Quella di Matteo Salvini non è stata l’unica reazione a livello internazionale rispetto al successo nel ballottaggio per le elezioni del Brasile di Jair Bolsonaro. Come riportato da Il Post, il “Trump brasiliano” ha ricevuto la telefonata di congratulazioni anche da quello originale, “The Donald”. Pochi i dettagli forniti dalla portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, sul contenuto da telefonata, a parte che Trump e Bolsonaro hanno “rinnovato l’impegno per collaborare su diversi temi per migliorare le vite del popolo statunitense e di quello brasiliano”. In Sudamerica il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, alle prese con una crisi economica e sociale che va avanti da tempo, ha detto di volere “estendere le sue congratulazioni”. Il presidente cileno Sebastián Piñera, si è limitato a parlare di una “vittoria pulita e democratica”, mentre il presidente dell’Argentina, Mauricio Macri, ha parlato di un “trionfo”. (agg. di Dario D’Angelo)
LO SCONFITTO HADDAD: “NON ABBIAMO PAURA”
Non ce l’ha fatta Fernando Haddad, l’ex sindaco di San Paolo candidato per il Partito dei Lavoratori ha visto schiantarsi i suoi progetti di rimonta nel ballottaggio per le elezioni presidenziali del Brasile contro il 55% ottenuto da Jair Bolsonaro. L’erede della sinistra che ha visto Ignacio Lula impossibilitato a partecipare alla contesa elettorale a causa della sua condanna a 12 anni per corruzione su Facebook ha riconosciuto la vittoria del candidato della destra sovranista e ha voluto ringraziare “i 45 milioni di elettori che ci hanno accompagnato. Vorrei ringraziare i miei antenati che mi hanno insegnato il valore del coraggio e a difendere la giustizia a tutti i costi. Tutti gli altri valori dipendono dal coraggio”, ha detto. In un altro messaggio su Facebook che ha ottenuto finora più di 80mila like, Haddad ha aggiunto:”Ho messo la mia vita a disposizione di questo Paese. Non abbiamo paura, noi saremo qui”. (agg. di Dario D’Angelo)
SALVINI CHIEDE ESTRADIZIONE BATTISTI
Con il 55,29% dei voti, Jair Bolsonaro è ufficialmente il nuovo presidente del Brasile. Dopo mesi di fortissima tensione, nelle passate ore si è assistito allo sfogo dei brasiliani che hanno potuto esultare dalle finestre delle proprie abitazioni, pronunciando il nome del candidato e respirando i primi segnali di una vera e propria rivoluzione. La destra estrema, infatti, arriva dopo ben 13 anni di sinistra, vincendo un po’ ovunque poichè nella medesima giornata si eleggevano anche 13 nuovi governatori. Il neo presidente è poi apparso anche sui social e su Facebook ha asserito: “Dobbiamo abituarci a vivere insieme per ritrovare la prosperità perduta. Grazie a Dio sono riuscito a interpretare la volontà dei nostri concittadini. Il paese chiedeva un cambio. Non potevano continuare a vivere con il populismo, l’estremismo, il comunismo della sinistra. Dobbiamo seguire l’insegnamento di Dio”. Il suo intento ora è quello di fare un governo in grado di portare il Brasile “nel posto che merita”, con la promessa che tutti gli impegni presi potranno essere rispettati. “Sapevamo dove dovevamo andare e ora sappiamo dove andiamo. Ringrazio il brasiliani per la fiducia dimostrata”, ha chiosato. Non è mancata ovviamente la reazione del nostro ministro dell’Interno, Matteo Salvini che ha commentato: “Anche in Brasile i cittadini hanno mandato a casa la sinistra! Buon lavoro al presidente Bolsonaro, l’amicizia tra i nostri popoli e i nostri governi sarà ancora più forte”. Poi ha aggiunto che chiederà al neo presidente l’estradizione del “terrorista rosso” Battisti. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
“DIFENDERÒ LA COSTITUZIONE, LA DEMOCRAZIA E LA LIBERTÀ”
