Con Moscovici, il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis è certamente la figura europea più critica in questi mesi con la Manovra Economica messa a punto dal Governo Conte: si contano su diverse mani gli scontri dialettici anche personali avvenuti con i vicepremier Salvini e Di Maio e la fiducia in Tria pian piano viene “risucchiata” dagli eventi che mettono l’economia italiana (e anche quella Ue) in pericolo secondo Bruxelles. «I piani del Governo italiano sono controproducenti per l’economia italiana stessa, e ora i tassi d’interesse sul debito sovrano sono una volta e mezzo più alti di un anno fa», denuncia Dombrovskis in un tweet al veleno dove afferma che i riflessi dello spread sempre più alto (al momento ancora a 311 punti base) «sono evidenti nella disponibilità e nel costo del credito all’economia reale, per le imprese e cittadini, cosa che comincia a toccare gli investimenti». (agg. di Niccolò Magnani)
RENZI ATTACCA DI MAIO-SALVINI
Durissimo anche l’ex premier Matteo Renzi nella sua diretta Facebook proprio sui temi della Manovra di Bilancio: «La cosa stupefacente è il fatto che hanno fatto una manovra a parole durissima contro l’Ue e non hanno messo niente di quello che avevano promesso in campagna elettorale»: nello specifico, spiega ancora il senatore Pd, «abolire la povertà? Hanno abolito il bonus bebè. Il problema non è il 2,4% di deficit, è la cosa che fa meno danno. Fa molto più danno tutto ciò che è nelle misure che hanno inserito nella manovra». (agg. di Niccolò Magnani)
COMMISSARIO ANSIP: “LEGGE NON INTELLIGENTE”
Dopo l’Austria è l’Olanda a bocciare sonoramente la Manovra italiana presentata da Tria senza modifiche nell’ultima lettera alla Commissione Ue: «Poco sorprendente ma molto deludente che l’Italia non abbia rivisto il suo piano di bilancio. Le finanze pubbliche italiane sono sbilanciate ed i piani del governo non porteranno ad una robusta crescita economica», tuona il Ministro delle Finanze di Amsterdam Wopke Hoekstra. I budget posti da Salvini e Di Maio, spiega ancora il Ministro, «sono una violazione del Patto di stabilità e crescita. Sono profondamente preoccupato. Ora sta alla Commissione europea fare i passi successivi». A parlare per primo da Bruxelles è il vicepresidente della Commissione Ue per il mercato digitale, Andrus Ansip, e non fa sconti a Conte: «Fare debito con i soldi dei contribuenti non è un’idea intelligente. In Italia c’è un governo intelligente e spero che saranno in grado di trovare buone soluzioni». (agg. di Niccolò Magnani)
IRA AUSTRIA: “STOP POPULISMO O PROCEDURA CONTRO ITALIA”
Dopo la lettera del Governo italiano, la prima risposta ufficiale (e molto dura) arriva dall’Austria, già nel recente passato molto rigida contro l’Italia sulla legge di stabilità della maggioranza gialloverde: «senza modifiche alla Manovra, pronti alla procedura d’infrazione» tuona il Ministro delle Finanze di Vienna, Hartwig Loeger, in una dichiarazione a Bloomberg. Secondo il braccio destro di Kurz, l’Italia deve piantarla con i messaggi populisti che «tengono in ostaggio il suo stesso popolo»: critiche anche a Tria con un’aperta polemica lanciata ancora da Loeger, quando dice «contrariamente a quanto sostiene il mio collega non si tratta di un affare italiano interno, ma di un affare europeo». L’ira di Bruxelles pare stia montando e presto arriverà anche il commento ufficiale della Commissione Ue, quasi sicuramente intenzionata a portare avanti i passi di una procedura d’infrazione se l’Italia realmente non intende (e non pare volerlo) scendere a compromessi sul rapporto Deficit-Pil e sulle misure di crescita. (agg. di Niccolò Magnani)
DI MAIO-SALVINI: “SARÀ SCONTRO CON L’UE”
