Matteo Viviani de Le Iene è tornato ad occuparsi della storia di un bambino conteso da una coppia di separati. Si tratta della storia di un bambino di soli nove anni viene portato via con la forza dalla casa in cui è cresciuto. “Non portatemi via” ripete il bambino, ma nessuno ascolta i suoi pianti e alla fine viene sbattuto in un auto da un semi sconosciuto; quell’uomo in realtà è suo padre, ma il bimbo non lo conosco visto che ha vissuto sempre lontano con la madre e con i nonni. Il piccolino è uno dei tanti bambini contesi da coppie separati. La mamma croata l’aveva portato via dal padre italiano: “alle otto di sere arrivo a casa e non c’era più”. Una guerra: il padre ha denunciato la ex compagna per sottrazione di minori. Una storia discussa per anni da due tribunali: uno italiano e uno croato. Nel frattempo il bambino cresceva, creandosi il suo piccolo mondo lontano dall’Italia. “Non sapeva niente di luI” dice la madre – “la sua è una vendetta”. Il padre vuole che il figlio ritorni in Italia, “per il suo bene è meglio che torni qui, ha solo da guadagnare”. Per il dottor Ivan Ulric, psicologo, che ha seguito il bambino “non dovrebbe essere strappato da un ambiente e buttato in un altro come in un altro pianeta. Il risultato sarebbe disastroso”.
CONTESO TRA MADRE E PADRE
Matteo Viviani dice: “abbiamo provato a far parlare i genitori, ma non è stato possibile”. Circa un anno fa il Tribunale italiano e croato stavano ancora lottano tra loro per decidere il futuro del piccolo, ma il 19 giugno una sentenza ha stabilito il rientro immediato del padre. Protesta da parte dei vicini che hanno chiuso la strada per non farli passare, ma gli agenti sono entrati nella camerata di quel bambino di nove anni. “Andatevene via, voglio stare con la mamma” gridava la madre. I vicini e gli amici hanno gridato “vergogna” alla polizia che prendeva il bambino. La mamma ha seguito subito il figlio in Italia con un pullman. Ai microfoni di Viviani la donna non riesci nemmeno a parlare, ma solo a piangere. “Mio figlio mi strappava la pelle ed io non potevo fare nulla. Urlava, urlava, l’hanno trascinato per tutta la casa per terra e per i capelli”. La donna racconta che il padre è stato male quando ha sentito il nipote dirgli “nonno salvami”. Da quando il piccolo è arrivato in Italia la madre ha perso totalmente le sue tracce, riuscendolo a sentire una sola volta per telefono. Una telefonata breve. Il bambino vorrebbe dire il numero civico, ma non conosce la lingua italiana. “Non so dove sono” dice la donna, che anni fa ha commesso un reato quando ha portato via il proprio figlio. Abbiamo un bambino sconvolto e terrorizzato che vuole solamente stare con la madre. La donna ha paura di non trovarlo, così la Iena Viviani l’accompagna alla vecchia casa dove vivevano tutti insieme. Con la Iena arrivano fuori al portone. A un certo punto la donna scappa fuori dalla macchina e inizia a correre: “Ho visto un uomo e un bambino con la valigetta, ma si sbaglia”. Dopo un giorno intero sotto al portone, la Iena e la donna ritornano a casa. La mattina dopo inizia il secondo giorno di ricerca. La donna riprova a chiamare il padre che risponde: “siamo lontani a rilassarci”. La madre a questo punto va dai Carabinieri per comunicare che il figlio non si trova più.
LA GIOIA DELLA MADRE NEL RIABBRACCIARE IL FIGLIO
“Io vorrei vederlo adesso” chiede la donna al padre. “Dimmi dove siete e vengo”, ma l’uomo non vuole dirlo. “In questo momento il bambino non ha bisogno di una mamma pazza come te” dice l’uomo, mentre in sottofondo si sente il bambino piangere ed urlare. Così Matteo Viviani de Le Iene chiama il padre dicendogli: “ti supplico di ragionare, pensa a tuo figlio”. Il padre vuole costruire un percorso col figlio e non vuole sentire ragioni. Così la Iena si reca dagli assistenti sociali per chiedere aiuto arrivando poi al Comune dal Sindaco che contatta l’uomo per avere informazioni sul bambino. Il padre sembra convincersi a tornare, intanto la madre è sempre più preoccupata ed è convinta che il padre non rispetterà l’impegno. Il rientro, infatti, viene posticipato, ma giorno dopo giorno, il bambino è sempre più triste perché il suo unico desiderio è quello di tornare dalla madre. Il Sindaco e i servizi sociali inviano una nota alla Procura della Repubblica spiegando tutto quello successo. Dopo una settimana viene fissato un appuntamento presso i servizi sociali e finalmente la donna potrà rivedere il figlio. Dopo giorni e giorno mamma e figlio riescono a riabbracciarsi, si stringono forte e non vogliono staccarsi. “Mi ha chiamato di nascosto dal bagno dicendomi l’orario dell’incontro” dice la madre in lacrime, che dopo aver visto il figlio si sente meglio. Dopo un’ora la donna parla di un accordo: potrà vedere il bambino tutti i giorni, unica condizione che non ci siano i media. La gioia del bambino è incontenibile: potrà vedere la propria madre almeno un’ora tutti i giorni. Clicca qui per rivedere il servizio di Matteo Viviani