All’indomani dalla assoluzione in Cassazione dei tre carabinieri accusati dell’omicidio colposo di Riccardo Magherini, il padre dell’ex calciatore ha commentato a Lady Radio la difficile giornata vissuta da tutta la sua famiglia. “Ho qualche bene, e venderò tutto per dare giustizia a Riccardo”, ha spiegato. La famiglia Magherini non si aspettava di certo un’assoluzione piena per i tre carabinieri imputati nel processo sulla morte di Riccardo e, così come la sua difesa, resta in attesa di conoscere le motivazioni che hanno spinto i giudici della Suprema Corte ad emettere la sentenza di assoluzione. “Avrò bisogno di un paio di giorni per ricaricarmi e poi andremo avanti”, ha aggiunto l’uomo, che ha fatto intendere di non avere alcuna intenzione di fermarsi e accettare la decisione della Cassazione. “Noi famiglia Magherini, che abbiamo qualche bene, finiremo tutto per dimostrare che Riccardo è stato ucciso. Oltre non posso dire, perché altrimenti mi arresterebbero”, ha proseguito il padre di Riccardo, come riportato anche dall’Ansa. Guido Magherini però, in questa sua battaglia non è rimasto da solo ma ha potuto contare e può ancora farlo sulla grande solidarietà della città di Firenze e dei suoi cittadini, “e questo ci dà una grande forza per andare avanti”, ha commentato. Il legale della famiglia, l’avvocato Fabio Anselmo, è intervenuto nelle passate ore su Facebook per commentare gli ultimi risvolti relativi alla vicenda: “Quel che posso dire è che la vicenda giudiziaria non è da considerarsi chiusa. Attendiamo le motivazioni. Di più non dico”, ha spiegato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IRA SUI SOCIAL PER LA SENTENZA
“Lo avete ucciso due volte”: un coro unanime sul web dopo la sentenza della Cassazione sul caso Magherini, con l’assoluzione dei tre carabinieri condannati nei precedenti gradi di giudizio per omicidio colposo. Ecco una carrellata di tweet, ira sui social lampante: “Per la Cassazione non basta neanche un video con la morte in diretta e le urla strazianti del povero #Magherini. Le testimonianze dettagliate di testimoni medici e paramedici non contano.Solidarietà alla famiglia quando vidi il filmato la prima volta a #chilhavisto non ci dormii”, “La sentenza #mogherini fa sì che il video, dove si vedono persone in divisa tenere un ragazzo a terra, dove si sente il ragazzo urlare e chiamare aiuto, dove si vedono e si sentono persone intimare, a chi teneva il ragazzo, di non dare calci, sia solo una nostra allucinazione”, “Poche volte mi sono vergognata di essere italiana. Oggi è una di quelle. Mi vergogno. Mi vergogno profondamente di essere italiana”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
IL COMMENTO DEL SAP
Assolti i tre carabinieri condannati i I e II grado per la morte di Riccardo Magherini: soddisfazione dal Sindacato Autonomo di Polizia (Sap). Come riportato da La Gazzetta di Lucca, il segretario generale Stefano Paoloni ha commentato: “Finalmente la giustizia ha messo la parola fine a questa triste vicenda che ha visto coinvolti per anni tre carabinieri. Ancora una volta torniamo a sottolineare quanto sia importante che i processi si svolgano nel loro alveo naturale, ovvero i tribunali e non la piazza mediatica. È grande la soddisfazione per il lavoro della Magistratura, ed esprimiamo solidarietà ai colleghi che per anni hanno dovuto subire un difficile processo con conseguente gogna mediatica”. E aggiunge: “Fortunatamente la giustizia trova riscontro nei veri Tribunali e non sui giornali. Per tutte le forze dell’ordine servono Garanzie Funzionali che possano meglio tutelare gli operatori della sicurezza, garantendo i cittadini. Prime tra tutte le telecamere sulle divise, sulle auto di servizio e negli ambienti in cui operiamo. La telecamera è uno strumento di verità e trasparenza ed inibisce, tra l’altro, chi tenta di strumentalizzare l’operato delle forze dell’ordine e chi non è alla ricerca della verità”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“IL FATTO NON COSTITUISCE REATO”
Riccardo Magherini, la Cassazione ha assolto i tre carabinieri accusati di omicidio colposo: sono state annullate le condanne giunte in I e II grado, con la morte dell’ex calciatore che è diventata un caso mediatico per la misteriose fine del quarantenne. La scomparsa di Magherini risale al 3 marzo 2014, dopo essere stato arrestato e messo a terra con il torace premuto sulla strada. Il collegio ha disposto l’annullamento della sentenza di appello: “il fatto non costituisce reato”, la motivazione riportata dai colleghi di Sky Tg 24. Il pubblico ministero aveva chiesto la conferma delle condanne per i tre carabinieri: 8 mesi per un agente e 7 mesi per gli altri due. Un colpo di scena giunto all’ultimo atto del processo, con i militari che erano stati invece condannati sia in I che in II grado.
ASSOLTI I TRE CARABINIERI CONDANNATI IN I E II GRADO
Oltre alle condanne, sono stati annullati i risarcimenti alla famiglia di Magherini: “cancellati” anche i 100 mila euro previsti in precedenza per il figlio della vittima. Ricordiamo che i giudici di secondo grado avevano trasmesso gli atti alla procura per la verifica di una possibile accusa di abuso di autorità contro arrestati o detenuti. Respinta, dunque, la proposta del sostituto pg della Cassazione Felicetta Marinelli, che aveva sottolineato come Magherini sarebbe ancora vivo se “i carabinieri lo avessero messo in posizione eretta”. “La sola assunzione della cocaina non lo avrebbe portato alla morte”, ha aggiunto il pg. E’ giunta la parola fine sul percorso processuale sulla morte di Riccardo Magherini, giunta più di quattro anni fa in una via del centro storico di Firenze, nel borgo San Frediano, un caso che è stato spesso accostato a quelli di Stefano Cucchi e Federico Aldrovandi.