Malika Ayane si racconta questa sera a La Tv delle Ragazze, a poche settimane dalla pubblicazione del suo nuovo album Domino. Il disco, una raccolta di dieci inediti, anticipa il Domino tour, che la vedrà esibirsi tra novembre e dicembre nei principali teatri italiani. Nella sua vita, però, non c’è solo la musica e quando si spengono tutti i riflettori, ama dedicarsi allo sport. Sono in pochi, infatti, a sapere che fra le sue più grandi passioni c’è la boxe, anche se ancora non ha avuto la possibilità di salire sul ring. “Boxare è meravigliosa come sensazione. È uno sport intelligente che richiede comprensione, attenzione di ogni parte del corpo, perché per esempio se non tieni i piedi in un certo modo non puoi tenere le gambe in una determinata postura”, rivela la cantante in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Inoltre, “rispetto ad altri sport, quando boxi rischi di farti molto male, quindi l’intelligenza viene applicata in modo diverso: il punteggio si calcola su quanti punti hai dato all’altro e quanti sei riuscita a schivarne. È una disciplina leale”.
TRA BOXE E YOGA: “MI PIACE SEGUIRE IL MIO RESPIRO”
Nella vita di Malika Ayane non c’è solo la boxe: da oltre cinque anni l’artista e mamma della piccola Mia pratica con successo lo yoga, una disciplina che le dà la possibilità di controllare il proprio corpo: “Mi piace seguire il mio respiro. Avere imparato a gestirlo, a superare il limite, restando immobili in una certa posizione, in un certo stato mentale cercando di andare sempre oltre”, conferma la cantante in un’intervista realizzata da Sabina Donadio per La Gazzetta dello Sport, “entrare lentamente nelle cose, adagiarcisi e andare sempre un po’ oltre è una metafora dell’esistenza che mi piace molto”. Inoltre, continua l’artista, “stare un’ora sul pavimento anche solo a respirare è una cosa che tutti dovremmo fare”, senza mai dimenticare che prima o poi “arriverà anche il punto in cui vorrò cambiare lavoro e cercherò di fare qualcosa di questo mio corpo”.
LA PASSIONE PER IL CALCIO
“Ho cominciato al parchetto con i ragazzi del quartiere a sei anni. Eravamo poche femmine”. Malika Ayane racconta il suo passato alla scoperta dello sport ripercorrendo quei primi calci dati da bambina a un pallone. In quegli anni, infatti, “o stavi a spettegolare o giocavi con i maschi a calcio”, per questo motivo, fino alle scuole medie, ha scelto di orientare la propria preferenza verso il pallone. Poi, però, la passione per la musica ha preso il sopravvento ed è proprio quando ha cominciato a prendere lezioni con costanza che ha messo fine ai suoi allenamenti pomeridiani. “Ho dovuto smettere, non c’era tempo”, conferma l’artista alla Gazzetta dello Sport, dove non nasconde il suo interesse nei confronti di un’altra attività, quella del body flying: “È una disciplina che permette di fare lavori di tonificazione, scarico e allungamenti molto più efficaci perché si è in sospensione””