Nuovo botta e risposta tra il sindaco di Torino Chiara Appendino e il governatore del Piemonte Sergio Chiamparino. La prima cittadina M5s ha commentato a margine della festa della polizia municipale: “Manifestare è legittimo, ci sarà anche una manifestazione No Tav. Non credo però che la contrapposizione delle piazze, la gara a chi porta più gente, sia il modo giusto per affrontare il problema. Rispetto i sì Tav, ma parliamo nel merito e distinguiamo i piani: un sindaco deve lavorare per il bene della città; questa è una questione nazionale e internazionale…”, riporta l’Ansa. Queste, invece, le parole del governatore dem: “Le dichiarazioni del ministro Salvini sulla Torino-Lione sono ambigue. Fa come quelli che si mettono l’abito a festa e poi tornano a casa a cambiarsi. Perché mentre dice che le altre opere vanno bene, sulla Tav ribadisce che va fatta l’analisi costi benefici e poi si vedrà”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
FRANCIA AL M5S: “TAV SI DEVE FARE”
Stop agli appalti fino all’analisi costi-benefici dell’Ue: questa l’intesa raggiunta da Francia e Italia sulla Tav nel summit di ieri. Il governo transalpino però non ha dubbi: l’alta velocità Torino-Lione si deve fare, con il ministro delle infrastrutture Borne che ha sottolineato di “non voler perdere i finanziamenti europei”. Un monito preciso al Movimento 5 Stelle, che dopo la Tap non vuole indietreggiare nuovamente sulle grandi opere. La Lega, dal canto suo, ha sottolineato che “alla fine si farà” e non sono pochi i malumori tra le forze di maggioranza. L’Huffington Post evidenzia inoltre che il congelamento dei bandi dovrà essere esaminato con la Commissione Ue e sarà necessario un via libera unanime. Parigi non sembra comunque avere dubbi: fondamentale il rispetto di due punti cardine come gli accordi internazionali e il lato economico. Attesi aggiornamenti… (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“STOP APPALTI FINO AD ANALISI UE”
Nuovi aggiornamenti sul fronte Tav dal summit tra il ministro francese dei trasporti Elisabeth Borne e il collega Danilo Toninelli. Come spiegato in una nota, la Borne “ha preso atto dell’impegno formalmente assunto dal governo italiano di ridiscutere integralmente il progetto della linea Tav Torino-Lione” ed “ha concordato sull’idea che, sia necessario rinviare la pubblicazione dei bandi Telt per il tunnel di base”, “fino al compimento dell’analisi costi-benefici insieme alla Commissione Ue”. Prosegue l’esponente del Movimento 5 Stelle: “Al riguardo ho rappresentato la volontà, già più volte manifestata, di condividere con esperti francesi gli esiti preliminari della analisi costi-benefici che stiamo svolgendo, per sottoporla successivamente all’ulteriore e definitiva validazione da parte di studiosi internazionali. La ministra Borne ha concordato sull’idea che, in vista di questo comune obiettivo sia necessario rinviare la pubblicazione dei bandi di Telt per il tunnel di base, prevista entro dicembre. L’intesa con la Francia sul congelamento delle gare, fino al compimento dell’analisi costi benefici, sarà esaminata assieme alla Commissione Ue per non pregiudicare gli accordi internazionali”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
LE PAROLE DI BEPPE GRILLO
Dopo Di Maio e Lezzi è Beppe Grillo dal M5s a tuonare contro la Tav, in maniera però al solito “provocatorio” e “sarcastico” sulle colonne del Fatto Quotidiano: «A vedere i nostri borghesi in piazza a manifestare per il Tav ho provato un senso di nostalgia ed affetto per i tempi andati. Tutta quella dissimmetria ideale e fattiva fra l’enorme buco da fare, le tonnellate di polveri, il clangore delle merci che passano, l’appoggio ideale della destra salviniana, insomma: tentare un nuovo Mose, tentare un nuovo ponte di Messina», attacca il fondatore M5s, che non pago aggiunge contro la piazza di Torino. «Benpensanti che vedono nel Tav inesistente l’Italia che non entra nel mondo, ma il Tav di cui si parla da decenni non è stato proprio fatto, non c’è, così come è chiaro quanto – nei trasporti – la velocità la facciano gli snodi e non le tratte libere (i porti e il loro funzionamento e non i mari). Ma anche questo è uno dei caratteri distintivi della cara vecchia borghesia che saluto felice: bisognava mettere in discussione uno dei suoi feticci per vederla ricomparire»: un’invettiva durissima che prova così a difendere i “suoi” M5s arroccati contro la Tav e contro la Lega che invece vorrebbe realmente provare a portare a casa un’opera strategica come quella Torino-Lione. (agg. di Niccolò Magnani)
ULTIMATUM FRANCIA SULLA TAV, DI MAIO DICE NO
Tav, ora arriva l’ultimatum da Parigi: il Movimento 5 Stelle fermo sul no alla Torino-Lione. Ieri sera il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio è tornato sulla grande opera al centro delle polemiche negli ultimi giorni, nonché di scontro al Governo con la Lega. Il capo politico dei grillini ha sottolineato, a proposito della protesta di Torino, che “quella piazza va ascoltata e chiede il futuro, ma ho promesso di spendere soldi per fare opere pubbliche utili, non di fare opere pubbliche per spendere soldi e mangiarci soldi”. Prosegue Di Maio: “A trent’anni dall’ideazione di quella linea ferroviaria è giusto riflettere se è giusto farlo: anche se nessuno lo dice, i lavori sono ancora a zero e io devo spendere i soldi come un buon padre di famiglia”, ha aggiunto il vice premier.
“SPENDEREMO SOLDI AL SUD”
La Francia non ha alcuna intenzione di fermare i lavori, con la ministra dei Trasporti transalpina che è pronta a lanciare l’ultimatum: secondo Il Messaggero, l’Italia dovrà dare una risposta definitiva entro novembre. Ma i pentastellati non sembrano intenzionati a tornare indietro: “Porteremo l’Alta Velocità al Sud. Vedremo l’esito dell’analisi costi benefici che è in corso. Le parole di Salvini? Quello che dice la Lega resta opinione della Lega”, le parole del ministro per il sud Barbara Lezzi ai microfoni de La Stampa. Ma, come dicevamo, il Carroccio è tutt’altro che d’accordo: Matteo Salvini ha affermato di essere “convinto che un’opera cominciata è sempre meglio finirla. Però nel contratto c’è l’analisi e aspettiamo i risultati”. E continua il segretario federale leghista, come riporta Repubblica: “Nel contratto di governo c’è scritto che si analizzano costi e benefici. Noi rispettiamo gli impegni presi. Sono convinto che l’Italia abbiamo bisogno di più opere, più ponti, più strade, più ferrovie, più aeroporti e non meno”.