Prosegue la querelle a distanza all’interno del governo. Il Movimento 5 Stelle e la Lega si stanno lanciando continue frecciate, e fra i temi di maggiore discussione vi è senza dubbio il reddito di cittadinanza, il cavallo di battaglia per eccellenza dei grillini, che tanto fa storcere il naso ai leghisti. Prima è stato Giorgietti, sottosegretario della Lega, a mettere in dubbio la riforma, quindi ha replicato Di Maio, parlando di “contratto di governo da rispettare”. Un botta e risposta a cui ha preso parte anche il premier Giuseppe Conte, che pare abbia richiamato Giorgietti per far tornare il sereno. Ma la vicenda non sembra affatto chiusa visto che nelle scorse ore un altro esponente del carroccio ha esternato tutti i propri dubbi sul RDC: «Non c’è un problema nel governo sul reddito di cittadinanza – le parole di Armando Siri, sottosegretario, riportate dall’edizione online di TgCom24 – ma la cornice della misura va ancora definita. Non vedo perché – ha aggiunto – non dovrebbe esserci la disponibilità del M5s a creare un provvedimento che sia il più possibile condiviso e che non crei fratture nel Paese. E’ evidente che sul reddito di cittadinanza, così come viene presentato, c’è una frattura tra Nord e Sud». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL MONITO DI DI MAIO
«Il contratto di governo va rispettato da entrambi i contraenti». Luigi Di Maio richiama Matteo Salvini e mette in riga M5s e Lega dopo le tensioni sull’attuazione del reddito di cittadinanza. Il riferimento è anche alle posizioni su prescrizione, trasparenza delle fondazioni legate ai partiti e decreto sicurezza. Nonostante qualche malumore, non ci sarebbe pericolo di scissione all’interno del MoVimento 5 Stelle. «Non ci siamo mai divisi in correnti e non ho mai visto differenze di vedute importanti. L’importante è che al momento del voto si rispetti l’opinione della maggioranza». Di Maio, intervenuto al Corriere della Sera, ha spiegato anche che è stato firmato un contratto «proprio per non aprire un dibattito su ogni tema». Ma a proposito della manovra, il vicepremier ha invece scritto che sono stati stanziati 1,5 miliardi per i truffati dalle banche: «15 volte di più se paragonato all’elemosina di 100 milioni del vecchio governo». E sulle tensioni M5s-Lega aggiunge: «Ora c’è chi gioca a metterci contro avvelenando i pozzi. Non mi presto a questo giochino dei giornali».
BONGIORNO: “REDDITO DI CITTADINANZA SI FARÀ”
Anche Matteo Salvini prova a spegnere il fuoco delle polemiche, smentendo le voci di tensioni tra Lega e Movimento 5 Stelle. «Stiamo lavorando bene. Il nostro governo ha un’altissima popolarità e in 5 mesi abbiamo fatto più di chiunque altro. Sono molto soddisfatto per le leggi fatte e per quelle in cantiere», ha dichiarato il vicepremier e leader della Lega. Il richiamo di Salvini è alla compattezza: «Andiamo avanti uniti per il cambiamento del paese». Dello stesso avviso è il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno, che ai microfoni di SkyTg24 parlando del reddito di cittadinanza ha spiegato: «Non mi metto a criticarlo perché fa parte del nostro accordo». E a tal proposito ha aggiunto: «Il contratto si deve rispettare e poi non si deve criticare. In questo sono di destra». Anche Bongiorno ribadisce l’unità del governo: «È compatto e andrà avanti. Come il reddito di cittadinanza andrà avanti, potrebbero esserci delle difficoltà attuative, ma si farà».