Il dato più sconcertante legato alla storia della donna morta di cancro ai polmoni dopo due anni dal trapianto degli stessi è legato proprio all’operazione che le aveva salvato la vita. I polmoni infatti erano stati donati da una fumatrice. Emerge dagli studi dei medici coinvolti nello studio che la carciogenesi fosse già in atto quando la donatrice era in vita. Un fatto gravissimo per essere sottovalutato e per non considerare che forse sarebbe stato meglio calcolare eventuali rischi. Il fatto viene evidenziato dal breve lasso di tempo tra il trapianto e la prima comparsa di un’anomalia radiologica. Sarà importante, aggiunge l’equipe, valutare con attenzione eventuali donatori fumatori o che hanno smesso da poco di fumare, per evitare delle situazioni del genere. Di fatto prima di effettuare un trapianto rimane importante verificare lo stato di salute del paziente donatore per evitare ulteriori ed eventuali preoccupazioni. (agg. di Matteo Fantozzi)
“QUESTI DONATORI VANNO OSSERVATI CON ATTENZIONE”
Una donna è morta di cancro ai polmoni due anni dopo averli ricevuti in un trapianto. Si è poi scoperto che la donatrice era una forte fumatrice. Lo ha spiegato uno studio della rivista Lung Cancer, che vuole mettere in guardia sul rischio di trapiantare tali organi. La paziente era in cura sin dall’infanzia per la fibrosi cistica. Dopo un grave peggioramento delle sue funzioni respiratorie, nel novembre 2015 era stata sottoposta ad un trapianto polmonare. Dagli esami non erano emerse anomalie riguardo la donatrice, che era in morte cerebrale. Ma la donna, 57 anni, aveva fumato un pacchetto di sigarette al giorno per 30 anni, come precisato dai medici del Chu di Montpellier che hanno curato lo studio. Due anni dopo la paziente trapiantata è finita in Oncologia toracica all’ospedale di Montpellier ed è morta due mesi dopo. Il cancro sarebbe cresciuto troppo velocemente a causa delle terapie con immunosoppressori che assumeva per evitare il rigetto degli organi. I medici, a fronte di questo caso, propongono «che i trapianti da donatori fumatori o che hanno smesso da poco siano considerati con cautela».
TRAPIANTO POLMONI DA FUMATRICE: MUORE DI CANCRO
Quando si tratta di trapianto di polmoni non ci sono spesso molte alternative riguardo la scelta dei donatori. Anche in Italia uno su cinque è un ex fumatore. Tra l’altro i pazienti che soffrono di fibrosi cistica, enfisema polmonare, fibrosi polmonare idiomatica e ipertensione polmonare primitiva non possono aspettare i due anni che servono perché rischiano di non arrivare al trapianto. Se per il cuore e i reni esistono alternative affidabili, come il cuore artificiale e la dialisi, per i polmoni non c’è ancora alcun sistema efficace a lungo termine di ossigenazione extracorporea. «Negli ultimi anni la carenza di organi ha portato a rivalutare i polmoni donati da fumatori, anche se la ricerca non dà ancora risposte sicure in merito alla funzione respiratoria e alla sopravvivenza a lungo termine», ha dichiarato a tal proposito, come riportato dal Corriere della Sera, Luca Voltolini, responsabile del programma di trapianto del polmone nell’azienda ospedaliero-universitaria di Siena, nella pagina della Fondazione Veronesi dedicata all’argomento.