Papa Francesco ha dato il suo consenso alla beatificazione di Fortunata Evolo, detta Natuzza, la mistica calabrese che fu protagonista di eventi prodigiosi, per molti motivi simili a quelli di Padre Pio. Già il momento della nascita, il 23 agosto 1924, fu segnato da un evento misterioso: nacque infatti con le braccia incrociate e senza piangere, silenziosa. I familiari lo videro come un segno: morirà presto, battezziamola. Ma Fortunata godeva di buona salute e sopravvisse, in condizioni familiari dure come lo erano quelle dell’epoca: il padre non era presente al momento della nascita perché emigrato in America e di lui non si seppe più nulla. La madre si risposò ed ebbe altri 5 figli, che la gente del luogo chiamava “i bastardi”. Dall’età di 8 anni, inizialmente senza capire chi fosse, Fortunata cominciò a vedere una affascinante signora che la consolava per la sua dura vita. Altre volte gli apparve un bambino riccioluto che giocava con lei e i suoi amichetti e poi scompariva. Anni dopo Gesù le rivelò che quel bambino era lui e la misteriosa signora Sua madre. Un altro fatto eclatante successe quando ricevette la prima comunione: la bocca le si riempì di sangue, quello di Cristo. Cacciati di casa perché la madre era stata accusata di furto di gallina, vennero accolti da un avvocato che assunse Natuzza come cameriera. Da allora la famiglia dell’uomo, Silvio Colloca, ebbe modo di assistere a prodigi incredibili: bilocazioni, e soprattutto messaggi dalle anime dei defunti.
I MESSAGGI DEI DEFUNTI
Sono i morti che si trovano in paradiso e al purgatorio che le fanno visita per darle messaggi per i loro parenti ancora in vita. La maggior parte della gente del paese ovviamente non le credeva, tanto che un sacerdote operò su di lei un esorcismo. Quello stesso giorno tornando a casa incontrò un frate che le rivelò essere San Tommaso d’Aquino che le disse: “Ti benedico, da oggi in poi vedrai sempre più spesso i defunti”. Nell’ottobre del 1938 iniziano le cosiddette sudorazioni ematiche a base di sangue, proprio come padre Pio e proprio come era successo con lui, padre Agostino Gemelli fu incaricato di esaminare la donna. Esattamente come aveva accusato padre Pio, anche Natuzza venne giudicata isterica e ordinato il ricovero in manicomio. Ma gli stessi medici non trovarono nulla di malato in lei, rimandandola a casa. Morì a causa di un blocco renale il primo novembre 2009 nel centro anziani che lei stessa aveva fondato.