Come annunciato, il ministro dell’interno, Matteo Salvini, ha sorvolato le zone del bellunese devastate negli scorsi giorni dal maltempo, assieme al governatore della regione, Luca Zaia. I due sono saliti a bordo di un elicottero da cui si è potuto constatere il disastro che il vento e la pioggia hanno provocato da lunedì a giovedì scorso. La base di partenza è stata la caserma dei vigili del fuoco di Mestre, e da lì è decollato un elicottero, il mezzo sicuramente più comodo per poter sorvolare le zone devastate, viste le numerose frane, gli allagamenti, e i collegamenti interrotti. Al termine del volo, Salvini e Zaia hanno tenuto una conferenza stampa presso l’aeroporto di Belluno, dove è stata istituita una sala operativa da parte della Prefettura: «Per mettere in sicurezza il territorio nazionale servono 40 miliardi di euro – alcune delle parole del ministro dell’interno, durante la chiacchierata con i giornalisti – mi impegno di raccogliere e spendere con l’auspicio che non arrivino letterine di contestazione da Bruxelles perché spendiamo troppo». Il leghista ha aggiunto: «Chiederemo l’attivazione del fondo straordinario di Bruxelles. I 3 miliardi già previsti visto quanto sta accadendo temo siano già insufficienti». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
ALLERTA ARANCIONE PER OGGI
Non accenna a diminuire il maltempo in Italia, anche per oggi, allerta arancione in sei regioni, a cominciare da Veneto e Friuli Venezia Giulia, già devastate negli scorsi giorni. Il direttore del Dipartimento della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli, ha parlato più volte di situazione “apocalittica” descrivendo i danni causati dai temporali e dal vento. Nel pomeriggio di ieri, il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato il governato Luca Zaia, rassicurandolo sul fatto che la vicenda verrà seguita personalmente «Affinché venga avviato rapidamente un piano di interventi per il recupero infrastrutturale, edilizio e ambientale ed evitare il fenomeno della spopolamento delle valli montane». Fra lunedì e giovedì sono andati persi quasi 14mila alberi, con il vento che spirava fino a 180 chilometri all’ora, e che ha piegato grossi tronchi come se fossero dei semplici rami. Sono già stati stanziati dei fondi, 200 milioni di euro, come ha spiegato ieri il ministro dell’interno, Matteo Salvini (qui sotto le dichiarazioni), di modo da far partire subito la ricostruzione. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
STANZIATI 200 MILIONI DI EURO
“La devastazione a Belluno, la montagna senza più alberi. Mi si stringe il cuore. Domani sarò sul posto, stiamo già cercando (e trovando) i primi 200 milioni di euro per aiutare le popolazioni colpite da questi disastri, dal Veneto alla Sicilia”, a scriverlo è in un tweet il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, pubblicando un video dei danni provocati dalla terribile ondata di maltempo che ha messo in ginocchio il bellunese. Come riportato da Il Messaggero, il leader della Lega sarà domani a Venezia e a Belluno, e allo stesso modo anche l’altro vicepremier, Luigi Di Maio, ha annunciato la sua presenza nei luoghi colpiti dal maltempo, responsabili di una situazione che Angelo Borrielli, Direttore del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, non ha esitato a definire “apocalittica”. “Ma prima – ha sottolineato il leader M5s – faremo il nostro lavoro in Consiglio dei Ministri dichiarando lo stato di emergenza per tutte le regioni colpite”. (agg. di Dario D’Angelo)
UN SECOLO PER RITORNO A NORMALITA’ FLORA E FAUNA
Sono pesantissimi i danni provocati dal maltempo in Veneto. La Coldiretti, insieme a Federforeste, ha stimato che sono stati abbattuti quattordici mila alberi, con tutto ciò che ne consegue. Una parte di questi hanno invaso i corsi d’acqua, come si nota nel video pubblicato più in basso, dove la diga del Comelico lungo la SS48 Bis, nel Bellunese, si è praticamente trasformata in un lago di legno. Ad essere abbattuti dalla furia del vento, in particolare i faggi e gli abeti bianchi e rossi, non soltanto veneti ma anche del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia. Ci vorrà un secolo affinché la situazione ritorni alla normalità, tenendo conto della fauna presente nel bosco, dai mammiferi agli uccelli passando per i rettili, la cui vita è stata sconvolta dopo la furia del maltempo. Inoltre, senza più gli alberi, i terreni saranno maggiormente soggetti a frane e a smottamenti in caso di forti piogge. «In una situazione in cui l’Italia importa circa l’80% del legno che consuma – fa sapere la Coldiretti – al danno ambientale si aggiunge quello economico con importanti ripercussioni sull’intera filiera del legno e la perdita di posti di lavoro, in aree spesso difficili. Senza dimenticare gli effetti paesaggistici e sul turismo con le attività legate alla raccolta dei frutti del bosco come i funghi in forte espansione». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
DIGA COMELICO INVASA DAGLI ALBERI
Il maltempo che ha flagellato negli scorsi giorni il nord Italia, a cominciare dal Veneto, ha causato danni pesantissimi e devastazione. A conferma di ciò basta vedere le immagini pubblicate dai Vigili del fuoco riguardanti la diga del Comelico, in Val Visdense, nel Bellunese. Gli alberi abbattuti hanno riempito completamente la diga, creando un mare di legno; una scena quasi apocalittica, da film de “la fine del mondo è vicina”: «Dobbiamo partire subito – le parole di Angelo Borrielli, Direttore del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, durante il sopralluogo sulle zone colpite dal maltempo con il governatore della regione Veneto, Luca Zaia – perché se dobbiamo attendere la conta dei danni ci attiveremo almeno tra due mesi. Abbiamo una sofferenza in tutta Italia, ma in questo territorio è molto più pesante». Borrelli ha aggiunto, rendendo maggiormente l’idea della situazione: «E’ pesante, apocalittica, strade devastate, tralicci piegati come fuscelli».
DIGA COMELICO INVASA DAGLI ALBERI
Le piogge e il vento della potenza di un uragano forza 4 hanno causato non pochi problemi in Veneto, e il governatore ha chiesto allo stato di sospendere le tasse, i mutui e le cartelle esattoriali per gli abitanti residenti nelle zone “alluvionate”. Una richiesta che il governo sta prendendo in considerazione, come ha fatto capire questa mattina la viceministra all’economia, Laura Castelli. Nel frattempo il maltempo si è spostato al sud dell’Italia, in particolare in Sicilia, dove le scuole sono chiuse a Palermo, Trapani ed Agrigento. La zona dell’agrigentino è stata interessata ieri da temporali violenti che hanno trasformato le strade di numerosi comuni in veri e propri fiumi d’acqua. Inoltre, nel Nisseno, dieci comuni sono rimasti senz’acqua potabile. Allerta rossa diramata dalla protezione civile fino a stasera per tutta la zona nord-occidente dell’isola. Di seguito potete trovare il video riguardante la situazione della diga Comelico, invasa letteralmente dagli alberi.