Movimento 5 Stelle e Lega, raggiunto l’accordo sulla prescrizione: stop a partire dal 2020. Ma la fumata bianca porta con sé una frattura tra le due forze di maggioranza, come sottolineato da Il Messaggero: è gelo tra i due leader Matteo Salvini e Luigi Di Maio, con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte che “fatica a gestire” l’accumularsi di temi e tensioni “ora che i suoi due vice di fatto faticano a parlarsi”. Nonostante le smentite su una ormai prossima caduta del governo, le incomprensioni tra Salvini e Di Maio sono troppe e il premier fatica a ricomporle. Come se non bastasse, la leadership del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico risulta fortemente indebolita dopo il voto al Senato sul Decreto sicurezza e dopo i numerosi passi indietro su molti punti del programma: per citarne solo due, Ilva e Tap. E non è finita qui: sul ddl anticorruzione non sono esclusi ulteriori strappi… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“M5S NON HA CEDUTO ALLA LEGA”
Dopo aver chiarito che non c’è “nessun collegamento con la riforma del processo penale”, il ministro della giustizia Alfonso Bonafede ha parlato del confronto tra Movimento 5 Stelle e Lega sul tema prescrizione: “Se abbiamo ceduto a Matteo Salvini? Assolutamente no”, le parole del guardasigilli ai microfoni di Radio Capital. E sottolinea: “Le critiche dei singoli parlamentari le rispetto, ma conosco la volontà del gruppo del M5s: mi interessa che dopo il primo grado di giudizio uno stupratore non finisca impunito”. “Non è stato pagato un prezzo troppo alto fino adesso nell’alleanza con la Lega” evidenzia Bonafede, che afferma di aver “portato una rivoluzione in questo Paese: da ministro della Giustizia mi interessa che non ci siano sanatorie su reati o impunità”. Poi una battuta sulle opposizioni: “Ieri Forza Italia e Partito Democratico, il cosiddetto partito del Nazareno, hanno alzato le barricate per impedire che la prescrizione entrasse nel ddl anticorruzione: basta solo questo per fare vedere quanto questa legge sia importante”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“NESSUN COLLEGAMENTO CON LA RIFORMA”
Riforma prescrizione, nuova precisazione del ministro della giustizia Alfonso Bonafede: “Non è legata alla riforma del processo penale”, il suo esordio ai microfoni di Radio Capital. L’esponente del Movimento 5 Stelle ha sottolineato che “l’accordo politico con la Lega è che va fatta la riforma del processo penale e che la delega deve avvenire entro dicembre 2019”. Poi il guardasigilli ha evidenziato che “nel ddl anticorruzione che entra in vigore a gennaio non c’è alcun collegamento con altre leggi: quella entra in vigore comunque”. Ricordiamo che dopo giorni di polemiche, le due forze di maggioranza ieri hanno raggiunto la fumata bianca: ora il testo approderà in Aula il 19 novembre 2018 alla Camera e dovrebbe essere approvato entro il 21 novembre. Può sorridere la Lega: come sottolinea l’Ansa, il Carroccio ha portato alcune modifiche degne di nota al provvedimento, recependo alcuni suoi emendamenti già presentati nei giorni scorsi. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
BONGIORNO: “BOMBA E’ STATA DISINNESCATA”
E’ stata disinnescata una “bomba atomica” con la prescrizione. Ne è convinta il ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, che ha parlato questa mattina, dopo che ieri il governo ha trovato un accordo sull’emendamento, introdotto a partire dal 2020. Interpellata dai microfoni del Corriere della Sera, la Bongiorno chiarisce: «La clausola di collegamento tra questa norma che blocca la prescrizione dopo il primo grado e la legge che ridurrà i tempi dei processi, disinnesca quell’effetto bomba atomica che mi preoccupava molto perché oggi i processi hanno una durata infinita». Con il ministro della giustizia, Bonafede: «concordiamo che andranno ridotti – ha proseguito e ribadito il ministro – innanzitutto i tempi delle indagini soggetti oggi a proroghe infinite». La Bongiorno si dice soddisfatta e convinta che la norma entrerà in vigore: «Purtroppo le riforme vengono spesso annunciate e poi rinviate. Ma con questa norma, fortemente voluta dal M5s, e la clausola di collegamento con la riforma del processo voluta dalla Lega abbiamo un traguardo certo: dicembre 2019». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
