Ai microfoni de Il Mattino, Paolo Barra che con Carlo Giuffrè ha lavorato nel Pinocchio di Roberto Benigni in cui uno era il Grillo Parlante e l’altro Geppetto, ricorda l’attore e regista scomparso ieri a quasi 90 anni. Paolo Barra spiega di essersi incrociato poche volte con Carlo Giuffrè nel corso della propria carriera, ma di aver sempre avuto una profonda stima di lui, anche se non sono mai stati davvero amici. «La notizia mi è arrivata in tempo reale e mi sono tornati alla mente i pochi ma significativi momenti in cui le nostre carriere si sono incrociate. Non ho mai avuto modo di stabilire un vero rapporto di amicizia con lui perché anche sul set di Pinocchio non c’erano scene in comune. Io e Carlo ci siamo incrociati soprattutto durante le numerose conferenze stampa prima dell’uscita del Pinocchio, scambiando opinioni e idee. Di sicuro lo stimavo molto come attore e lo stimo come se fosse ancora qui. Quelli del suo spessore hanno dato grande contributo alla dimensione artistica di questa città», ha raccontato Paolo Barra che ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa del collega (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
IL RICORDO DEL NAPOLI CALCIO
La scomparsa di Carlo Giuffrè, uno degli artisti più importanti del teatro italiano, ha colpito non solo il mondo dello spettacolo, ma anche quello sportivo. L’attore e interpreta che ha trascorso buona parte della sua vita su un palcoscenico regalando un sorriso al suo pubblico, si è spento un mese prima del suo 90esimo compleanno. Sui social, sono tanti i messaggi di cordoglio da parte di colleghi, amici e fan. Anche il mondo sportivo, però, ha voluto esprimere le proprie condoglianze alla famiglia. In particolare, il Napoli calcio, attraverso un tweet, ha espresse il proprio cordoglio alla famiglia Giuffrè. “ Tutto il Napoli è profondamente colpito per la scomparsa di Carlo Giuffrè, un grande interprete del teatro napoletano e italiano. #SSCN”, ha cinguettato il club di Aurelio De Laurentiis.
IL TITOLO DI GRANDE UFFICIALE
Nel 2007 Carlo Giuffrè fu insignito dall’allora Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dell’onorificenza di Grande Ufficiale, per il suo grande contributo al mondo della cultura e del teatro in Italia. Giuffrè commentò in un’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano: “Se non ci fosse stato il teatro, non avrei saputo fare altro. Il teatro è tutta la mia vita. Pensate che a casa barcollo, m’ingobbisco, mi annoio, ma in teatro ritrovo il passo. E’ un’altra storia. In scena si guarisce. E poi sapete che vi dico: gli attori vivono più a lungo, perché vivendo anche le vite degli altri, le aggiungono alle loro.” Il suo valore è sempre stato riconosciuto dall’ambiente culturale e artistico italiano, che di fronte alla sua scomparsa si toglie il cappello come si fa ogni volta quando se ne va un grande. (agg. di Fabio Belli)
IL RICORDO DI VINCENZO DE LUCA
Sono numerosi i ricordi apparsi sui social per la morte di Carlo Giuffrè, molto commoventi sono le parole che ha avuto per lui il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Postando una sua splendida foto a teatro, in una delle tante interpretazioni, ha voluto sottolineare: “Addio a Carlo, un grande artista che ha contribuito a rendere l’arte della recitazione e del teatro napoletano conosciute e veramente famose in tutto il mondo. Riposa in pace”, clicca qui per il tweet. Sono però molti anche i colleghi di Giuffrè che decidono di salutarlo con post su internet, tra questi Alessandro Gassmann che ha sottolineato un semplice ma efficace: “Scompare un grande del teatro”. Splendido poi è anche il ricordo che su Twitter dedica a lui il Napoli Calcio, che scrive: “Tutto il Napoli è profondamente colpito per la scomparsa di Carlo Giuffrè, un grande interprete del teatro napoletano e italiano in generale“. (agg. di Matteo Fantozzi)
“LA LISTA DI SCHINDLER” L’ULTIMO LAVORO A TEATRO
Carlo Giuffrè
