In una intervista esclusiva al Tg5, il Premier Giuseppe Conte conferma l’ospite più “importante” (e atteso) di questa conferenza in terra siciliana: «Haftar è in arrivo a Palermo e parteciperà al summit sulla Libia. La sua presenza e quella di tutti gli esponenti del mondo libico è fondamentale per instaurare un clima di dialogo volto alla pace su tutto il territorio nordafricano». La visione del generale di Tobruk, sostenuto da al-Sisi, e quella di Al Sarraj (appoggiato dai big europei) sono assai distanti ma non per questo «è esclusa la possibilità di un compromesso. Confermo la determinazione dell’Italia a fare di Palermo un momento cruciale della stabilizzazione della Libia», ha spiegato Conte stamattina in un colloquio con La Stampa. Mentre il Presidente è intento ad accogliere i capi di Stato esteri nella villa di Palermo, Palazzo Chigi smentisce le voci emerse nelle scorse ore che davano il generale Haftar in arrivo a Palermo solo per un summit a parte con Conte e Medvedev: «smentiamo anche il “mini summit” a cui avrebbe dovuto partecipare Haftar insieme al premier Giuseppe Conte e ai leader di Egitto, Tunisia, Ciad, Russia e Niger, anche perché in serata è già in programma la cena con tutti i partecipanti a Villa Igiea».
IL GENERALE DI TOBRUK IN VIAGGIO PER LA SICILIA
Il Premier Conte è arrivato a Palermo per la Conferenza sulla Libia mentre spira ancora il fuoco della polemica per la mancanza tanto dei big mondiali quanto del generale Haftar, uomo forte della Cirenaica: la location scelta, blindata da giorni per l’occasione, Villa Igiea rende di fatto mezza città bloccata per i cordoni militari imponenti. Intanto fonti da Tobruk confermano la mancanza di Haftar alla Conferenza, ma in Sicilia arriverà lo stesso: «Khalifa Haftar ha fatto sapere intanto che non parteciperà al summit ma arriverà comunque in Sicilia per prendere parte ad un incontro collaterale con i presidenti di Egitto, Tunisia, Ciad, Niger e con il premier italiano, Giuseppe Conte, e russo, Dmitri Medvedev», riporta il Giornale di Sicilia. Intanto il premier Al Sarraj ha fatto sapere arrivando a Palermo come «in Libia si è avviato un percorso di stabilizzazione. Facciamo questa conferenza per il popolo libico e perché vogliamo che il popolo libico possa decidere in via democratica del proprio futuro».
GLI ULTIMI TENTATIVI PER “AVERE” HAFTAR A PALERMO
La Conferenza di Palermo sulla Libia si rivelerà un successo o si rivelerà un fallimento diplomatico del governo Conte? L’interrogativo resta valido nonostante in Sicilia siano già arrivate le prime delegazioni libiche e il capo del governo di accordo nazionale, l’unico riconosciuto dall’Onu, Fayez al Serraj. Molto dipenderà infatti dall’esito degli ultimi tentativi della diplomazia italiana di convincere il generale Haftar, l’uomo forte della Cirenaica, a prendere parte al vertice. Tra le ipotesi filtrate in queste ore e riportate da La Repubblica, quella che Haftar possa arrivare a Palermo ma senza partecipare alla Conferenza. L’idea sarebbe quella di fermarsi a Mondello e dare vita ad una sorta di “vertice parallelo” per evitare di sedersi allo stesso tavolo con alcuni dei capi libici che Haftar rifiuta di incontrare, in primis il presidente del Consiglio di Stato, il Fratello musulmano Khaled al Mishri. Intanto -scrive La Repubblica – né il premier Conte né il ministro Moavero si sono fatti trovare ad accogliere le delegazioni e per questo “tra i libici serpeggia un certo malumore per l’assenza di alti esponenti del governo italiano”. (agg. di Dario D’Angelo)
AL SISI CONFERMA PRESENZA
Importante la conferma della presenza del Presidente d’Egitto, il generale Abdel Fattah al-Sisi, alla imminente Conferenza di Palermo: uno dei leader più importanti del Nord Africa e dell’intero settore dei Paesi musulmani disposto a scendere a patti con l’Occidente per risolvere la “grana” Libia, si sederà al tavolo in Sicilia con gli altri leader coordinati dal Premier Giuseppe Conte. Ancora non viene confermato ma forse proprio la conferma della presenza di al-Sisi potrebbe essere determinante per convincere il generale Haftar a prender parte al tavolo diplomatico dopo le tante incognite di queste ultime ore: intanto, alla vigilia del summit sul Mediterraneo, il premier libico Al Sarraj ha spiegato alla Afp come si auspichi che la conferenza di Palermo «porti ad una visione comune del dossier libico. Necessario unificare le posizioni di Parigi e Roma».
