Parole forti quelle da Papa Francesco oggi durante l’omelia di Santa Marta, che abbisognano di una chiara disanima per non cadere nel rischio di fraintenderle. Prendendo spunto dal vangelo di Luca di oggi che parla del banchetto organizzato da un potente signore a cui tutti gli invitati uno a uno trovano una scusa per non andarci, Papa Francesco ha spiegato che se è vero che Gesù è buono e misericordioso (il signore di cui parla il Vangelo) è anche vero che se continuiamo a dirgli di no, alla fine sarà Lui a rifiutare noi. Cosa intende il papa? «Se tu chiudi la porta del tuo cuore da dentro, Lui non può aprirla, perché è molto rispettoso del nostro cuore». E «chi rifiuta Gesù, Gesù aspetta, dà una seconda opportunità, forse una terza, una quarta, una quinta… Ma alla fine rifiuta Lui». Come si verifica questo? Tutte le volte, ha detto, che ci siamo sentiti sul punto di fare un’opera di carità, di pregare e abbiamo trovato una scusa per rifiutare.
NON CHIUDETE LA PORTA A CRISTO
Il brano del vangelo infatti si conclude con Gesù che rifiuta a coloro che non erano andati al banchetto di farLi entrare. «Alla fine entrerà nel Regno di Dio chi non rifiuta Gesù o chi non è rifiutato da Lui». Gesù «sì, è buono, è misericordioso, ma è giusto», chiarisce ancora Papa Francesco. «E se tu chiudi la porta del tuo cuore da dentro, Lui non può aprirla, perché è molto rispettoso del nostro cuore. Rifiutare Gesù è chiudere la porta da dentro e Lui non può entrare. E nessuno di noi, nel momento che rifiuta Gesù, pensa a questo: “Io chiudo la porta a Gesù da dentro”». E infatti il signore manda i servi a chiamare tutti i poveri che vivono per la strada e fa entrare loro. Il banchetto è stato offerto da Gesù, ha concluso Francesco, con la sua vita, assumendo la condizione di servo e umiliando se stesso fino alla morte in croce: Che il Signore, è la preghiera del Vescovo di Roma, «ci dia la grazia di capire questo mistero di durezza di cuore, di ostinazione, di rifiuto e la grazia di piangere».