Costantino Vitagliano è un uomo nuovo. Non più il bello e dannato alla corte di Maria De Filippi, e nemmeno lo spietato Luc di The Lady (2). Stanotte, in terza serata, è ospite del salotto di S’è fatta notte. Qui racconta la sua evoluzione pubblica e privata, costeggiando le tappe di un successo che gli ha cambiato la vita. Non solo: Costantino – così come lo conoscono tutti – ha anche pensato di scappare. Al momento di decadenza è seguita una pronta rinascita. Merito in parte di Ayla, la figlia, che ha da poco compiuto tre anni. Vitagliano ricomincia da qui: dalla famiglia, dagli amici, da quegli affetti più veri che non l’hanno mai abbandonato. Nemmeno durante la sua depressione, che ha vissuto con straordinaria forza d’animo. “Le ho provate tutte”, ammette tragicamente a Spy. “Alla fine l’unica salvezza è stata la fuga, in Spagna, dove sono rimasto per alcuni anni. E ora sono tornato”. Ed è più forte di prima.
Costantino Vitagliano racconta la depressione
“Fisicamente mi sentivo bene, mentalmente ero a pezzi”, racconta ancora Costantino. Gli anni tra il 2000 e il 2011 l’hanno visto protagonista assoluto della tv commerciale. “Tra ospitate varie, ero in tv tutti i giorni, e quando non ero davanti alle telecamere, di notte, avevo in agenda anche tre eventi di seguito a cui partecipare”. Dopo un po’ non ha retto più: “Dormivo due ore al giorno, in macchina durante gli spostamenti. Credevo di essere invincibile, non lo nego: tra i 27 e i 35 anni pensavo che niente mi avrebbe potuto scalfire. Ma non ero invincibile. Mi ha devastato lo stress di essere sotto la lente di ingrandimento 24 ore su 24: invitato, osannato, criticato, insultato… E io che cercavo di essere sempre al top, di creare quel qualcosa che facesse parlare di me. Di essere figo, bello, irresistibile”.
Dalla famiglia alla carriera in tv
Il colpo di grazia gliel’ha dato la malattia della madre. “Dal punto di vista personale sto vivendo un momento difficile”, ammetteva nel luglio scorso a Uomini e Donne Magazine. Costantino Vitagliano si è sempre preoccupato della salute della madre. Nel 2015, insieme, affrontarono un altro momento difficile: “Ha un polmone pieno d’acqua, le stanno facendo degli accertamenti per trovare una soluzione”. La soluzione la trovarono, ma il problema è tornato: “Vorrei che mia madre, che in questo momento non sta bene, potesse guarire. Il mio sogno sarebbe che vedesse crescere mia figlia”. Quanto ai suoi progetti, invece, c’è la conduzione di un programma tutto suo. “Il mio più grande sogno professionale è rimasto quello”. E noi gliel’auguriamo.