In questa foto Matteo Renzi è alle prese con il suo secondo lavoro, un po’ come tutti gli italiani in questi anni difficili. Un po’ per arrotondare lo stipendio, un po’ per girare il mondo grazie ai rimborsi a piè di lista, un po’ per trovare una scusa per non dover assistere a quella noiosa conferenza programmatica organizzata dal povero Martina a Milano.
Ecco scovata in rete forse l’unica foto disponibile in Occidente del nostro ex premier alle prese con una improbabile platea cinese a parlare di “emozioni”, nell’ambito di un’ancora più impegnativa ma anonima conferenza sulla “Main Creation” tenuta il 31 ottobre, probabilmente a Shangai.
Che il nostro ex premier tenga in giro per il mondo conferenze non credo che disturbi nessuno. L’hanno fatto senza menare scandalo tutti gli altri ex leader del mondo, a cominciare dai Clinton fino ad Aznar o a Blair. Quello che ci domandiamo sinceramente — e con un po’ di curiosità — è quale sarà stato il cachet del nostro giovane fiorentino. Nel recente passato hanno fatto notizia i 450mila dollari chiesti e ottenuti per la sua fondazione da Bill Clinton per ogni speech (oltre 150 conferenze), o le 350mila sterline intascate per ogni comparsata da Tony Blair nei primi anni da disoccupato, fino a quando cioè non ha preferito il lavoro del lobbista e ha assaporato le più ricche parcelle da “risolutore di grandi affari”, ultima in ordine di tempo quella percepita per l’ottimo lavoro fatto in Italia per sbloccare la Tap.
Verrebbe da chiedersi quanto effettivamente abbia percepito per questa tournée in anonimi supermercati cinesi il nostro Renzi e se sono vere le cifre di cui si parla, e cioè di scarsi 20mila euro, più le spese.
Anche in questo caso verrebbe da dire: perché ci devono trattare così? Perché un esponente di primo piano del nostro Paese, che pur resta il settimo o ottavo paese più industrializzato del mondo, deve riceve un così difforme trattamento?
E’ anche vero — risponderebbe chi questo lavoro lo fa da anni, come l’importantissima agenzia di conferenzieri “Celebrity Speakers” che lo ha assoldato — che in questo mondo esiste una relazione molto stretta tra domanda e offerta, e che i prezzi li fa — ahimè — il mercato.
Ah, già, com’era quella storia del mercato?