Lino Guanciale è il più amato dalle donne. In questi ultimi tre anni i suoi personaggi hanno conquistato il pubblico di Rai1 e adesso è proprio lui a frenare un po’ per dedicarsi a teatro. “Leonardo Cagliostro è il personaggio che è più vicino a me, lo sento molto dentro, mentre quello de L’Allieva è quello che più ama anche per via di quello che succede sul set, con la Mastronardi ama punzecchiarsi di continuo, proprio come a scuola“. Lino Guanciale continua a confermare di essere fortunato, di essere rimasto lo stesso perché il successo è arrivato ad “età avanzata” e per questo non è cambiato molto. In particolare, Lino Guanciale rivela: “In realtà non faccio mai marcia indietro, sono abituato a schiantarmi facendo marcia avanti però sono stato molto fortunato nei miei rapporti. Questo bisogno di andare avanti e la presa di posizione nel voler andare avanti. Resta il fatto che ultimamente c’è solo il lavoro nella mia vita, c’è da ringraziare voi che me ne date la maniera, ma sicuramente non è molto positivo”. (Hedda Hopper)
LINO GUANCIALE A VIENI DA ME
Alla vigilia del ritorno in tv con la seconda stagione de L’allieva, in onda da giovedì 25 ottobre, Lino Guanciale, attore amatissimo dal pubblico italiano, si racconta ai microfoni di Caterina Balivo. L’attore che, dopo una straordinaria carriera a teatro, è riuscito a conquistare anche il cinema e il teatro, apre i cassetti della sua vita insieme a Caterina Balivo. Dopo il grande successo ottenuto con Non dirlo al mio capo 2, Lino Guanciale svela alcuni dettagli della sua vita privata di cui è molto geloso. Prima di seguire la passione per la recitazione, Lino Guanciale voleva fare il medico, esattamente come il padre. “Ho deciso di fare l’attore solo durante l’ultimo anno delle superiori. Prima volevo fare il medico come mio padre. L’ultimo anno delle superiori, però, ho fatto un corso di recitazione e ho deciso che se non avessi provato a farlo me ne sarei pentito tutta la vita. Così ho fatto anche il test di medicina che ho superato, ma ho deciso di seguire la passione per la recitazione. Quando l’ho detto a mio padre, sono partite due ore d’insulti. Alla fine, però, mi ha detto: ‘il problema ora è, io come ti aiuto?’. Da quel momento i miei genitori non si perdono mai uno spettacolo”, racconta Lino Guanciale che poi ringrazia pubblicamente la famiglia per averlo aiutato a realizzare il suo sogno.
LE PAROLE DEL FRATELLO GIORGIO
Circondato da tantissime persone, Lino Guanciale è legatissimo a suo fratello Giorgio con cui ha rapporto davvero speciale. Proprio Giorgio, invia un messaggio inedito al fratello che non riesce a non emozionarsi. “Abbiamo passato una bella infanzia insieme, caratterizzata da una grande voglia di litigare e fare pace. Fino a 10 anni litigavamo sempre, poi siamo diventati molto complici. Di sicuro ci siamo voluti tanto bene e ce ne vogliamo ancora adesso”, dice Giorgio. L’attore ricambia l’affetto e aggiunge: “Lui fa lo psicologo, si è sposato due anni fa con la donna della sua vita e mi ha reso zio di un bellissimo bambino. Abbiamo un rapporto davvero molto forte, speciale e una delle cose più belle che mi ha chiesto di fare è quello di fare il testimone al matrimonio. Non parliamo spessissimo ma sappiamo che quando c’è bisogno, io posso chiamare lui e lui me”. Un’altra grande passione di Lino Guanciale è stato il rugby che ha praticato anche insieme al fratello Giorgio con cui, ancora oggi, condivide molte passioni.
GLI INIZI
Oggi, Lino Guanciale è uno degli attori più amati dal pubblico e più apprezzati dagli addetti ai lavori. Gli inizi, però, non sono stati affatto facili per l’attore che, spesso, ha avuto dubbi sul suo futuro. “Fare questo mestiere è complicato dal punto di vista economico. Io, i primi anni, nonostante lavorassi davvero tanto a teatro, mi chiedevo spesso cosa sarebbe stata della mia vita tra dieci anni. Mi pagavano circa 30 euro al giorno, ma lavoravo solo per due mesi. Ho pensato anche di lasciare” – racconta Guanciale che poi spiega – “Ricordo che ero a Torino, c’era la finale di Champions del Milan e intorno a me c’era entusiasmo, ma io piangevo perché mi facevo domande sul mio futuro. Poi è arrivato il cinema, la televisione e di conseguenza ancora tanto teatro. Adesso, per fortuna, ho l’imbarazzo delle cose da fare”.