Pisa, sequestra una donna e poi la violenta per giorni. E’ la vicenda agghiacciante con protagonista un 54enne di origini moldave, che ha abusato a ripetizione di una connazionale di anni 29. Il tutto avveniva in un appartamento di Cisanello, nel pisano, dove le forze dell’ordine hanno fatto irruzione domenica mattina, 11 novembre, riuscendo a porre fine a tale atrocità. La donna è stata sequestrata e violentata per una quindicina di giorni (la data non è chiara perche la vittima ha perso la cognizione del tempo), e il suo aguzzino la costringeva a drogarsi per stordirsi prima delle violenze. Approfittando di un momento di distrazione, la giovane è riuscita a chiedere aiuto ad un suo ex fidanzato spedendogli un messaggio via WhatsApp, che allarmato ha deciso di recarsi presso le forze dell’ordine. «Abbiamo capito subito che non si trattava di un millantatore – le parole a PisaToday del vicequestore e capo della Squadra Mobile Rita Sverdigliozzi – così lo abbiamo sentito in ufficio».
PISA, SEQUESTRA UNA DONNA E LA VIOLENTA PER DUE SETTIMANE
La chiamata al 113 è partita sabato sera, e dopo aver ascoltato con attenzione il racconto dell’uomo, un 60enne italiano, le forze dell’ordine hanno deciso di intervenire. Posto in manette, il 54enne moldavo, che aveva già precedenti penali per reati contro il patrimonio e senza fissa dimora, è accusato di sequestro di persona – arresto avvenuto in flagranza di reato – e violenza sessuale aggravata. Arrestato anche un 30enne marocchino, irregolare, che al momento del blitz della polizia si trovava nell’abitazione. Il fermo è avvenuto nella zona della stazione di Pisa, dove il moldavo si era spostato con a seguito la sua vittima, ovviamente costretta. La polizia si è avvicinata cautamente al malvivente, e all’inizio la ragazza è apparsa un po’ scettica, per poi sfogarsi e denunciare il tutto. «In casa – raccontano gli inquirenti – abbiamo trovato un cittadino marocchino che ha detto di non saperne nulla. La donna però dice che lui era presente e che, quando non c’era il 54enne, le diceva di stare zitta e di tornare in camera. A compiere le violenze era solo il moldavo. In casa abbiamo trovato hashish e tante bottiglie di birra, in un contesto di forte degrado. A terra il materasso su cui sono state compiute le violenze».