La Camera dei Deputati oggi sembrava il far west: caos e proteste dal Pd contro il M5s sul voto del Dl Genova (il testo con cui il Governo tenta di mettere un punto d’inizio agli ingenti lavori sul Ponte Morandi, ndr) che nasconderebbe, secondo le accuse dem, un condono edilizio per la situazione di emergenza ad Ischia. Al momento di votare la parte specifica sul “condono” nel Decreto Legge su Genova, si sono alzati cartelli dai banchi del Pd con scritte “No al condono Di Maio” accompagnato dai cori “onestà, onestà, Toninelli cialtrone”, gli stessi sbandierati dai grillini quando erano loro ai banchi dell’opposizione. Dopo qualche istante di baruffa generale e l’intervento degli assistenti parlamentari – il presidente della Camera, Roberto Fico, ha interrotto la seduta. «Siamo in aula a votare il condono per Ischia voluto da Di Maio. Quel condono che secondo i grillini non esiste. Peccato che il titolo dell’articolo 25 del decreto in questione sia ‘definizione delle procedure di condono», scrive su Facebook il deputato dem Matteo Orfini, che poi precisa «A ulteriore dimostrazione di quanto sto raccontando, a dire che è un condono e a difenderlo stanno intervenendo i parlamentari di Forza Italia, che sulla materia sono oggettivamente delle autorità».
RENZI E BOSCHI: “CONDONO VOLUTO DA DI MAIO”
Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle continua ad escludere la presenza di un “condono Ischia” nelle pieghe del Dl Genova, eppure la baraonda prosegue con le parti come sempre l’una opposta all’altra. Intervenendo in Aula, Maria Elena Boschi ha attaccato duramente il Governo gialloverde: «M5S/Lega sfruttano tragedia di Genova per approvare condono edilizio #Ischia. Nel giorno in cui piangiamo vittime del maltempo cosa fa il Governo? Approva condono edilizio DiMaio mettendo a rischio incolumità cittadini che continueranno a vivere in zone a rischio». L’hashtag usato è il medesimo lanciato da Matteo Renzi – “NoCondonoDiMaio” – che poco prima aveva scritto su Twitter «Orgoglioso dei @Deputatipd che stanno lottando contro il condono edilizio voluto da Di Maio e dai Cinque Stelle. Non è vero che in questo Paese manca l’opposizione: guardate la Camera, oggi, prima di giudicare. Gridavano onestà e adesso fanno i condoni».