Jair Bolsonaro è il nuovo presidente del Brasile. L’ex capitano dell’esercito con il 55,15% dei voti ha vinto il ballottaggio contro Fernando Haddad, il candidato del Partito dei Lavoratori che ha ricevuto solo il 44,85% dei voti. Una vittoria di circa 10 punti di percentuale per l’ex capitano dell’esercito che si prepara a ricoprire dal prossimo 1 gennaio 2019 la carica di Presidente del Brasile per i prossimi quattro anni. Una vera e propria svolta conservatrice per il Paese con Bolsonaro che, poco dopo lo spoglio dei voti del ballottaggio che l’hanno visto trionfare, ha dichiarato: “Difenderò la Costituzione, la democrazia e la libertà. Questa non è la promessa di un partito, né la parola vana di un uomo: è un giuramento davanti a Dio”. Anche Matteo Salvini si è complimentato con Jair Bolsonaro per la sua vittoria in Brasile augurandosi che il nuovo Presidente possa al più presto occuparsi del dossier Battisti: “dopo anni di chiacchiere, chiederò che ci rimandino in Italia il terrorista rosso Battisti” ha detto Salvini. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
VINCE CON IL 56% DEI VOTI
Ciclone Bolsonaro: il candidato di estrema destra ha vinto le elezioni presidenziali il Brasile, battendo il rivale Fernando Haddad. L’ex capitano dell’esercito ha sfondato un po’ ovunque con almeno dieci punti di distacco secondo gli exit poll della Ibope, diffusi dopo la chiusura dei seggi per il secondo turno delle elezioni presidenziali in Brasile. Dunque, 56% contro 44%. A votarlo il Sud industriale e le zone rurali del Centro-Ovest, ma anche le periferie delle grandi metropoli. Ma l’elezione di Bolsonero non è stata ben accolta: violenti scontri si sono verificati a San Paolo. Nonostante la rimonta registrata negli ultimi giorni da Haddad, i risultati del ballottaggio hanno confermato le previsioni dei sondaggi che davano Bolsonaro come favorito anche prima del primo turno delle presidenziali, lo scorso 7 ottobre. Questo risultato rappresenta una frattura storica per il Brasile. Immediata la reazione di Matteo Salvini: «Anche in Brasile i cittadini hanno mancato a casa la sinistra! Buon lavoro al presidente Bolsonaro, l’amicizia tra i nostri popoli e i nostri governi sarà ancora più forte», ha scritto su Twitter il leader della Lega. (agg. di Silvana Palazzo)
HADDAD “RIMONTA POSSIBILE”
Haddad ci crede ancora ma tutti, tra analisi, sondaggi e “rumors” dal Brasile, danno come quasi certo il trionfo di Jair Bolsonaro al ballottaggio che entra nella sua ultima fase di votazione: «Vi prego con tutto il cuore di continuare a impegnarvi per mostrare che abbiamo la miglior proposta», ha scritto poche ore fa il candidato del Partito Liberale di destra. Di contro, l’avversario manifesta ancora la speranza di poter fare una rimonta record e balzare davanti all’odiato avversario: «quello che è in gioco in queste elezioni è la nostra democrazia, e credo che molti brasiliani lo hanno capito negli ultimi giorni. Grazie a forte rimonta posso vincere», spiega Haddad dopo aver votato in un liceo della zona ovest di San Paolo. Gli ultimi sondaggi di Ibope e Datafolha, due istituti brasiliani, davano l’ex capitano dell’esercito al 56% delle intenzioni di voto: di contro, hanno anche mostrato come negli ultimi giorni lo scarto si sia ridotto da 18 a 12 punti percentuali. (agg. di Niccolò Magnani)
ROGER WATERS: “NO FASCISMO, STOP BOLSONARO”
Come del resto l’intera campagna elettorale già aveva dimostrato, più crescevano i favori dell’elettorato brasiliano verso l’ex militare Bolsonaro, più si allargava il fronte degli anti-Jair in America e soprattutto in Europea. “Fascista, sessista, omofobo, pericoloso ed estremista di destra”: ne hanno dette di ogni contro il candidato Presidente e oggi, nel giorno del voto, si espone anche un iconico cantante internazionale come Roger Waters (storico leader dei Pink Floyd) con parole durissime. «Sono le 21.58 e ci hanno detto che dopo le 22 non possiamo parlare di elezioni. È legge. Questa è la nostra ultima possibilità di resistere al fascismo prima di domenica. ‘Ele nao’”, cioé ‘lui no”»: lo ha fatto apparire in uno show pubblico a Curitiba, come del resto già fatto nelle scorse settimane nello Stadio Maracanà di Rio De Janeiro. I seggi intanto sono aperti e toccherà ai brasiliani scegliere da che parte stare, in quello che è sempre più uno “ballottaggio” pro-contro Bolsonaro, più che un’investitura effettiva del “simil Lula” Haddad: le operazioni di voto andranno avanti fino alle 21 ora italiana,negli Stati dell’ovest due ore più tardi: al termine, i primi exit poll. (agg. di Niccolò Magnani)
PAULO GUEDES ALL’ECONOMIA?