“NUOVO PIANO ONU”
“L’Italia e la comunità internazionale sostengono l’operato dell’Onu. Occorre superare lo stallo in cui versa da tempo il processo politico libico”, è chiaro il premier Giuseppe Conte a poche ore dalla conferenza di Palermo. Il presidente del Consiglio si appresta a prendere parte al vertice internazionale sulla situazione nel Paese africano, evidenziando che “occorre prevenire l’escalation di violenza di cui abbiamo avuto un ampio assaggio nei mesi scorsi”. Verrà presentato un nuovo piano Onu, con il giurista del Movimento 5 Stelle che tiene a precisare che “il popolo libico chiede stabilità e benessere ed è su questa linea, concreta e inclusiva, che ci siamo mossi per preparare la conferenza di Palermo”. Verrà proposta “una ricalibratura del piano già approvato e da noi sostenuto senza remore”, dunque si tratta “di raforzare le prerogative del popolo libico e adempiere alle responsabilità internazionali volte a far ripartire un Paese amico a noi vicino”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
CONTE: “LAVORO A COMPROMESSO SARRAJ-HAFTAR”
Palermo è blindata, oggi il via della conferenza sulla Libia: verrà illustrato il nuovo progetto delle Nazioni Unite e l’Italia recita un ruolo di primo piano. Il premier Giuseppe Conte, al centro nelle ultime ore su un giallo Bengasi, ha sottolineato ai microfoni de La Stampa “di aspettarsi che Haftar ci sia. La sua visione non è coincidente con quella di Sarraj, ma ciò non significa che sia esclusa la possibilità di un compromesso”. Il premier rilancia la “determinazione dell’Italia a fare di Palermo un momento cruciale della stabilizzazione della Libia””, con il giurista che sottolinea come il nostro Paese “ha la responsabilità e la capacità di svolgere questo ruolo”. “La Conferenza di Palermo farà decollare il nuovo piano Onu con l’assise delle tribù”, conclude il presidente del Consiglio. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
AL SARRAJ: “APPREZZIAMO SFORZI ITALIA”
Mentre continuano le trame diplomatiche per convincere il generale della Cirenaica a venire alla conferenza di Palermo, parla tessendo le lodi del governo Conte il presidente della Libia Fayez al-Sarraj (provando così a “dimostrare” la differenza di impegno e di fiducia rispetto al generale Haftar). «Innanzitutto apprezziamo grandemente lo sforzo italiano di contribuire a migliorare il processo politico. Siamo anche ansiosi di partecipare a un fruttuoso incontro (a Palermo, ndr) con tutte le controparti libiche e i rappresentanti della comunità internazionale che conduca a risultati positivi», fa sapere all’AnsaMed il portavoce del premier libico Al Sarraj, Mohamed El-Sallak. I motivi per cui invece il generale di Tobruk non vorrebbe volare domani in Sicilia sarebbe la presenza – tra i gruppi invitati alla Conferenza di Palermo – del Libyan Fighting Group, guidato dal gruppo terroristico fondato da Osama Bin Laden.
