Portobello non c’è più. Quello originale, almeno: oggi la Clerici lo riporta in auge, con tanto di spalla e mascotte pennuta. Sono passati trent’anni dalla fine del programma, andato in onda su Rai 2 dal ’77 all”83 (prima serie) e dall”87 all”88 (seconda serie). Portobello, il pappagallo, se n’è andato qualche anno dopo il suo proprietario, nel 1995. Aveva ben 45 anni: per l’ultimo periodo ha vissuto in via Niccolini a Milano, nello stesso negozio di animali dove era stato allevato. Là Tortora lo notò verso la metà degli anni Settanta. Era un Amazzone a fronte gialla, importato in Italia dal Brasile. Per un breve periodo, poco prima del debutto, Tortora lo ospitò a casa sua. “Diceva parolacce e dovemmo sistemarlo in bagno, dove poteva sporcare liberamente”, ricorda la figlia Silvia a Vanity Fair. In tv però se ne stava muto: in ogni puntata di Portobello, vip e nip tentavano l’impossibile in 30 secondi. Dopo infiniti tentativi, il 1° gennaio dell”82, Paola Borboni riuscì nell’impresa di farlo parlare.
Portobello, il pappagallo più famoso della tv
In palio c’era persino un premio: con quei soldi, la produzione pagò un intervento di chirurgia plastica a un bambino ustionato al viso. Durante la sua permanenza in negozio, Portobello era solito salutare i passanti. Il suo tratto distintivo era il fischio, che dedicava soprattutto alle bionde. Una vera e propria “passione”, stando ai commercianti di via Niccolini. Ma davanti alle telecamere era timido e posato; non per questo, comunque, la fama non arrivò. Al contrario, Portobello riceveva 10mila lettere a settimana e 15mila telefonate a puntata. Il pappagallo era amato soprattutto dai bambini, ma anche dai proprietari dei negozi di animali. La sua notorietà fece bene ai suoi simili: le vendite di pappagalli salirono di oltre il 40%.