E’ stata resa nota la perizia su Mattia Del Zotto, il killer del tallio che ha sterminato tre membri della sua famiglia, avvelenandone altri sei, utilizzando proprio del solfato di tallio a fine estate 2017. “Affetto da un disturbo delirante, totalmente incapace di intendere e volere al momento dei fatti perché affetto da vizio totale di mente,” queste le parole del perito incaricato dal Tribunale di Monza, che ha dunque stabilito la totale incapacità di intendere e di volere del 27enne di Nova Milanese, in provincia di Monza, triste protagonista della cronaca nera di un anno e mezzo fa. Inizialmente si pensava ad un’intossicazione, ma il fatto che siano stati colpiti nove membri della stessa famiglia ha fatto poi convergere tutti i sospetti su Del Zotto.
I dubbi sull’andare o meno a processo
La perizia del Tribunale di Monza definisce Mattia Del Zotto “Soggetto socialmente pericoloso, che necessita di trattamenti intensivi di durata indefinita in una struttura psichiatrica giudiziaria pur essendo capace di partecipare al processo”. Il che significa che il suo disagio psichiatrico potrebbe però non esentarlo da un processo che, considerando il triplice omicidio di cui viene accusato oltre ai danni agli altri familiari avvelenati, potrebbe davvero portarlo a subire una condanna durissima. L’avvocato di parte civile Stefania Bramati non fa però previsioni sull’eventuale decisione del Tribunale di processare o meno Del Zotto: “Non ho ancora parlato con i miei assistiti ma non abbiamo nominato un consulente di parte, affidandoci a quanto detto dal Ctu.“