lascia questo mondo dopo una lunga carriera e ricca di successi. Fu Eduardo De Filippo il suo mentore. Tanti gli spettacoli che l’hanno visto protagonista anche insieme al suo maestro: da Napoli milionaria (di cui fu protagonista anche al cinema nel 1950) al monumento Natale in casa Cupiello, da Le voci di dentro a Non ti pago. Ma non possiamo parlare di una carriera solamente teatrale. Giuffrè è arrivato anche in televisione, con gli sceneggiati (Tom Jones del 1960 e I Giacobini nel 1962) fino al Festival di Sanremo che presentò nel 1971. A teatro l’ultimo lavoro fu tre anni fa: si tratta de La lista di Schindler (adattamento del film di Spielberg), mentre al cinema l’ultima apparizione è stata in Se mi lasci non vale di Vincenzo Salemme del 2016. Una serie di lodevoli successi che hanno fatto grande la sua carriera televisiva e teatrale. (Aggiornamento di Anna Montesano)
IL DEBUTTO CON EDUARDO DE FILIPPO
Carlo Giuffrè
ci ha lasciati, portando via con se una grande pagina del teatro italiano. Giuffrè è stato uno dei grandi interpreti “eduardiani” del teatro e del cinema italiano. Impossibile dimenticare che proprio lui è stato uno dei più noti allievi del grande Eduardo De Filippo. È con lui che Giuffrè debuttò nel dicembre del 1948. In quell’occasione indimenticabile, l’attore – poi diventato anche regista – recitò la piccola parte dello speaker radiofonico nel suo “La paura numero uno”. Fu quello l’inizio di una bellissima carriera per l’attore napoletano che ha inevitabilmente lasciato una traccia profonda nel teatro, come il suo stile interpretativo, ironico e al contempo patetico. Carlo Giuffrè è stato un talento istrionico sul palcoscenico, e anche al cinema, che mai sarà dimenticato dal pubblico. Anzi, verrà sicuramente ricordato anche il 3 dicembre, giorno del suo 90esimo compleanno. (Aggiornamento di Anna Montesano)
IL RICORDO A LA VITA IN DIRETTA
Un altro grande simbolo del teatro italiano e napoletano ci lascia. Carlo Giuffrè è morto. Avrebbe compiuto a breve 90 anni – il prossimo 3 dicembre – ma una lunga malattia lo ha portato via. Era un grande attore teatrale, volto popolare del cinema e della televisione italiana. Lo ricordano con affetto anche a La Vita in Diretta, nella puntata di oggi 1 novembre. “Una pagina fondamentale per la storia teatrale del nostro paese. Era una grande voce di Napoli e del teatro” viene ricordato in studio con Francesca Fialdini, che saluta Giuffrè assieme al pubblico in studio. Ricordiamo che Carlo era il fratello minore di Aldo, scomparso nel 2010, era nato a Napoli nel 1928 e aveva debuttato alla fine degli anni 40 sulle scene con lui e con Eduardo de Filippo. Proprio su Rai Uno viene ricordata la grandezza della coppia, simbolo del teatro partenopeo e italiano. (Aggiornamento di Anna Montesano)
LUTTO NEL MONDO DEL TEATRO
Lutto per il teatro italiano per la morte di Carlo Giuffrè, attore e regista che ha scritto pagine importanti per il mondo della recitazione italiana. Avrebbe compiuto 90 anni tra un mese. La morte di Carlo Giuffrè rappresenta una perdita importante. L’attore e regista ha cominciato la sua carriera lavorando con il fratello Aldo nel 1947. Due anni dopo, Carlo e Aldo Giuffrè debuttano con Eduardo De Filippo, dando il via ad una lunga collaborazione. Carlo Giuffrè, infatti, ha spesso portato a teatro il repertorio di Eduardo De Filippo dirigendo con grandissimo successo le sue commedie.
L’ADDIO SUI SOCIAL
Grande dolore sui social per la scomparsa di Carlo Giuffrè. Tantissimi i messaggi di cordoglio per ricordare la memoria dell’attore. “Addio a Carlo Giuffrè. Con lui e Luigi cala definitivamente il sipario sul teatro napoletano di tradizione” scrive il regista e attore Nello Mascia. “Quaranta anni di vita teatrale passata insieme – ricorda Lucio Mirra del teatro Diana – Che dispiacere, Ciao Carlo”. Anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris ha espresso il proprio cordoglio per la morte di Giuffrè. “Ci lascia un grandissimo artista molto amato dal grande pubblico anche per il sodalizio artistico con il fratello Aldo, scomparso nel 2010. Lo ricordiamo per i ruoli accanto a Eduardo De Filippo, nelle tante commedie napoletane e per i numerosi film e le fiction nelle quali ha lavorato fino a pochi anni fa. Scompare un artista vero, un grande napoletano. Il teatro napoletano è in lutto”.