Anche gli utenti social si interrogano sul mistero del tesserino da giornalista pubblicista del ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio. Ecco il tweet di Eugenio Cardi: “Caro @luigidimaio, a questo punto tutta Italia o quasi si sta chiedendo come tu abbia fatto ad acquisire il patentino da giornalista pubblicista. Sarà il caso di svelare tale mistero, tanto più che non ci sarà assolutamente NULLA da nascondere o di strano, giusto?”. Anche l’economista Riccardo Puglisi si è posto il quesito: “Su quali testate ha scritto @luigidimaio per diventare giornalista pubblicista? Quanti pezzi? Quando leggeremo sul @fattoquotidiano un’inchiesta su ciò?”. Infine, il commento della giornalista Irene Benassi: “Non sapevamo che il ministro fosse giornalista. Curiosi di leggere i suoi pezzi o vedere i suoi servizi. Dove ha lavorato come giornalista? Dove ha fatto il praticantato per accedere all’esame di stato?”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
IL COMMENTO DELL’EX DIRETTRICE
Luigi Di Maio è un giornalista? Il ministro del lavoro avrebbe il tesserino dall’ottobre del 2017, da poco più di un anno, ma la questione sta assumendo nelle ultime ore i contorni del giallo. In un momento in cui i rapporti fra il grillino e il mondo dei media è ai minimi termini, molti hanno sollevato la questione, chiedendo chiarezza in merito a tale tesserino. Di Maio avrebbe infatti collaborato con una serie di testate, che però nelle ultime ore hanno smentito. Sulla vicenda è intervenuta anche Gabriella Bellini, direttrice responsabile della testata web campana laprovinciaonline.info, con cui Di Maio ha collaborato fino al 2013: «Il Luigi che conosco io – dice a IlGiornale – non avrebbe mai pronunciato quelle parole (riferendosi ai recenti attacchi ai media dopo il processo Raggi ndr). Lui conosce i sacrifici che fanno i giornalisti delle testate locali, per questo le sue frasi mi hanno stupita. Sono parole che mi feriscono, ci sono rimasta male. Oggi che è ministro del Lavoro dovrebbe sapere che cosa significa la libertà di stampa in un territorio difficile come il nostro». Quindi la Bellini ha aggiunto, parlando appunto del famoso tesserino di Di Maio: «Di Maio ha lavorato in qualità di webmaster. Non è con noi che ha preso il tesserino di pubblicista. Qui è arrivato come tecnico, eravamo agli albori del giornalismo online». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MISTERO SUL TESSERINO DA GIORNALISTA DI LUIGI DI MAIO
Luigi Di Maio, mistero sul tesserino da giornalista pubblicista: Il Paese Futuro ha affermato che il vice premier non ha mai scritto per quella testata. Il caso è nato sabato, in occasione dell’assoluzione di Virginia Raggi e degli insulti rivolti ai giornalisti, definiti “infimi” o “infami dal campano e “puttane” da Alessandro Di Battista: il capo politico del Movimento 5 Stelle sarebbe infatti a partire dallo scorso 5 ottobre 2007 un giornalista pubblicista iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Ma la vicenda si trasforma in un enigma: Il Paese Futuro, un quotidiano stampato e diffuso gratuitamente a Pomigliano d’Arco e che aveva anche un sito internet, ora non esiste più ma negli archivi del web si trova qualche traccia. E il nome del vice presidente del Consiglio non compare mai: il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico non è compreso nell’elenco delle persone che facevano parte della redazione della testata locale nel periodo in cui avrebbe preso il tesserino da pubblicista. E, soprattutto, non c’è traccia degli articoli da lui firmati.
PD ATTACCA IL TESSERINO DI DI MAIO “MAI LETTI SUOI ARTICOLI”
I direttore della pubblicazione era Francesco Di Rienzo, che ai microfoni di Giornalettismo ha dichiarato: “Avevamo diversi collaboratori in quegli anni, ma Luigi Di Maio non era tra questi. Avevamo circa una decina di ragazzi che iniziavano il loro periodo di lavoro al giornale, poi lo interrompevano, poi ne subentravano di nuovi. Ma da alcune verifiche che ho fatto con i miei collaboratori dell’epoca, posso affermare che Di Maio non faceva parte della nostra redazione”. E scoppia la polemica, con il Partito Democratico all’attacco: “Mai letto articoli a firma Di Maio. È giornalista? In rete non si trova un articolo, un video, nulla, eccetto cose recenti sul blog delle stelle. È vero che nel 2007 le cose in rete giravano meno ma sarebbe interessante capire quale sia stato il percorso giornalistico di Giggino”, le parole della senatrice Valeria Sudano. Questo il commento di Emanuele Fiano: “Il Vicepremier @luigidimaio dovrebbe dire agli italiani la verità sul percorso che lo ha portato ad essere #giornalista #pubblicista. Perché ieri i giornalisti erano #puttane e #sciacalli oggi scopriamo che invece il loro insultatore capo non si sa come lo sia diventato…”. Infine, segnaliamo il tweet di Ettore Rosato: “I 5 stelle hanno problemi con i curricula. Conte ha provato a far passare una vacanza a New York per un master alla NYU, Di Maio ci prova col tesserino da pubblicista: il giornale dove avrebbe scritto, non lo cita tra i vecchi collaboratori”.