Ieri la lettera sulla Manovra, due giorni fa il messaggio sulla necessità di difendere il risparmio e ancora nel recentissimo passato altri “riferimenti indiretti” che Mattarella ha voluto rivolgere al Governo per fare più di un passo indietro sulla legge di stabilità andata alle Camere. Non in pochi vi leggono nel Quirinale un tentativo non tanto nascosto di provare a modificare l’assetto centrale della Manovra, sia per andare incontro all’Ue e sia per evitare l’aumento dello spread e le conseguenze potenzialmente catastrofiche per un’economia come la nostra che già fa il triplo della fatica dei nostro partner europei. Sul nostro quotidiano oggi ospitiamo un fondo di Anselmo Del Duca che prova a spiegare in un retroscena cosa frullerebbe nella testa di Mattarella con le sue ultime mosse: «È come se Mattarella parlasse oggi per domani: se il governo dovesse ignorare le critiche mosse alla manovra, nessuno potrebbe dire che il Quirinale non aveva avvertito. Una volta convertita in legge, si potrebbe arrivare al rinvio della stessa alle Camere. Cosa mai accaduta per una legge finanziaria», spiega Del Duca che avanza anche la possibilità “voluta” di dividere Lega e M5s se questo necessario a far indietreggiare dalle volontà considerate “pericolose” dei “legastellati” su pensioni e reddito di cittadinanza.
LE OPPOSIZIONI A SOSTEGNO DEL CAPO DELLO STATO
Le opposizioni commentano positivamente il botta e risposta sulla Manovra tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. E secondo esponenti delle opposizioni, nella fattispecie del Partito Democratico e di Forza Italia è soprattutto il Presidente Mattarella a meritare sostegno per i concetti espressi nella sua lettera, alla quale è arrivata poi anche la risposta di Conte. “L’invito del Presidente Mattarella dovrebbe essere accolto senza riserve da tutti,” ha affermato senza riserve il deputato del Partito Democratico Stefano Ceccanti. Altre parole di sostegno nei confronti di Mattarella sono arrivata dalla Presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini, che ha invitato a tenere molto presente quanto espresso dal Presidente della Repubblica: “È inutile illudersi, quello del capo dello Stato è un vero e proprio messaggio di richiamo, un monito che conferma esattamente ciò che diciamo da tempo.” (agg. di Fabio Belli)
LE RASSICURAZIONI DI CONTE
Arriva dopo qualche ora la risposta ufficiale di Palazzo Chigi alla lettera del Presidente Mattarella sulla Manovra Economia: nei toni e nei contenuti, il Premier Conte assicura che l’asse e il dialogo con l’Unione Europea sono ben più che iniziati e che la cifra del Governo è come sempre la stabilità dei conti pubblici e la tutela del risparmio degli italiani. Si legge nella nota di Palazzo Chigi, pubblicata da Agi, «L’interlocuzione tra il Governo italiano e la Commissione europea avviene nel contesto di un dialogo proficuo e costante. Come ricordato dal Presidente Mattarella, c’è senz’altro il comune intento di lavorare alla stabilità dei conti pubblici e alla tutela del risparmio». Non solo, per la Presidenza del Consiglio il periodo che stiamo attraversando ha un ciclo economico ancora avverso e per questo «il governo intende rilanciare la crescita e l’occupazione, con una particolare attenzione agli investimenti pubblici, alla creazione di un ambiente normativo e istituzionale favorevole agli investimenti privati e al contrasto della povertà e delle disuguaglianze». In conclusione, i tecnici di Conte dichiarano come «l’obiettivo di tutto il governo è pervenire a un’Italia deburocratizzata e digitalizzata, attenta ai bisogni dei cittadini, in un quadro di stabilità finanziaria e di sviluppo sociale ed economico».