L’ATTACCO DEL PD
Il Partito Democratico non ci sta e attacca il governo M5s-Lega dopo l’accordo sullo slittamento della prescrizione al 2020. Matteo Richetti, candidato alla segreteria dem, ha evidenziato l’ennesima vittoria del Carroccio: “Nel braccio di ferro Salvini-M5S, a spuntarla è di nuovo il leader della Lega. Come sempre ormai. Stop alla #prescrizione a partire dal 2020. L’accordo sulla prescrizione è dunque un imbarazzante rinvio. Ormai ai grillini, restano solo gli hashtag su Twitter”. Sfumatura diversa per Alessia Morani: “Viene il sospetto che il rinvio al prossimo anno dell’entrata in vigore della nuova prescrizione ( che è un abominio incostituzionale) serva a qualcuno che magari fa parte della maggioranza per sistemare qualche guaio giudiziario. Chissà…”. Infine, il commento della deputata Patrizia Prestipino: “I (t)re magi hanno trovato l’accordo: sarà la prima legge con procedura d’urgenza che però entra in vigore tra più di un anno. Nasce la categoria della “urgenza in differita”. Se non ci fosse da piangere per l’Italia, con il #m5s sarebbe tutto da ridere”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“HA VINTO LA GIUSTIZIA”
“Ha vinto la giustizia e hanno vinto gli italiani”: così il ministro pentastellato Alfonso Bonafede dopo l’accordo raggiunto tra Lega e Movimento 5 Stelle sulla prescrizione, che partirà il prossimo anno. E in casa M5s si esulta, a partire dall’esponente Manlio Di Stefano: “La riforma della #prescrizione ci sarà e insieme riformeremo i processi per garantire che i delinquenti vadano in prigione e i cittadini per bene siano assolti davvero. #PD e #ForzaItalia continuino a protestare, gli italiani sanno già da che parte stanno. Avanti così”. Sul provvedimento è intervenuto anche Davide Ermini, vicepresidente del Csm: “È giusto che il tema della prescrizione sia trattato in un quadro organico di riforma del processo. Fare un semplice intervento sulla prescrizione sarebbe stato riduttivo. Siamo pronti a dare un parere sull’anticorruzione e anche sulla riforma del processo. Immagino che il ministro ce lo chiederà”, riporta Il Messaggero. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
ACCORDO M5S-LEGA
Il governo Lega-M5s ha trovato l’accordo sulla prescrizione, provvedimento del ddl anticorruzione che scatenato numerose polemiche all’interno della maggioranza. Come sottolineato dal ministro dell’interno Matteo Salvini, “entrerà in vigore a partire dal gennaio 2020”, con il ministro della giustizia Alfonso Bonafede che ha spiegato che si “tratta di un primo passo di una riforma epocale”. Tra le prime contestatrici della norma, la leghista Giulia Bongiorno ha evidenziato che “ci sarà una legge delega che entro il dicembre del 2019 stabilirà dei tempi certi sulla durata dei processi”, con la Lega “che ha sempre chiesto un collegamento tra prescrizione e durata certa dei processi”. Non mancano le proteste, con gli avvocati penalisti che hanno proclamato quattro giorni di sciopero.
LE PAROLE DI ALFONSO BONAFEDE
Intervistato dal Tg1, il ministro Bonafede ha commentato: “Ha vinto la giustizia, ha vinto ogni cittadino in Italia che rivolgendosi al servizio giustizia chiede che i tempi dei processi siano brevi e che chiede che non ci siano più impuniti in Italia. Non si può iniziare un processo, fare tutto il dibattimento, arrivare alla sentenza di primo grado e poi a un certo punto dire che il reato è scaduto. Lo Stato così non sa se l’imputato è innocente o colpevole”. Prosegue l’esponente del Movimento 5 Stelle: “Lo slittamento è soltanto di un anno: nel contratto di governo è stato previsto nel processo in cui abbiamo fatto degli investimenti: gli investimenti gli abbiamo già fatti, 500 milioni di euro nerlla giustizia per nuove assunzioni e abbiamo bisogno di un anno per poterle fare. A quel punto entrerà in vigore la prescrizione che però approviamo immediatamente”. Infine, una battuta su chi parla di impuniti a vita: “Lo scriveremo nero su bianco: faremo una legge delega che dirà al governo di riformare il processo penale entro il 2019”.