Emergono altri dettagli in merito all’arresto di Pasquale Attanasio, il 24enne ladro che ha provocato la morte di Emanuele Reali, 34enne carabiniere di Caserta. Come riferisce l’edizione online del quotidiano Il Mattino, l’arresto è giunto alle ore 21:30 di ieri sera da parte della compagnia locale, e il ladro risiede nel rione Traiano del capoluogo campano, così come gli altre suoi tre compari, già arrestati negli scorsi giorni. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha emesso nei suoi confronti un fermo di indiziato di delitto per concorso in furto in abitazione, resistenza e morte come conseguenza di altro reato. Gli altri tre arrestati, tutti e tre originari di Napoli, si chiamano Cristian Pengue, Pasquale Reale e Salvatore Salvati. Il primo era stato scarcerato nella giornata di ieri perché senza precedenti e con l’obbligo di dimora a Napoli. Gli altri due sono invece attualmente ai domiciliari, e le accuse nei loro confronti sono quelle di furto aggravato e di resistenza a pubblico ufficiale, ma non della morte del carabinieri di cui dovrà rispondere solo Attanasio. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL LADRO SI E’ COSTITUITO
Il ladro che ha provocato, seppur involontariamente, la morte del giovane carabiniere di Caserta, Emanuele Reali, si è costituito. Si chiama Pasquale Attanasio, ha 24 anni, ed è originario di Napoli. Martedì sera si era intrufolato in un appartamento assieme ai suoi tre compari per fare razzia di tutto ciò che trovava, ma scoperto dalle forze dell’ordine si è dato alla fuga: durante l’inseguimento il militare dell’arma è scivolato sui binari del treno, venendo travolto da un convoglio che passava proprio in quell’istante. Attanasio, dopo 48 ore di fuga, si è presentato con il suo avvocato presso il Comando Provinciale dell’Arma a Caserta, la stessa caserma dove prestata servizio il 34enne Reali. Il ladro è stato sottoposto a fermo, accusato dei reati di furto in abitazione, resistenza a pubblico ufficiale, e morte come conseguenza di altro reato. Intanto sono stati annunciati per la giornata di oggi i funerali di Reali, che verranno celebrati in maniera solenne presso il comune di Piana di Monte Verna, in provincia di Caserta. Ci saranno anche Trenta, il ministro della difesa, e il comandante generale dell’Arma, Nistri. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
UN LADRO GIA’ SCARCERATO
Ha destato scalpore e nel contempo rabbia e sconforto, la notizia di Emanuele Reali, il giovane carabiniere morto travolto da un treno a Caserta mentre stava inseguendo alcuni ladri. Tre malviventi erano stati arrestati dopo la tragedia, e la notizia di poco fa è che uno di loro è già stato liberato; si tratta precisamente di Christian P., 22enne che aveva la fedina penale pulita, è che è stato rimandato presso la sua residenza di rione Traiano, con l’obbligo di dimora a Napoli. Gli altri due rimangono agli arresti domiciliari, mentre il quarto ladro, quello che il militare dell’arma stava inseguendo prima di morire, risulta essere ancora in fuga e tutt’ora ricercato dalle autorità italiane. Sono queste le decisioni prese al termine dell’udienza di convalida, come sottolineato dal quotidiano partenopeo Il Mattino. I tre sono accusati di furto pluriaggravato e resistenza, e dovranno di nuovo comparire davanti ai giudici il prossimo mese. Una vicenda resa ancor più tragica se si considera il bottino del gruppo, un’aspirapolvere e un frullatore, che purtroppo, sono costati la vita ad un uomo.
CARABINERE TRAVOLTO DAL TRENO
Emanuele Reali aveva 34 anni, era di origini umbre ma viveva da anni a Caserta, dove aveva messo su famiglia. Due giorni fa, martedì 6 novembre, era entrato in azione insieme ai colleghi dopo aver ricevuto la segnalazione di un furto: due dei quattro ladri erano stati subito beccati, mentre gli altri due vennero individuati poco dopo. Uno di loro ha però iniziato a correre e Reali, mentre lo inseguiva, è rimasto travolto da un treno, morendo sul colpo, nei pressi della stazione casertana. Stando alle ricostruzioni effettuate agli inquirenti, il giovane militare dell’arma, nella foga di inseguire il malvivente, avrebbe scavalcato un muretto che costeggiava i binari, non accorgendosi però dell’arrivo del convoglio: l’impatto non gli ha lasciato scampo.