IL COLLE “ACCOMPAGNA” LA LEGGE DI BILANCIO
Un “commento” positivo più che una reprimenda, ma il segnale politico (e anche forte) resta: come era nelle sue prerogative, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel firmare il disegno di Legge di Bilancio che è stato tramesso alle Camere ha accompagnato il testo con una sua missiva diretta al premier, Giuseppe Conte, in cui sono soprattutto due i punti messi in rilievo innanzitutto, mettere in sicurezza i conti pubblici del Paese e, al contempo, evitare strappi ulteriori con le istituzioni europee e avviare una nuova fase di “dialogo costruttivo” con i vertici di Bruxelles. Insomma, un richiamo che evidentemente il Colle invia proprio in un momento molto delicato, specialmente dopo la seppure parziale bocciatura della Manovra italiana arrivata da parte di Standard & Poor’s: tuttavia, prima che la lettera fosse resa pubblica, in una intervista concessa al Corriere della Sera, proprio il premier del Governo gialloblu aveva indirettamente risposto al Capo dello Stato garantendo che “l’equilibrio dei conti pubblici è il pilastro dell’azione di ogni Governo e che questa tutela possa essere conciliata con una politica economica che non assecondi i rischi di recessione che gravano sull’economia globale”, aggiungendo pure che il Governo italiano riuscirà a dimostrare, in sede europea e ai mercati internazionali, la bontà delle misure contenute nella Manovra stessa. (agg. di R. G. Flore)
IL COLLE CHIEDE TUTELA DEI RISPARMIATORI
Dopo le due lettere spedite dall’Unione Europea all’Italia come monito per la manovra di bilancio, anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto far recapitare una missiva a Palazzo Chigi. Il testo lo trovate più in basso, ma in poche parole il capo dello stato invita l’esecutivo gialloverde ad un dialogo costruttivo con Bruxelles, di modo da tutelare i risparmi degli italiani. Mattarella vuole assicurarsi che venga raggiunto l’equilibrio di bilancio e che il debito pubblico sia sostenibile, condizioni fondamentali per evitare agitazioni sui mercati internazionali, con conseguente rialzo dello spread, e infine, ricaduta a cascata nei confronti dei risparmi dei cittadini. Nelle ultime settimane, del resto, abbiamo visto lo spread quasi sempre quota 300, con Piazza Affari che ha concluso le proprie giornate in negativo, e con i titoli delle banche che hanno perso punti spesso e volentieri. Una lettera che comunque, deve essere letta «In un’ottica di ordinaria e collaborativa dialettica per il bene dell’Italia», come tengono a sottolineare dal Quirinale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL RICHIAMO DEL PRESIDENTE
Nonostante, come evidenziato da diversi organi di stampa e confermato anche da fonti del Quirinale, la lettera del Presidente della Repubblica abbia soprattutto un tono positivo e propositivo anziché essere letto come una bacchettata, la missiva che Sergio Mattarella ha inviato al premier Giuseppe Conte ha un valore che va ben oltre le parole e i toni diplomatici usati. Il capo dello Stato, infatti, pur non sconfessando la Manovra economica che l’esecutivo gialloverde si appresta a varare, ricorda che la priorità di ogni Governo deve essere la messa in sicurezza del Paese e dei risparmi degli italiani, riallacciando al contempo un “dialogo costruttivo” coi vertici della UE a Bruxelles. Dal Colle, infatti, si ricorda pure che deve venire garantito l’equilibrio di bilancio e la sostenibilità del debito pubblico non tanto in un’ottica di braccio di ferro col Commissario Europeo di turno quanto perché anche l’Italia deve conformarsi alle regole europee. Insomma, pur non prendendo parte nelle mille polemiche scatenatesi da qualche mese a oggi tra Bruxelles e soprattutto i due vicepremier, Di Maio e Salvini, Mattarella punta soprattutto ad evitare che vi sia uno strappo con la UE che potrebbe pesare sulla già minore credibilità del nostro Paese agli occhi dei mercati internazionali. (agg. di R. G. Flore)
