Avise, situato in Valle d’Aosta, è un comune piccolissimo, con circa 350 abitanti, e protagonista del programma Il Borgo dei Borghi, in onda su Rai 3 dalle ore 21,40, condotto da Camila Raznovich e Philippe Daverio. Avise si trova all’imbocco della Valdigne quasi a picco su una sporgenza rocciosa. Grazie alla sua posizione Avise fu un baluardo difensivo di grande importanza per il commercio che si svolgeva attraverso il piccolo San Bernardo fin dai tempi della dominazione romana. Da qui infatti si passava quando da Aosta, allora Augusta Pretoria, si voleva raggiungere la Gallia, attuale Francia. Anche nel medioevo la posizione del borgo fu molto importante e questo è sottolineato dalla volontà della famiglia d’Avise e principalmente di Rodolfo d’Avise di edificare ben tre castelli, il Castello di Blonay, che si trova nelle vicinanze della chiesa parrocchiale del paese, il Castello di Crè, appena all’esterno del borgo, ed il Castello Avise. Una caratteristica particolare del borgo è che qui si gioca a “fiolet” uno sport caratteristico della Valle d’Aosta. Clicca qui per vedere il video della presentazione del borgo
I castelli di Avise
Il castello Blonay, eretto in epoca medievale, si trova proprio al centro del borgo e presenta anche una torre sulla quale oggi non sono presenti né ingressi né feritoie. Secondo quanto tramandato, fu costruita per prima, seguendo il modello dei primitivi castelli della valle e successivamente vi fu addossato il resto del castello. Ha una merlatura con profilo a coda di rondine e le sue mura hanno uno spessore più grande di quelle delle altre parti del castello e questo conferma il fatto dell’edificazione in epoche seguenti, forse a causa delle esigenze di una maggiore difesa della zona. Il Castello di Avise si erge maestoso ed è stato costruito successivamente al Castello di Blonay. Il suo nome deriva dal fatto che la famiglia d’Avise vi si trasferì proprio dal Castello di Blonay. A fianco del corpo principale, la “cassaforte”, si erge una torre con base quadrata che supera in altezza il resto del castello. Alla sommità della torre si possono notare delle caditoie realizzate secondo lo stile gotico e di pregevole fattura. Da ammirare è anche la sua facciata sulla quale si trovano delle finestre “geminate” incorniciare da inserti lapidei antichi. Nella facciata si trovano varie pietre appartenenti alle tipologie principali del circondario come le anfiboliti, gli gneiss e i marmi oceanici, mentre gli elementi che compongono la decorazione sono invece in calcescisti e marmi. Sopra la porta di ingresso della torre è sempre visibile il motto della famiglia, “Qui tost Avise tard se repent”, insieme a vari stemmi nobiliari. Entrando nel castello si vede immediatamente il susseguirsi delle fasi costruttive nel corso del tempo con passaggi prima esistenti che sono stati poi chiusi, mentre per dare maggior luce alle varie stanze, nel corso degli anni sono state aggiunte delle finestre. Suddiviso in vari piani, questo castello presenta la cucina disposta al piano terra, mentre al primo piano si trovano sia la “sala delle mensole” che la “stanza della cassaforte”. La prima deve il suo nome alle mensole scolpite in legno che vi si trovano. Sempre all’interno del castello si trovano sia una serie di affreschi, solo in parte ancora visibili, ed una sala con il caratteristico soffitto a cassettoni.