Nei grandi network internazionale non vi è nessuno che sinceramente credi nel recupero record e quasi impossibile di Fernando Haddad: con Bolsonaro super favorito alle Presidenziali di oggi, il Brasile si trova all’inizio di una possibile svolta. Al netto delle “teorie” molto più vicine a Trump che non all’ultimo ventennio verdeoro, su di un nome si concentrano gli analisi più attenti in queste ore: in caso di vittoria del Partito Social Liberal, sarà l’economista Paulo Guedes ad avere il potente ruolo da Ministro dell’Economia. L’alleato strategico più importante – specie per i rapporti internazionali – di Bolsonaro è un autentico liberale classe 1949, cresciuto nei «Chicago Boys» riformisti liberali americani guidati da Milton Friedman. Come spiega Formiche.net in una bella scheda sul probabile prossimo titolare dell’Economia brasiliana, «Guedes considera quello brasiliano uno “Stato disfunzionale”, succube della burocrazia, con un modello centralizzato ereditato dai tempi della dittatura militare». Per questo motivo, come scrisse su O Globo nelle scorse settimane lo stesso Paulo Guedes, «La centralizzazione di risorse e poteri corrompe la politica e frena l’economia. È uno stato che è in tutto e interviene ovunque, perché è minimo nella consegna e massimo nel consumo». Basta assistenzialismo, si a regime di capitalizzazione individuale: «i contributi “riducono la competitività delle imprese, fabbricano diseguaglianze sociali e minacciano la crescita dell’economia», ha detto Guedes. (agg. di NIccolò Magnani)
IL FAVORITO ALLE PRESIDENZIALI
Il grande giorno è arrivato: il Brasile decide il suo futuro nel ballottaggio per le elezioni presidenziali tra Jair Bolsonaro e Fernando Haddad. Dopo un primo turno chiuso con il 46% dei voti, a poca distanza dalla vittoria immediata, i gradi di favorito spettano al candidato dell’estrema destra (sponsorizzato in Italia da Matteo Salvini) ma l’erede di Fernando Lula in queste tre settimane di campagna elettorale ha impostato una narrazione capace – secondo i sondaggi – di ridurre di molto la distanza di 18 punti fotografata dal voto del 7 ottobre rispetto al “Trump brasiliano”. Come riportato da Sky Tg24, un sondaggio Ibope attesta Bolsonaro al 56/57%, mentre l’erede dell’ex presidente Fernando Lula sarebbe fermo al 43/44%. Riuscirà la sinistra brasiliana a ribaltare la situazione e ad evitare in extremis una sconfitta che potrebbe avere degli impatti politici importanti anche a livello internazionale?
ELEZIONI BRASILE: BALLOTTAGGIO BOLSONARO-HADDAD
Ma chi sono i due contendenti al ruolo di presidente del Brasile al ballottaggio di oggi? Partiamo dal grande favorito: Jair Bolsonaro, l’ex militare che in campagna elettorale ha anche subito un attentato e, a detta dei maligni (ma non solo) ha sfruttato la sua convalescenza per evitare ogni confronto televisivo con il suo sfidante, consapevole che come da tradizione un faccia a faccia prima del voto può avere l’unico effetto di favorire chi deve rimontare. Sostenuto dagli agrari e dagli imprenditori per la sua visione liberista, Bolsonaro piace anche al ceto medio e ai brasiliani più poveri; vissuto come l’antitesi rispetto al “lulismo”, interpretato come emblema del potere corrotto, il Trump brasiliano si è reso protagonista di frasi omofobe, sessiste e razziste. Incidenti di percorso che non sembrano aver minato la sua corsa alla presidenza. Dall’altra parte c’è Fernando Haddad, ex sindaco di San Paolo, molto vicino a Lula, accademico che al netto dei suoi toni pacati ha impostato una campagna per il ballottaggio all’insegna della combattività. Preso atto che una parte del Brasile ha ormai scaricato definitivamente il suo “padrino” Lula, Haddad ha rivolto un appello ai brasiliani in difesa dei valori democratici, messi a repentaglio a suo dire dall’eventuale successo di Bolsonaro. Haddad ci crede, o almeno sembra farlo. Per questo su Twitter ha scritto:”Vinceremo le elezioni, non ho dubbi. Sento aria di rimonta“.