“CONTE IN LIBIA PER CONVINCERE HAFTAR”, MA P.CHIGI SMENTISCE
Piccolo “giallo” diplomatico esploso nelle ultime ore alla vigilia della Conferenza di pace in Libia nella sede mediatrice di Palermo: «Il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, è arrivato a Bengasi per convincere il maresciallo Khalifa Haftar a partecipare alla Conferenza di Palermo per la Libia», è quanto ha scritto poco fa il sito libico Al Marsad citando fonti dirette del Commando dell’Esercito Nazionale. Dopo il presunto “forfait” di Haftar, il Premier italiano avrebbe voluto cercare di convincere uno dei protagonisti principali del caos odierno in LIbia; ecco, peccato che da Palazzo Chigi è giunta una diretta, netta e categorica smentita in merito al presunto viaggio del Presidente del Consiglio a Bengasi. «Smentiamo categoricamente» la presenza del Premier Giuseppe Conte a Bengasi per incontrare Haftar e persuaderlo a partecipare alla Conferenza di Palermo. Secondo quanto raccolto da Agi, il sito Al Marsad è lo stesso che lanciato la notizia del generale di Tobruk verso il forfait nella due giorni siciliani del 12 e 13 novembre prossimi.
LIBIA, IN FORSE LA PRESENZA DI HAFTAR
L’Italia con la conferenza di Palermo intende provare a «dare un contributo concreto al percorso di stabilizzazione della Libia in pieno accordo con i principali attori politici libici che avranno in Sicilia un ruolo da protagonisti»: queste parole dette dal Premier italiano Giuseppe Conte preannunciano quello che domani 12 e martedì 13 novembre avverrà a Palermo con rappresentati tutti i “poteri” libici tutt’altro che uniti in questi lunghi anni di ricostruzione-distruzione post-Gheddafi. L’Italia vuole mediare tra le fazioni cercando di evitare contemporaneamente alla Francia il ruolo di “esclusivo” asset di mediatore e nello stesso tempo di provare a trovare un accordo per gestire al meglio le conseguenze dei problemi in Libia, caos immigrazione su tutti. Dopo l’assenza però dei principali leader mondiali, spunta nelle ultime ore la possibile e clamorosa defezione del generale di Tobruk Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica: «Haftar non parteciperà alla conferenza di Palermo sulla Libia», spiegano all’ANSA fonti dell’Esercito nazionale libico (Lna) molto vicine al maresciallo. Secondo le stesse fonti, la non partecipazione sarebbe da imputare alla presenza del Qatar e di un gruppo legato ad Al Qaeda alla conferenza di Palermo. Di contro, l’Ansa riporta di fonti governative italiane che invece «si dicono fiduciose che alla fine il maresciallo possa venire a Palermo».
CONFERENZA DI PALERMO, ASSENTI TUTTI I BIG
Tripoli, Tobruk, milizie e tribù: ci dovrebbero essere tutti al tavolo di Palermo per l’iniziale conferenza di pace sulla Libia che evidentemente non comincia col migliore degli auspici vista la possibile assenza di uno dei due uomini chiave assieme ad Al Serraj. Non solo, i big del mondo per motivi diversi hanno detto che non saranno presenti alla conferenza organizzata da Conte: niente Macron, no Merkel ma neanche Putin e Trump scenderanno a Sicilia rendendo per questo la conferenza con “pretese” assai inferiori alle speranze del Governo italiano. Ci saranno tutti i principali rappresentanti diplomatici, di contro, con la presenza del Ministro degli Esteri francese Jean-Yves Le Drian, del sottosegretario agli Esteri di Berlino Niels Annen, il consigliere speciale del dipartimento di Stato Usa per il Medioriente, David Satterfield, e il premier russo Dmitri Medvedev oltre all’Alto rappresentante per le politiche estere, Federica Mogherini. Tolto Haftar, che ancora deve annunciare ufficialmente la sua mancata presenza, saranno presenti tutti i più importanti vertici della Libia odierna: il presidente della Camera dei Rappresentanti libica, Aghila Saleh, il presidente dell’Alto Consiglio di Stato libico, Khaled Al Meshri e il presidente del governo di Accordo nazionale, Fayez al Serraj.