Sono bastate poche parole per essere rimosso praticamente seduta stante dal ruolo di capogruppo del M5s al Consiglio Comunale di Palermo: emerge oggi la storia di Ugo Forello dopo una “guerra” social durata tra domenica e lunedì, tutto in merito agli attacchi che prima Luigi Di Maio, poi Alessandro Di Battista, hanno rivolto contro i giornalisti per l’assoluzione di Virginia Raggi. «Io credo che chi ricopre cariche istituzionali non dovrebbe mai insultare nessuna categoria. In particolare quella dei giornalisti», così aveva scritto Forello il giorno dopo gli attacchi fortissimi dei due leader M5s che davano dei “infami sciacalli” (vicepremier Di Maio) e dei “pennivendoli put…ne” (l’ex membro del Direttorio Di Battista) ai cronisti che hanno seguito la querelle Raggi-Marra a Roma. 36 ore dopo lo stesso Forello viene rimosso con un post su Facebook del Movimento 5 Stelle Palermo: «I consiglieri comunali e di circoscrizione del M5S di Palermo nel ringraziare per il lavoro svolto in questi mesi il consigliere Ugo Forello, augurano buon lavoro al nuovo capogruppo Antonino Randazzo. La rotazione, già prevista dall’inizio della consiliatura, sarà formalizzata presso gli uffici competenti con il passaggio di consegne».
UGO FORELLO VS M5S: “EPURATO IL LIBERO PENSIERO”
Se da un lato il board grillino dà come spiegazione una “normale rotazione”, la versione dell’ormai ex capogruppo Ugo Forello è diametralmente opposta: sempre su Facebook, un post apparso ieri sera recita «azione di epurazione e sanzionatoria volta a impedire a ciascuno di noi, nel rispetto dei ruoli e funzioni, a esprime un libero pensiero». Il candidato, sconfitto da Leoluca Orlando, alla guida della città di Palermo alle ultime Amministrative non ci sta alla rimozione che segue le sue parole in difesa della libertà di stampa e dei giornalisti stessi. «Tutto ciò rappresenterebbe un gravissimo sgarbo politico e istituzionale che, guarda caso, sarebbe avvenuto all’indomani di una mia presa di posizione sulle polemiche e attacchi indifferenziati ricevuti dai giornalisti».
“RIMANGO CAPOGRUPPO IN ATTESA DI UNA VERA RIUNIONE”
Sebbene Forello riconosca la veridicità delle regole interne al M5s sulle rotazioni degli incarichi, l’ex capogruppo contesta metodi e tempistiche: «riunione carbonara senza la partecipazione dell’attuale capogruppo e di un altro componente del consiglio comunale M5s, Giulia Argiroffi – che avrebbe dovuto sostituirmi alla conclusione della sessione bilancio». In conclusione al lungo post di sfogo del Forello, la sorpresa-choc che mette in difficoltà il Movimento 5 Stelle Palermo già passato da scandali e bufere ben più gravi in passato (ad esempio sul caso firme false): «Rimango capogruppo fin quando non si svolgerà una riunione regolare e legittima fra i cinque consiglieri comunali di Palermo, gli unici che hanno il potere di decidere se, quando e come sostituire il capogruppo. Fino a prova contraria e salvo che la decisione presa all’unanimità in una precedente riunione del gruppo verrà confutata da tutti, quando rassegnerò le dimissioni a sostituirmi sarà la Cons. Giulia Argiroffi».