccolo borgo vicino a Cuneo e alla Ferrero, ma il nome con il quale è conosciuto il cratere sommitale di una formazione vulcanica situata nella zona nord di Marte.
E l’industria delle vacanze? Poteva lasciarsi scappare l’occasione? Presto arriveranno i primi dépliant: “Vacanze a Marsa Alam? No, a Mars Alam!”. Sarà davvero suggestivo fare il bagno in acque sconosciute e limpidissime a 220 milioni di chilometri da qui, magari immersi, in pieno inverno, in una gigantesca grotta trasformata in stabilimento balneare o termale, gustando del dolcissimo marsapane e sorseggiando dell’ottimo Marsemino Doc…
Marsemino… Marsemino… Ah già, ora possiamo svelare il motivo che ha lasciato impassibile Juncker. Perché la scoperta dell’ossigeno su Marte non era la notizia che aspettava? Come ormai tutti sanno, il caro JEC (JEan Claude) è un buon intenditore di vini. Ebbene, a luglio alcuni ricercatori italiani avevano annunciato una grande scoperta: sul Pianeta Rosso c’era… l’acqua. Apriti cielo! Un vero dramma per il nostro JEC, convinto com’era (e forse lo è ancora?) che Marte fosse chiamato il Pianeta Rosso proprio per una massiccia e diffusa presenza di vigneti, di tutti i tipi, dall’Aglianico al Teroldego! Allora Juncker rimase così amareggiato e deluso, che da quel momento se l’è legata al dito con l’Italia, tanto che non si lascia scappare l’occasione per polemizzare con il nostro Paese e con il nostro governo. E statene certi che finchè un italiano non riuscirà a scoprire almeno un acino d’uva su Marte, lui continuerà imperterrito a bocciare la nostra manovra di bilancio!