IL NODO DEGLI INVESTIMENTI
Secondo quanto riportato da uno studio del Sole 24 ore, il vero nodo centrale della Manovra del Governo Conte sono gli investimenti: Mattarella, tra le righe, ha chiesto all’esecutivo di mettere al riparto l’Italia dagli attacchi finanziari, il che significa tradotto mettere mano a qualche modifica sostanziale della stessa Legge di Bilancio. «Nelle tabelle su spending e riprogrammazioni di fondi la spesa in conto capitale, cioè proprio quella che finanzia gli investimenti, paga un dazio quadruplo rispetto alle uscite correnti: 1,6 miliardi contro 440 milioni», spiega il focus di Rogari e Trovati sul quotidiano economico, partendo dall’assunto voluto da Salvini e Di Maio di voler rilanciare gli investimenti per poter spingere la crescita. Nelle tabelle della relazione tecnica sulla Manovra emerge dunque un conto ben poco rassicurante che il Governo dovrà per forza di cose non sottovalutare nelle prossime settimane: in poche parole, la Legge di Bilancio taglia gli investimenti ben 4 volte più della spesa corrente. Se ci aggiungiamo che alle richieste di “speding” nei vari Ministeri poste da Tria prima dell’estate, hanno risposto pochissimi Ministri (e senza grandi sforbiciate) si può ben intendere il problema a cui vanno incontro i conti della Manovra gialloverde…
LA MANOVRA E LE RICHIESTE DEL QUIRINALE
“Sergio, apro la busta?”: il Presidente della Repubblica Mattarella ha scritto una lettera al Premier Giuseppe Conte dopo aver firmato e autorizzato alla presentazione alle Camere la Manovra di bilancio messa a punto dal Governo Lega-M5s. Nello stile “C’è posta per te” il leader che tiene i cordoni di una maggioranza sempre più frenetica ha ricevuto questa mattina il recapito dal Quirinale in cui il messaggio chiaro è uno e uno solo: «dialogate, in maniera costruttiva, con l’Unione Europea». Secondo Mattarella l’Italia non può assolutamente permettersi sanzioni europee per i contenuti della nostra Manovra, ergo il messaggio cifrato che il Capo dello Stato invia a Conte è quello di seguire assieme al Ministro Tria un percorso che rassicuri Bruxelles, magari a costo di qualche provvedimento che Salvini e Di Maio invece spingono fin dal primo giorno dell’insediamento a Palazzo Chigi. Osservando quanto contenuto nell’ultima bozza della legge di Stabilità firmata ieri sera da Mattarella, forse un “qualcosa” del genere è già avvenuto. Reddito di Cittadinanza e Quota 100 – gli snodi centrali del Governo gialloverde – non sono inseriti direttamente nella Manovra ma vengono solo “finanziati” per poter essere poi messi a punto in un secondo momento (non proprio nelle tempistiche più immediate come si avanzava in un primo momento).
IL TESTO DELLA LETTERA DI MATTARELLA AL PREMIER CONTE
La lettera giunta a Palazzo Chigi scritta di proprio pugno dal Presidente Mattarella consta di poche ma espressive righe che traspirano preoccupazione da un lato e fiducia in Conte (e Tria, probabilmente) nel trovare una via di dialogo con l’Ue dopo gli strappi inseriti nella Manovra di Bilancio, comunque firmata dal Capo dello Stato. «In data odierna ho autorizzato, ai sensi dell’articolo 87, quarto comma, della Costituzione, la presentazione alle Camere del disegno di legge di bilancio per il 2019, approvato dal Consiglio dei ministri il 15 ottobre 2018. Nel procedere a tale adempimento desidero rivolgermi al Governo, nel comune intento di tutelare gli interessi fondamentali dell’Italia, con l’obiettivo di una legge di bilancio che difenda il risparmio degli italiani, rafforzi la fiducia delle famiglie, delle imprese e degli operatori economici e ponga l’Italia al riparo dall’instabilità finanziaria», si legge nella prima parte della missiva quirinalizia. In conclusione invece, Mattarella ricorda come sia «mio dovere sollecitare il Governo a sviluppare – anche nel corso dell’esame parlamentare – il confronto e un dialogo costruttivo con le istituzioni europee».