Trecento vittime tra i 34 e i 96 anni: questo l’incredibile numero di morti dell’infermiere Niels Hoegel, il peggior killer della Germania del dopoguerra. Una storia che sta sconvolgendo la cronaca tedesca, tra le confessioni dell’omicida e le scoperte delle forze dell’ordine. Secondo uno psicologo, per Hoegel uccidere “era come una droga”, anche se il diretto interessato ha sempre affermato di aver ucciso “per noia”: il metodo era sempre lo stesso, un mix letale di medicine che provocava nei pazienti un’overdose fino all’arresto cardiaco. I corpi riesumati per i test tossicologici sono più di 130, ma come sottolinea la stampa tedesca molti altri sarebbero stati coinvolti qualora non fossero già stati cremati. Un mostro che ha agito indisturbato per anni ma che adesso pagherà per tutto il male inferto. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
TRA I PEGGIORI SERIAL KILLER DELLA STORIA
Niels Hoegel, è questo il nome del “mostro” delle corsie ospedaliere, l’infermiere killer che per aggirare la noia e mettersi in mostra davanti ai colleghi ha ammesso di aver ucciso più di 100 pazienti in Germania dal 2000 al 2005, con gli inquirenti che temono addirittura un bilancio di 300 vittime. Numeri che anche nel migliore dei casi (quindi 120 pazienti uccisi, dal numero delle persone che si sono costituite parte civile per capire cosa sia accaduto ai loro parenti) hanno fatto inorridire un’intera nazione: basti pensare che Hoegel, che nell’udienza di oggi ha ammesso i delitti, se come appare probabile venisse giudicato colpevole dal tribunale di Oldenburg di tutte le morti, diventerebbe di fatto uno dei peggiori serial killer della Germania dopo la guerra. Al momento l’infermiere killer sta già scontando una condanna all’ergastolo, questa inflittagli nel 2015, per l’uccisione di sei pazienti. (agg. di Dario D’Angelo)
NIELS HOEGEL, INFERMIERE KILLER: LE VITTIME SONO 300?
Niels Hoegel, l’infermiere killer della clinica di Oldenburg, in Germania, potrebbe avere ucciso un numero di pazienti che si aggira sulle 100 unità, secondo gli inquirenti si sarebbe reso responsabile della morte di addirittura 300 vittime. Lo riporta Il Secolo d’Italia, sottolineando che il 41enne ha confermato al giudice Sebastian Buehrmann, presidente della Corte di Oldenburg dove oggi ha avuto inizio il processo a suo carico, il capo d’imputazione ufficiale: “Le accuse sono vere”, ha detto. L’infermiere nel 2005 venne scoperto da una collega ma si sospetta che l’estensione dei suoi crimini, non ancora nota all’epoca in cui l’infermiere killer veniva smascherato, possa dunque essere addirittura retrodatata. A questo proposito più di 130 corpi sono stati riesumati per i test tossicologici, inclusi due in Turchia. Gli inquirenti hanno esaminato più di 200 casi ma molti pazienti sono stati cremati e non hanno quindi fornito alcuna prova. (agg. di Dario D’Angelo)
NIELS HOEGEL, INFERMIERE KILLER: PIU’ DI 100 OMICIDI
Niels Hoegel, infermiere accusato di aver commesso più di 100 omicidi nel processo iniziato oggi ad Oldenburg, in Germania, ha ammesso le sue responsabilità. Lo riporta l’Ansa, sottolineando che Hoegel era solito uccidere i malcapitati pazienti che avevano la sfortuna di capitare sotto le sue mani somministrando loro delle medicine che, nelle intenzioni dell’infermiere, dovevano servire per rianimarli e mettersi in luce dinanzi ai colleghi, ma alla prova dei fatti si rivelavano fatali. I fatti contestati all’infermiere Niels Hoegel si sono verificati in due cliniche di Oldenburg e Delmenhorst. Una storia, quella dell’infermiere killer, che ha scosso l’opinione pubblica tedesca, ma ha oltrepassato anche i confini della Germania. Gli omicidi compiuti da Hoegel, stando alla Procura, sarebbero da ricondurre ad un arco di tempo che va dal 2000 al 2005.
NIELS HOEGEL, INFERMIERE KILLER UCCIDEVA PER NOIA
Ma quali erano le motivazioni che hanno spinto l’infermiere Niels Hoegel ad uccidere più di 100 pazienti? Come riportato dall’Ansa, la Procura è convinta che l’uomo agisse “per noia”. Il suo scopo era soprattutto quello di impressionare i colleghi: per questo motivo, secondo i magistrati tedeschi, Hoegel era solito provocare dei problemi nei pazienti, al fine di rendere necessaria una manovra per rianimarli e mettersi in mostra con i suoi compagni di reparto. Stando a quanto acclarato finora dalla Procura, le vittime dell’infermiere avevano fra i 34 e i 96 anni. Il processo ad Oldenburg si è aperto oggi con un minuto di silenzio dedicato alle vittime. Le persone che si sono costituite parte civile per sapere cosa sia accaduto ai loro parenti sono 120. Hoegel – riporta l’Ansa – ha ammesso i delitti, almeno quelli che ha affermato di ricordare.