E’ in programma in questi minuti a Palazzo Chigi un nuovo vertice tra il premier Giuseppe Conte e i suoi vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini: tra gli argomenti toccati il tema delle banche di credito cooperativo, ma tiene banco la manovra e la risposta alla Ue. Il governo infatti ha deciso di non toccare niente e si apre lo scontro che potrebbe portare alla procedura di infrazione e all’invio di ispettori da Bruxelles. Matteo Salvini ha commentato: “A Bruxelles continuano a mandare le letterine se proveranno a mettere sanzioni contro il popolo italiano, hanno capito male”, le sue parole riportate da Il Giornale. “Noi vogliamo difendere il diritto a sicurezza, lavoro e salute degli italiani, non usciamo da nulla”, ha aggiunto il segretario federale della Lega ai microfoni di Radio Anch’Io su Rai Radio1. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
TRIA-SALVINI: “CLAUSOLE E DISMISSIONI”
Non si arretra sui pilastri decisivi della Manovra – come i saldi e la crescita – ma una offerta che ora bisognerà vedere come verrà valutata dalla Commissione Ue dopo aver aperto il plico mandato da Tria. «Clausole salva deficit rafforzate e un piano di dismissione da 18 miliardi» è il piano del Governo Conte per provare ad evitare la probabile procedura di infrazione per debito “minacciata” da Bruxelles. La nuova versione del “Draft budgetary plan” ha visto l’accordo pieno tra Salvini, Di Maio e Tria, con il vicepremier leghista che spiega subito dopo il Consiglio dei Ministri: «Stiamo lavorando a una legge di Bilancio che garantisce più posti di lavoro, più diritto alla pensione e meno tasse non per tutti ma per tanti italiani. Se all’Europa va bene siamo contenti, sennò tiriamo dritto». La risposta è però in attacco e non in difesa come invece “speravano” Moscovici e Juncker: in attesa delle prime risposte ufficiali, sono i mercati stamattina a parlare chiaro e non sono buone notizie per il Governo. Lo spread è volato oltre quota 315 stamane, salvo poi rientrare sui 310 punti base mentre il Ftse Mib a Piazza Affari perde alle ore 11 l’1,3%. (agg. di Niccolò Magnani)
MANTENUTA LINEA DURA DEL GOVERNO
La manovra di bilancio non verrà modificata. Lo ha fatto chiaramente capire nelle scorse ore il ministro dell’economia, Giovanni Tria, che ha spedito una lettera alla Commissione Europea. Il 13 novembre era infatti il termine massimo entro cui il governo italiano doveva replicare alle due precedenti missive dell’UE, che mettevano seriamente in dubbio le riforme della manovra 2019, che il governo si appresta ad ufficializzare. Nel dettaglio, il titolare del Mef ha inviato una versione rivista del Documento Programmatico di Bilancio (DPB) 2019 insieme a una lettera di accompagnamento, per spiegarne meglio i contenuti. «Il governo – scrive il ministro, come riportano i principali quotidiani online – conferma l’impegno a mantenere i saldi di finanza pubblica entro la misura indicata nel documento di programmazione, rispettando le autorizzazioni parlamentari. In particolare, il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 sarà considerato un limite invalicabile».
MANOVRA: LETTERA DI TRIA ALL’UE
Tria ci tiene a sottolineare che, pur con le nuove misure introdotte dalla manovra, «l’espansione fiscale decisa dal governo resta contenuta alla misura strettamente necessaria a contrastare il rallentamento del ciclo economico». Si parla quindi più nel dettaglio del famoso rapporto fra il debito pubblico e il prodotto interno lordo, l’elemento chiave su cui si discute da mesi orsono: «Il governo – spiega a riguardo il ministro Tria – ha deciso di innalzare all’1% del Pil per il 2019 l’obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico. Gli incassi costituiscono un margine di sicurezza e consentiranno di raggiungere una discesa del rapporto debito-pil più marcata e pari a 0,3 punti quest’anno, 1,7 nel 2019, 1,9 nel 2020, 1,4 nel 2021 portando il rapporto dal 131,2%del 2017 al 126,0 del 2021». A questo punto si attende una nuova controreplica dell’Unione Europea, che difficilmente cambierà la propria opinione.